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Quel No di Mattarella che spacca l’Italia…

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Sergio Mattarella
Sergio Mattarella

Paolo Savona
Paolo Savona

Il No del Presidente Sergio Mattarella al Ministro Paolo Savona alla guida del dicastero dell’Economia ha sancito la rinuncia del presidente del consiglio incaricato Giuseppe Conte a formare il governo Lega-Movimento 5 Stelle. Una decisione seguita all’annuncio del Presidente che ha motivat la sua decisione per la salvaguardia dell’Italia e degli interessi degli Italiani, dei loro risparmi, etc.. etc… Le reazioni dei leader Matteo Salvini e Luigi Di Maio non si sono fatte attendere, così come quelle del Paese che, soprattutto attraverso i social, si è diviso tra i sostenitori del Presidente e quelli che l’accusano di aver compiuto un atto politicamente eversivo e travalicante i poteri costituzionali, mortificante del voto espresso dagli elettori il 5 marzo.

I 5 Stelle hanno intenzione di mettere in stato d’accuso (impeachment) il capo dello Stato mentre quest’ultimo si appresta a conferire l’incarico a Carlo Cottarelli, ex commissario alla spending review, per formare un governo che accompagnerà l’Italia a nuove elezioni non avendo i numeri per ottenere la fiducia in Parlamento. Se è vero che il contendere fosse legato escplusivamente alla nomina di Paolo Savona al Ministero dell’Economia, bene avrebbe fatto il Presidente Mattarella a fare la sua “preoccupata dichiarazione” prima che si chiudessero i giochi politici mettendo ufficialmente e pubblicamente Salvini e Di Maio di fronte alla responsabilità di una decisione che  non sarebbe stata da lui avallata. Ciò avrebbe disinnescata la miccia di una reazione politica tanto violenta e dagli esiti imprevedibili. Il ritorno alle urne, sic stantibus rebus, può soltanto rafforzare elettoralmente Lega e 5 Stelle rafforzando quel sentimento antieuropeista che sta contaminando sempre di più la coscienza collettiva.

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