Sant'Agnello

Antonino De Angelis: contro il caldo piantiamo alberi…a Sant’Agnello ne abbattiamo 200

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Antonino De Angelis con un post pubblicato su facebook ritorna sul tema dell’Ospedale Unico della Penisola Sorrentina accendendo i riflettori su un altro aspetto connesso alla realizzazione dell’opera: l’abbattimento di circa 200 piante di limoni.

“Parlando di Ospedale Unico, da un paio di anni, abbiamo puntato l’attenzione sulle criticità geografiche del sito: traffico, inquinamento, rischio idrogeologico. Ma ce n’è un altro che la calura di questi giorni ci suggerisce: la distruzione del verde. Come si sa è previsto l’abbattimento dell’unico polmone verde rimasto tra gli edifici di via Iommella Piccola e via Balsamo (ironia di un cognome). Il grosso, lungo viale dei Pini, è già distrutto da molti anni.
Sembrerebbe un tema per ambientalisti ma non lo è. O meglio non è solo un problema di paesaggio, peraltro anch’esso molto importante, ma anche e soprattutto di vivibilità, di qualità della vita, come ci avverte in maniera allarmante il nuovo andamento del clima.
Oggi quel giardino (altre 200 piante di limoni) sia con la sua ombra che con la fotosintesi, si incarica di purificare l’aria e di abbassare la temperatura del sito a vantaggio degli abitanti della zona e non solo. Come sappiamo il progetto della nuova zona ospedaliera prevede, l’eliminazione del giardino con, al suo posto, la costruzione di un grande parcheggio previa la cementificazione dell’intera superficie. Al posto del terreno agrario (che oggi assorbe per intero le acque piovane) si avrà una grande spianata di asfalto su cui si abbatteranno senza impedimento i raggi del sole; sarà una piastra rovente che riverbererà e moltiplicherà il calore negli edifici circostanti. Un effetto specchio, come ci ha insegnato Archimede.
Mentre oggi ci si interroga sulle modalità e l’urgenza per piantare nuovi alberi (milioni di alberi), qui a Sant’Agnello allegramente estirpiamo piante centenarie desertificando il suolo, con tutte le conseguenze sulla salute dei cittadini. Realizzeranno il paradosso, dopo aver completata l’opera, per il quale mentre all’interno dell’edificio si aiuteranno i malati, all’esterno si aiuteranno le malattie a diffondersi.
Se all’esperienza di questi giorni uniamo quelle fatte in questi ultimi due anni: caos, inquinamento, sprofondamenti e, disgraziatamente, anche un morto, mi domando cos’altro dovrà succedere per rinsavire e recedere dal questa insensata decisione”. Antonino De Angelis

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