Italia,  Napoli

Anche Emma Marrone ha girato un video ironizzando sulla frase cult di Tiziana Cantone. Video

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Il suicidio di Tiziana Cantone, la 31enne napoletana che non ha resistito all’onda mediatica suscitata dalla diffusione di un video hard girato col suo compagno e diffuso sulla rete, è la notizia che sta monopolizzando in queste ore l’informazione suscitando indignate reazioni per la terribile decisione della giovane donna di togliersi la vita oltraggiata da un video diventato virale. Non solo, perchè sulla rete e su tutti i social circolano centinaia di video-parodie generate da quella che è diventata la frase cult del video originale: “Stai facendo un video?…Bravo!”. Su internet è ancora possibile trovare spezzoni del video originale, nonostante è intervenuta una sentenza del Tribunale riconoscendo il diritto all’oblio, ovvero la cancellazione del video.

Quello che invece è totalmente fuori controllo e che crediamo abbia concorso in modo determinante a esasperare Tiziana fino a indurla al fatale gesto, sono le decine di video realizzati utilizzando la frase cult trasformatasi in brevissimo tempo in un vero e proprio tormentone. Al punto che nella nostra ricerca abbiamo scoperto un video di pochi secondi che addirittura immortala la cantante Emma Marrone che pronuncia la fatidica frase. Forse davvero Tiziana Cantone non ha avuto altra scelta per sottrarsi alla spietata gogna mediatica generata da un comportamente sicuramente imprudente e che qualcuno ha ipotizzato essere stato studiato per sostenere un’operazione promozionale. Una conferma in tal senso potrebbe venire dal fatto che Tiziana ha inviato lei questo video così personale e compromettente a ben cinque persone. Quello che ne è seguito sicuramente è diventato per lei insopportabile visto che addirittura una come la Marrone ha giocato con questa frase del video!

4 commenti

  • Alberto Albertoni

    Paris Hilton docet. Lei per prima registrò tutto e mandò in rete le sue performance. Con la differenza che lei era Hilton e ne ha guadagnato di “visibilità” e le nostre sono mancate attricette di serie z in cerca di un quarto d’ora di gloria ma non sempre reggono…

  • Giuliano De Luca

    Gentile Direttore, mi dispiace ma stavolta devo dirle che non mi è piaciuta per nulla la pubblicazione della foto della ragazza. Ancora una volta si sottovaluta il diritto all’oblio, che è anche evitare di pubblicare una foto. Lasciamo che questa ragazza, almeno dopo la sua morte sia dimenticata. Voleva questo, ha commesso un errore, forse, nessuno di noi può giudicare, ma la gogna anche dopo la morte, quella no, mi dispiace. Le chiedo, la prego, di voler rimuovere quell’immagine e la frase che tanto è stata usata per dileggiare la ragazza. Non scriviamo nemmeno più il suo nome, non occorre, il diritto di cronaca e di informazione non c’entra, stavolta no.
    Piuttosto impegnamoci (io lo faccio quotidianamente) a rendere consapevoli i giovani di cosa sia il web 2.0, un coltello, che può servire come utensile quotidiano, ma che in un attimo può diventare un arma micidiale. “Consapevolezza” questa la parola chiave.
    Cordialmente
    Avv. Giuliano De Luca

    • Politica in Penisola

      Egr. Avv. De Luca,
      a scanso di equivoci accolgo il suo invito e rimuovo la foto dal posto evidenziando che è stata utilizzata senza alcun intento vojeuristico, ma solo per richiamare la frase cult su cui è stata costruita la diffamazione. Come avrà visto dal video che ho recuperato su you tube anche personaggi noti hanno partecipato, più o meno consapevolmente a questo linciaggio: come la cantante Emma Marrone. Ho segnalato la circostanza a varie testate giornalistiche, ma nessuno si è premurato di darvi riscontro. Infatti fa più comodo perseguire tanti stupidi e ignoranti piuttosto che un illustre personaggio. Il senso del post era appunto questo, null’altro.

  • Giuliano De Luca

    Gentile Direttore,
    la ringrazio per aver aderito al mio invito. La rimozione della foto può apparire una goccia nell’oceano, ma è da qui che bisogna partire. Facciamo adesso ciò che né il buonsenso, né la magistratura è riuscita a fare in tempo. Ora è il momento di pensare ai giovani che ogni giorno si espongono a rischi simili, diamogli gli strumenti per capire, prevenire, essere consapevoli.
    Un caro saluto
    Avv. Giuliano De Luca

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