Bentornata Cecilia Sala…Comunque a noi restano troppi dubbi!
Dopo 21 giorni di carcerazione in condizioni, a sua detta, critiche Cecilia Sala è stata liberata ed è rientrata in Italia (in ottimo stato) tra gli applausi di tutti e le tante incognite che circondano questa storia! Oggi per Giorgia Meloni, presidente del consiglio ritenuta l’artefice principale del rapido e felice esito della vicenda, sarà molto più agevole svolgere la conferenza stampa d’inizio anno esibendo un risultato che le consente di lasciar in secondo e terzo piano tutte le altre notizie sull’operato del suo governo, sulla manovra economica, sui rapporti internazionali e il costante sostegno alle guerre! “A pensar male si fa peccato, ma a volte si indovina” secondo la citazione di andreottiana memoria (per la verità attribuita a Papa Pio XI) e il caso-Sala legittima sospetti che potrebbero restare tali occultando il tutto come “segreto di stato“.
Certo la Sala (giornalista de “Il Foglio” e di “Chora Media) al suo arrivo a Roma è apparsa tutt’altro che provata dalla detenzione e dallo stato d’animo che ne sarebbe dovuto scaturire in casi del genere viste anche le dichiarazioni che ha fatto sulla sua detenzione in Iran. Perché è stata arrestata ancora non lo si è capito, le autorità iraniane non l’hanno spiegato, quelle italiane hanno lasciato passare la tesi della “ritorsione” per l’arresto, voluto dagli USA, dell’ingegnere siriano accusato di terrorismo dagli Americani che ne hanno ottenuto l’arresto e ne richiedevano l’estradizione. Anche in questo caso accuse fumose e probabilmente inconsistenti, ma utili alla narrazione! Il ritardo poi con cui si è saputo dell’arresto della giornalista (arrivata il 13 dicembre e arrestata il 19 dopo che il 16 dicembre l’Italia aveva arrestato l’ing. Abedine) rappresenta un altro buco nero di questa narrazione: perché se ne è saputo in ritardo o se ne è data notizia in ritardo? A un certo punto la Meloni è corsa all’improvviso negli USA, all’insaputa generale, e ha interloquito con Trump (formalmente ancora non in carica) lasciando passare l’idea che sia stato lui a dare il via libera all’operazione-salvataggio tanto utile alla Premier italiana e probabilmente anche al nuovo presidente USA! Nello stesso tempo Elisabetta Belloni, capo dei nostri servizi segreti, si è dimessa lasciando anzitempo il suo incarico, prima dell’epilogo di questa storia da cui evidentemente ha inteso prendere le distanze! E’ chiaro che ne sa qualcosa in più di questa storia, ma non ne può parlare! Tirarsi fuori, per non condividere, è apparsa la soluzione migliore!
In un mondo dove le narrazioni quotidiane non rispecchiano quasi più la realtà dei fatti con elativi misfatti è possibile anche immaginare che tutta questa storia sia stata “costruita a tavolino” ad uso e consumo dei diversi attori, politici e di governo! A prelevare la Sala in Iran per riaccompagnarla in Italia a bordo di un aereo Falcon 900 in dotazione della compagnia aeronautica italiana che fa capo all’intelligence, è stato Giovanni Caravelli, direttore dell’Aise che nel viaggio di ritorno ha evidentemente avuto tutto il tempo di “istruire” Cecilia sulle dichiarazioni da farsi o non farsi. Probabilmente neanche lei conosce fino in fondo tutta questa storia, ma vi si è prestata con un ritorno di popolarità personale e professionale i cui effetti si vedranno nelle settimane e nei mesi a venire! Vorremo sbagliarci, ma restano dubbi su tutta questa storia, probabilmente destinati a restare tali…per ovvie ragioni…di stato!