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Congresso PD: “una guerra di potere selvaggia…”: se lo dicono loro che ci resta da fare?

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Nel PD campano è guerra…guerra feroce per assumere il controllo del Partito. Direte voi: perchè? E’ il Segretario provinciale che decide le candidature più importanti, al Parlamento e al Comune di Napoli e l’avvento del salernitano Vincenzo De Luca da tempo ha spostato gli equilibri mortificando i partenopei la cui massa critica elettorale è determinante per l’esito di qualunque elezione nonostante la crisi di consensi che ha investito il partito ormai da anni. E questi capibastone si dilaniano in una guerra intestina spietata che contrappone l’area ex DS composta prevalentemente da ex-bassoliniani e quella ex-margherita guidata da Mario Casillo, presidente del Gruppo regionale PD detentore del record di preferenze alle ultime elezioni campane. 

corrado
Nicola Corrado

Neanche Renzi, con i suoi osservatori ed emissari, è riuscito a sanare le frattura interna, ottenendo soltanto che si celebrerà il congresso provinciale senza rinvii. Nel frattempo però si moltiplicano le iniziative dei territori che, costretti a schierarsi dall’una o dall’altra parte, si rendono conto che il PD campano è sempre più inaffidabile agli occchi degli elettori e degli iscritti utilizzati per regolare le questioni interne. Un appello è stato reso pubblico in queste ore da Nicola Corrado, esponente di spicco del PD stabiese, a frima dei 300 che ne avevano proposto la candidatura a segretario provinciale.
“Cari amici e compagni,
il prossimo congresso provinciale del PD rischia di certificare la morte del partito a Napoli e nella sua provincia. La nostra immagine esterna è inquietante: una guerra di potere selvaggia per la conquista di cariche, percentuali, candidature e rendite di posizione. Una guerra combattuta in assenza di politica, di idee, di contenuti, di passione; solo un sporca guerra di tessere senz’anima e senza voce. Purtroppo è così e voi avete il dovere di fermarvi, ADESSO, prima che sia troppo tardi.
Tra pochi mesi andremo alle elezioni politiche generali, dobbiamo partire dalla consapevolezza che una lacerazione profonda ci separa da parti fondamentali della società napoletana ed in particolar modo dai giovani.

Questo nostro appuntamento congressuale doveva servire innanzitutto a questo, a curare e rimarginare questa ferita e a recuperare un popolo che abbiamo perduto e che in molti casi nutre sentimenti di odio nei nostri confronti.
Avevamo raccolto, senza l’appoggio di nessuna corrente, trecento firme per candidare Nicola Corrado alla carica di segretario provinciale e con Nicola abbiamo deciso di fermarci e di chiedervi insieme di fermarvi .
Avanziamo una proposta: sottoscriviamo tutti le candidature di Salvatore Piccolo, Antonio Bassolino, Umberto Ranieri e Biagio De Giovanni, e affidiamo loro il gravoso compito di rifondare il Partito Democratico napoletano, città per città, quartiere per quartiere, sezione per sezione. Facciamolo tutti insieme, chiediamo scusa con umiltà a tutti quelli che si sono sentiti traditi in questi anni, chiediamo loro di ripartire con noi;
deponiamo le armi, anche perché in questa guerra non ci saranno vincitori, ma un solo sconfitto: il partito democratico”. (Red. PinP)

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