Italia,  Massalubrense

Il cane sciolto, i trucchi bipartisan della politica, l’esempio virtuoso di Massa Lubrense

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di Luigi Poi

Angelo Manna

Cane sciolto nella accezione più comune, più conosciuta, più popolare sta a significare chi opera libero da schemi, chi fa politica senza vincolo di appartenenza a partiti o ideologie, chi riesce a muoversi culturalmente e politicamente senza debiti o soggezione verso chicchessia. Di questi personaggi ne abbiamo avuto tanti nella nostra storia recente e passata, da Garibaldi a D’Annunzio. Noi Campani ricordiamo senz’altro il giornalista, scrittore, poeta e cultore del dialetto napoletano Angelo Manna, che pur eletto in Parlamento con un forte partito di destra (MSI) seppe mantenere la sua indipendenza di pensiero tanto da interrompere il mandato prima del tempo (caso rarissimo). Un “vaffa” originale, primordiale e genuino: “Ma nun facite ridere ‘e chiattille! Nun ce sta ‘a merda assieme a ‘o pane ‘e spagna“. Angelo Manna era un assiduo frequentatore della Penisola Sorrentina e trascorreva la sua villeggiatura sin da ragazzo con tutta la famiglia a Sant’Agata sui due Golfi. Un altro cane sciolto, ben conosciuto e molto poco simpatico ai napoletani per alcune sue affermazioni sulla poca voglia di lavorare dei “terroni”, Vittorio Feltri, “un polentone” eletto al consiglio comunale di Milano nella lista di FDI ma come indipendente, sta manifestando la sua tendenza a fare politica come cane sciolto. Infatti poco giorni fa, partecipando ad una delle prime sedute consiliari ha mal digerito uno dei giochetti dei politici per incamerare più soldini.

Vittorio Feltri

Stasera si riunisce l’assemblea alle 20.30. Motivo? I signori politici vengono convocati così tardi perché la maggior parte di essi di giorno lavora e non può dedicarsi ai problemi cittadini. Fin qui tutto normale. Il bello è che l’adunanza si scioglierà qualche minuto dopo la mezzanotte, quando la massa dei milanesi sarà tra le braccia accoglienti di Morfeo. Qualcuno a questo punto osserverà: cacchio, eroici questi consiglieri! Ma va là! Pur nella nostra ingenuità, abbiamo scoperto l’arcano, se la riunione terminasse, poniamo alle 23, “lorsignori” avrebbero diritto ad un solo gettone di presenza, in quanto formalmente l’impegno dei consiglieri in questo modo abbraccia due giornate, quella di oggi e quella del 5 novembre. Se per un punto Martin perse la cappa, il politico per un quarto d’ora in più guadagna la doppia indennità.
Credo valga la pena di segnalare agli elettori che i giochetti di prestigio, se c’è di mezzo la grana, non sono estranei a Palazzo Marino. Qui non ballano cifre astronomiche, all’incirca il gettone è di 120 euro, se moltiplichiamo per due sale a 240. Buttati via!”. Si ricorda che i consiglieri milanesi sono 48 e che di solito il consiglio viene convocato due volte al mese. Chiunque può fare i calcoli del costo per le tasche dei cittadini. Un trucco legittimo e poco conosciuto a cui nessuna forza politica si oppone. Sarebbe facile polemizzare su Feltri ricordandogli che allora non è solo il sud ad essere parassitario e che la politica è dovunque più o meno questa che lui sta scoprendo.

Beppe Grillo

Magari in futuro sarà più obiettivo nei suoi trancianti giudizi sulla “inferiorità“ dei meridionali. Ma bisogna anche riconoscergli che ha scoperchiato un altro vaso di privilegi e furberie come quello delle false certificazioni di spese nell’espletamento del proprio mandato. E purtroppo da adito ad ulteriore allontanamento e rifiuto della politica con inevitabile aumento degli italiani che non andranno a votare. Che bello! Così si eviteranno le file ai seggi e alle urne andranno per la maggior parte i soliti, quel zoccolo duro di privilegiati e di aspiranti al posto fisso, possibilmente pubblico, o incarichi e promozioni e solo in minor numero gli ingenui ed i sognatori. “I politici sono come le prostitute, vengono sempre disprezzati .Ma chi non corre da loro, quando ha bisogno dei loro servigi?” ( Brendan Behan ,1923-1964). Se lo vogliamo scrivere in modo più elegante ricordiamo Francis Bacon: ”E’ molto difficile far andare d’accordo la politica e la morale”. Ogni tanto una parte dei cittadini alza la testa e si ribella. Rivoluzioni e moti sono stati frequenti sia nella storia recente che passata. E qualche volta trova anche rappresentanza, come da noi nelle ultime elezioni con il movimento di Grillo e Casaleggio. Ma poi, amaramente, torna la verità della politica che applica sempre con successo un antico proverbio napoletano: “ramm’ o tiemp’ca te spertose”; bene interpretato da Giovanni Giolitti ( 1842-1928), il più longevo presidente del Consiglio dei ministri (dopo Benito Mussolini), “il miglior sedativo per le smanie rivoluzionarie consiste in una poltrona ministeriale che trasforma un insorto in rivoluzionario”.

E se non è ministeriale va bene anche all’INPS, ad una Autorità, all’Inail etc.etc. Ottenuto il premio, il passaggio da rivoluzionario a conservatore è breve. Fenomeno non esclusivo della politica italiana ma globale. Intanto con la nota e pericolosa formalità bipartisan Sindaci ed assessori si sono aggiudicati una crescita della loro remunerazione tra il 33% ed il 160%, con un costo per le casse dello Stato (oltre 220milioni l’anno) e dei Comuni di svariate centinaia di migliaia di euro.
Tocca, però, rassicurare gli abitanti della Penisola Sorrentina che trattandosi di piccoli comuni, tutti al di sotto dei trentamila abitanti, il trucchetto della convocazione serale ed il prolungamento delle sedute a pochi minuti dopo la mezzanotte viene poco applicato nei nostri sei comuni (si aspettano smentite) e che comunque il gettone di presenza non supera i 23 euro. Ma soprattutto che possiamo vantarci di un esempio virtuoso quello del comune di Massa Lubrense dove tutti i consiglieri comunali sia di maggioranza che di opposizione hanno rinunciato al gettone di presenza; ecco un esempio positivo, irreprensibile e retto di accordo bipartisan. Una scelta dei tre schieramenti politici contrapposti da apprezzare che se imitato potrebbe riconciliare con la politica e si innesca nel solco di un percorso già parzialmente predisposto su base volontaria da uno stimato Sindaco Massese, Alfonso Gargiulo, che “motu proprio” decise di conservare gli emolumenti che gli spettavano su un libretto di risparmio del Banco di Napoli per utilizzarli a favore dei cittadini in particolare stato di bisogno per i quali non si potevano usare gli iter istituzionali. Ed in passato ci furono altri esempi di intendere il ruolo di Sindaco come onore e volontariato donando immobili e terreni all’Ente Comune. Rari esempi di politica con la “P” maiuscola. Il fiume della politica dovrebbe sempre scorrere nell’alveo dell’etica ma spesso i margini sono troppo bassi. Siccome il problema è antico, gli amministratori non sono altro che l’immagine di chi li ha votati, Jean Jacques Rousseau ( 1712 -1778) ne fece una felice sintesi: “non abbiamo bisogno di buoni politici ma di buoni cittadini”.

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