Sorrento

Il cordoglio di Raffaele Lauro per la scomparsa di Mariano Russo

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Un autentico ed entusiasta innovatore dell’imprenditoria turistico-alberghiera sorrentina

Mariano Russo

di Raffaele Lauro

Con Mariano Russo, Mariano per gli amici, si conclude, nel dolore del distacco terreno, uno dei capitoli più prestigiosi dell’imprenditoria turistico-alberghiera sorrentina, e non solo, di cui è stato un autentico ed entusiasta innovatore. Un’epopea, personale e familiare, che decolla, nel secondo dopoguerra, sotto la guida dei suoi indimenticabili genitori, i fondatori, don Mario e donna Maria, insieme con i fratelli, Tonino, Silvio e Giovanni, e le sorelle, Anna e Pupa, e che continua con gli adorati figli, Mario, Lello e Mariella. Dotato di una forte e autorevole personalità, di una non comune capacità di antivedere il futuro e di una simpatia umana contagiosissima, è stato, per decenni, un inesausto tessitore di rapporti e di relazioni, anche umane, oltre che professionali, a livello nazionale e internazionale, finalizzate a rendere la ricettività turistico-alberghiera di Sorrento e della Penisola Sorrentina, sempre più adeguata, nella qualità e nella quantità, ad una domanda turistica in continua evoluzione e sempre più concorrenziale, anche nel segmento del turismo congressuale.

Letteralmente innamorato della storia della nostra amata terra e delle sue bellezze, riuscì a trasferire questa sua visione avveniristica anche a livello politico e amministrativo, rendendosi propositore, realizzatore e protagonista di significative iniziative a livello comunale e comprensoriale. Una vera missione! In particolare quella di una formazione di eccellenza delle maestranze, alberghiere e dell’indotto, anche in campo eno-gastronomico, al fine di rafforzare la nostra storica arte dell’accoglienza. La cultura della sorrentinità! Nell’enclave di via Capo, il suo regno, dove abitavo con la mia famiglia, consapevole dell’amicizia affettuosa che legava le nostre madri, Maria ed Angela, allorché lo incontravo, Mariano si informava premuroso dei miei studi universitari, come, successivamente, dei progressi negli studi dei suoi figli, miei alunni di liceo. Un’amicizia e una stima reciproca che si sono rafforzate anche dopo il mio trasferimento a Roma e nel corso dei miei successivi impegni, istituzionali e parlamentari. Gli sarò sempre grato, come ieri, per l’attenzione nei miei confronti e nei confronti della mia famiglia.

In quest’ora triste, mentre mi stringo con un fraterno abbraccio a Mario, a Lello e a Mariella, nonché a tutti i familiari, lo voglio ricordare in un momento di gioia comune. Anni fa, lo intervistai, per il mio romanzo “Lucio Dalla e Sorrento”, sulla sua amicizia con il grande artista e sugli episodi più memorabili dei loro incontri. Ieri sera, alla luttuosa notizia, ho voluto riascoltare quella registrazione, dove ogni ricordo di Mariano viene sottolineato da sapide battute e dalle sue fragorose risate. Risate che resteranno nella mia mente e nel mio cuore. E mi sono commosso. Grazie, Mariano!

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