Campania

Le lotte intestine nel PD stanno nuocendo alle istituzioni in ogni angolo del Paese

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Castellammare di Stabia sta vivendo l’ennesima crisi politico-amministrativa causata dalle lotte intestine al Partito Democratico dove si scontrano le due componenti in perenne lotta per la leadership napoletana e campana. A farne le spese sono le città e i civici consessi trasformati in terreno di battaglia per interessi particolari che sacrificano quelli pubblici, colletivi. L’area ex margherita guidata da Mario Casillo, attualmente maggioritaria, è sott’attacco degli ex DS-bassoliniani alleati con Enzo De Luca per aggiudicarsi il controllo del partito provinciale, quello che praticamente deciderà le candidature alle politiche e soprattutto al Comune di Napoli dove i Casilliani flertano ormai stabilmente con il Sindaco Luigi de Magistris.

Intanto si schierano le truppe in campo e in questo senso vanno lette le affiliazioni al movimento “Sviluppo e Territorio” dell’On. Alfonso Longobardi che sta conducendo una vera e propria campagna acquisti sui territori della provincia in vista delle varie rese dei conti. Pensare che il PD sia impegnato in questa lotta intestina senza esclusione di colpi piuttosto che amministrare le istituzioni dove ricopre responsabilità di governo è mortificante per l’opinione pubblica col risultato di alimentare il senso di ostilità verso la classe politica in generale. Se a ciò aggiungiamo le ruberie e le malversazioni che quotidianamente vengono alle luce mentre questa stessa classe politica escogita tutti i sistemi possibili per depotenziare l’azione della Magistratura e garantirsi l’immunità, allora il rischio non è solo quello della disaffezione, piuttosto quello della vera e propria ostilità che prima cova negli animi, poi può esplodere nelle forme più imprevedibili se a tutto ciò si aggiungono le perenni difficoltà della gente a vivere se non addirittura a sopravvivere.

In un contesto del genere quale credibilità possono avere aspiranti candidati al Parlamento in un qualsiasi schieramento elettorale? Probabilmente nessuna visto che essere eletti Deputati e Senatori non serve praticamente a nulla ai territori visto che a Roma si va per fare ben altro e, nella migliore delle ipotesi, per essere dei numeri per l’approvazione di leggi o per le contese parlamentari. Oltre a soddisfare interessi e ambizioni personali degli aspiranti Parlamentari non c’è altro: la politica e il governo della cosa pubblica la si fa sui territori, a contatto con la gente senza dover diventare Casta. La vergogna del Sen. Enzo Cuomo, sindaco di Portici che per assicurarsi il vitalizio ha rinviato fino al giorno 15 settembre la scelta di ricoprire una delle due cariche com la complicità dei colleghi Parlamentari, non ha precedenti per sfacciataggine e ipocrisia! Attenzione quindi a non lasciarsi poù ingannare da certa genere e dagli aspiranti Onorevoli… Questa volta a Roma bisogna mandare solo chi è in grado di cambiare il sistema e di cancellare leggi vergogna, ripulire le istituzioni dalle lobby e dalle cricche che se ne sono appropriate facendo il bello e il cattivo tempo. Se la gente se ne rende conto e agisce di conseguenza nelle urne forse c’è ancora la speranza che un’Italia migliore è in grado di emergere e di invertire una rotta altrimenti nefasta! (G.E.)

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