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Crisi Circumvesuviana, i sei Sindaci promuovano una “class action” contro l’Eav

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di Luigi Poi

Umberto De Gregorio

Parlare o scrivere sulla linea ferroviaria comunemente conosciuta come Circumvesuviana è come aprire il fuoco sulla Croce Rossa o come sparare ad un prete con la tunica nera in una distesa di neve immacolata. Non sono solo i social o i commenti su Tripadvisor a fare testo in materia, ma sono scesi in campo anche giornali autorevoli come Il Mattino e La Repubblica che di certo non sono politicamente contro l’attuale gestione della Regione Campania. Ma evidentemente non si può più nascondere la polvere sotto il tappeto o fare gli struzzi, cioè far finta di non vedere nascondendo la testa sotto la sabbia.
Dal gruppo FB della Circumvesuviana traiamo uno dei giudizi meno furente e più recente che evidenzia che l’Eav non può fare tutto da sola e che per evitare il caos e la miserrima figura del 2 giugno ”si potrebbe prevedere il numero chiuso e la prenotazione obbligatoria aumentando le corse sulla Napoli Sorrento”.  Strada quasi impossibile da perseguire.

convoglio eav

Molti suggeriscono un maggiore impegno ed una massiccia presenza (sui treni e nelle stazioni) sia della Polizia Municipale che delle forse dell’ordine a garanzia non solo dei turisti ma anche dei pendolari, studenti e lavoratori. C’è anche chi scrive ai giornali:
“Questo è un sos! Si chiede al governatore della Campania di intervenire sulla gestione della ex Circumvesuviana, oggi EAV srl. In particola si chiede di accelerare i lavori sulla tratta Sorrento–Napoli. Oramai da tempo questa tratta ha visto aumentare il tempo di percorrenza da un ora ad un ora e mezzo, se tutto va bene. A scapito dell’utenza pendolare e turistica”. Si impiega meno tempo da Napoli a Roma (circa un’ora) e siamo nel 2022!
Chiude sarcasticamente: “questi turisti staranno ritornando a casa raccontando a tutto il mondo che in Campania ci sono servizi scadenti, da paese sottosviluppato“.

Da Tripadvisor, il tanto frequentato sito di giudizi e critiche (temuto da aziende private come alberghi e ristoranti non certo dalle amministrazioni pubbliche e dalla classe politica che da sempre fanno orecchi da mercante) riportiamo l’ultimo giudizio di un utente italiano di metà giugno : “pessimo servizio! E questo dovrebbe essere un biglietto da visita per Napoli e l’Intera Italia ?”.
Non meno tenero un viaggiatore straniero che già a Marzo, prima del caos dei ponti primaverili, inviava questa recensione: “ Treni orribili! Treni sporchi, privi di controllo. Non passano mai in orario…… esperienza terribile“.
Giudizi aggiornati ma storia vecchia!

La Repubblica (ed. Napoli ) da inizio giugno ci è andata giù duro, tanto da costringere l’azienda a difendersi tramite il proprio Presidente Umberto De Gregorio. Ma la replica del giornale è stata ancora più dura mettendo in evidenza una serie di inesattezze e precisazioni campate in aria:
Gentile presidente, la sua lettera di risposta, nel sottolineare minuziosamente ed esclusivamente le presunte inesattezze altrui, evidenzia una capacità di autocritica sorprendentemente prossima allo zero. Imbarazza infatti constatare che neanche per un attimo Lei è disposto a misurare l’esito ultimo del suo impegno, di cui peraltro non si dubita”.
E’ assurdo che un manager del trasporto pubblico in carica da ben sette anni proponga il numero chiuso sui treni, cioè la negazione del suo mandato: eppure a Lei sembra naturale”.
“Se nella doppia veste ( inusuale) di presidente ed amministratore delegato dell’azienda EAV non è riuscito ancora a migliorare le condizioni della Vesuviana, potrebbe devolvere parte dei suoi cospicui emolumenti alle università, affinché eroghi borse di studio agli studenti meritevoli di Ingegneria dei trasporti e management aziendale. Potrebbero arrivare soluzioni molto migliori di quelle fin qui elaborate per la Vesuviana”.
Botte (verbali) da orbi!

