Sorrento

Rivoluzione al Parco Marino Punta Campanella, lascia il direttore Antonino Miccio

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Antonino Miccio
Antonino Miccio

Sindaco L. Balduccelli
Sindaco Lorenzo Balducelli

MASSA LUBRENSE – Il Sindaco Lorenzo Balducelli oggi ha pubblicato il decreto (successivamente rettificato) col quale individua i tre profili professionali selezionati per nominare il successore di Antonino Miccio direttore uscente dell’Area Marina Protetta Punta Campanella. Poichè l’incarico era in scadenza il Comune di Massa, in qualità di ente capofila, ha provveduto a indire un bando per l’individuazione delle tre candidaure su cui dovrà esprimersi il Consorzio di Gestione. Il termine per la presentazione delle candidature era fissato al 21 aprile e sono giunte 13 istanze (Miccio non si è ricandidato per la riconferma) tra le quali sono stati individuati i tre profili ritenuti idonei: Lucio Di Maio (1957), Loredana Pascarella (1978) e Alberigo Simioli (1965).

remarePer chi volesse acquisire notizie più dettagliate sull’Ente può consulare il sito web che, a onor del vero, risulta poco aggiornato e carente di molte sezioni. Per quanto concerne il governo dell’Area Marina essa è affidata a un Composizione del Consiglio di Amministrazione i cui componenti non percepiscono compensi, mentre per il Responsabile, che ricopre il ruolo di Direttore dell’Area Marina, il compenso è di circa 80mila euro l’anno. Insomma un incarico sicuramente ambito per prestigio e remunerazione. Tante e importanti sono state le iniziative realizzate dall’Area Marina e che si sono conquistate le prime pagine di giornali e tv nel corso degli anni.

L’ultima, clamorosa vicenda è stata quella del rinvenimento sulla spiaggia di Meta, nel settembre 2019, di una trentina di neonate tartarughine le cui uova sarebbero state deposte nell’arenile e poi dischiusesi alla luce dei riflettori dell’Area Marina sopraggiunti in loco dopo essere stati allertati da alcuni giovani presenti sul lido. re-mareUna vicenda di cui si è occupata la stampa internazionale per l’eccezionalità dell’evento mai verificatosi a Meta e in Costiera sorrentina e sulla cui autenticità furono anche palesati dubbi, ma la vicenda finì presto nel dimenticatoio.  Altro importante progetto è stato quello denominato “REMARE: una rete per il mare” col Ministero dell’Ambiente per la pulizia delle coste.

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