Del resto il Manager si era dato la zappa sui piedi “precisando” che i nuovi treni arriveranno non più nel 2024 ma forse nel 2025! Per gli utenti della Circumvesuviana il calvario sarà, dunque, ancora lungo?
Non da meno Il Mattino che il 9 giugno titola : “Circumvesuviana, pochi treni: decine di corse soppresse e disagi. Decine di corse soppresse per mancanza di personale”.
A proposito del personale, siccome sono state fatte circa mille assunzioni verrebbe da chiedere: ma quanti dei circa mille assunti sono capitreno, tecnici, macchinisti, ingegneri e telematici specializzati? E quanti invece sono amministrativi? Recentemente Massimo Gramellini sul Corsera si è chiesto : “quanto senso del bene comune ci sia in Italia, dove nessuno considera mai “ suo “ quello che è di tutti”.
Si può capire e giustificare la molla arrugginita del civismo se si manifesta nel cittadino comune, oramai sfiduciato a tal punto che rinuncia perfino al diritto dei diritti, quello del voto. Ma certamente non si capisce e non si giustifica quando si manifesta nei super pagati e super protetti manager statali e para statali che dovrebbero avere un sol punto di riferimento: “lavorare per la cittadinanza per favorirne la qualità della vita quotidiana, il lavoro, la sicurezza, la mobilità, la salute”.

La Circumvesuviana nel gennaio del 1948, alla presenza del Presidente del Consiglio dei Ministri Alcide De Gasperi, con l’inaugurazione della tratta Castellammare –Sorrento mise una pietra miliare per lo sviluppo dell’area Stabiese e Sorrentina. “Si apriva un mondo del tutto nuovo, ricco di opportunità sia per i pendolari che per le risorse turistiche di Sorrento e dintorni”.
Ed ancora oggi dovrebbe e potrebbe rappresentare un perno per far progredire economicamente e socialmente la Penisola, per favorirne il disinquinamento atmosferico e per migliorare la vivibilità e la sicurezza. Invece la situazione è in continuo peggioramento e poca luce si vede all’orizzonte. L’indiscutibile inefficienza ed inadeguatezza della ferrovia Vesuviana durerà ancora, inutile farsi illusioni. Anche a causa della debolezza della politica sorrentina e stabiese…e non è una novità!
Sono oramai decenni che a causa dello scarso peso elettorale siamo orfani di una rappresentanza politica degna di questo nome e ne stiamo pagando le conseguenze. D’altronde il buon funzionamento della Vesuviana diventa fondamentale per poter assicurarsi qualche vantaggio dalla entrata in funzione della metro dall’aeroporto di Capodichino a Napoli centro, porto e stazione.  I lavori finiranno nel 2025, come annunciato a fine maggio e finalmente Napoli assumerà una dimensione Europea avendo un collegamento diretto con metro tra porto, aeroporto e stazione centrale.
Se la Circum fosse sistemata come si deve dalle strade scomparirebbero centinaia di macchine ed anche di bus qualora venisse trovato anche il sistema per far viaggiare i gruppi in carrozze riservate. E’ un appuntamento importante, assolutamente da non perdere!

Siccome Parigi val bene una messa anche la Circum potrebbe valere bene una messa. Enrico dei Navarra, dopo una lunga e sanguinosa guerra di successione, rinunciò alla sua fede religiosa originaria (era Ugonotto) per convertirsi al cattolicesimo pur di salire al trono di Francia. I sei sindaci della penisola rinunciassero alla tattica del quieto vivere ed al timore di ripercussioni politiche ed attivassero insieme alle associazioni di categoria una class action, anche se questo significa utilizzare altre competenze, aprire nuovi scenari, seguire , comunque, un percorso non senza difficoltà e lungo. Ma potrebbe essere un segnale a chi non vuole intendere!  Finalmente da Vico a Massa si batta un colpo, si alzi la testa, si difendano, senza timidezza e reverenze politiche, i diritti veri della cittadinanza. Strada già tentata, per onore della verità, da Federconsumatori Campania e respinta dal TAR. Ma “ci sarà pure un giudice a Berlino”!

Un commento

  • Pasquale Castellano

    Condivido pienamente il suggerimento ai Sindaci di far sentire la loro voce tutti insieme. Ogni tanto ci riescono! Non possono denunciare gli intasamenti di auto e poi non fare niente. Non si può pensare di risolvere il problema attuale programmando una nuova strada. Per costruirla ci vorranno almeno dieci anni. E, poi, dove si metterebbero tutte le auto che arriverebbero in penisola? Forse, l’idea del giornalista di Repubblica di coinvolgere studenti di Ingegneria dei Trasporti è da prendere seriamente in considerazione. Occorre pensare ad un nuovo approccio alla mobilità in penisola.

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