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Giovanna Staiano con Maria Elena Boschi per il Si al referendum

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Maria Elena Boschi e Giovanna Staiano
Maria Elena Boschi e Giovanna Staiano

MASSA LUBRENSE – Sicuramente è una novità destinata a suscitare scalpore nella politica peninsulare e non solo: la Ministra per le Riforme Maria Elena Boschi ha arruolato alla causa del Si al referendum costituzionale la vice sindaco di Massa Lubrense, l’avv. Giovanna Staiano, detentrice del record assoluto di preferenze alle ultime elezioni amministrative avendo ottenuto oltre 1800 voti nella lista del sindaco Lorenzo Balduccelli. L’incontro con la Ministra si è svolto sabato scorso nel parco di Villa Favorita a Ercolano dove la Boschi ha incontrato insieme al sindaco di Ercolano Ciro Buonajuto i rappresentanti dei Comitati per il Sì in provincia di Napoli. A rappresentare la Penisola Sorrentina era presente Giovanna Staiano che ha dichiarato: “E’ stato un grande piacere conoscere di persona la Ministra Boschi con la quale ho scambiato diverse considerazioni in merito alle varie tematiche affrontate nell’ultimo periodo dal Governo Renzi. In particolare abbiamo discusso del referendum costituzionale e sulla opportunità di votare SI affinchè vi possa essere maggiore stabilità di governo e riduzione dei costi della politica, sono rimasta colpita dalla semplicità della Ministra e dalla sua capacità di dialogo. Le ho anticipato il mio impegno personale a votare sì e far votare si al referendum, credendo fortemente nello spirito innovativo della riforma; le ho anche parlato di Massa Lubrense e della penisola Sorrentina, invitandola a farci visita appena potrà”. Il Sindaco Buonajuto ha aggiunto: “Insieme al Ministro si è convenuti sull’importanza di fare informazione, prima ancora che propaganda, in merito alla Riforma che i cittadini saranno chiamati a valutare. Il nostro compito è spiegare i dettagli della Riforma e fare in modo che tutti comprendano che questo referendum offre l’opportunità di compiere una scelta in favore di un futuro con meno burocrazia, minori costi della politica e maggiori possibilità per i propri figli».

GIOVANNA STAIANO: PERCHE’ VOTARE SI

“A breve saremo chiamati ad esprimerci sulla legge di riforma costituzionale, in particolare attraverso lo strumento del Referendum dovremo decidere se confermare o meno la detta legge. Io voterò SI e chiederò agli elettori di votare Si. Ritengo sia una opportunità di cambiamento in positivo per il nostro paese che non può e non deve sfuggirci.
Votando SI, si dirà addio al bicameralismo, per cui l’iter di approvazione delle leggi sarà molto più veloce. Inoltre con il SI riduciamo il numero dei Parlamentari in quanto i senatori da 315 passerebbero a 95 più 5 nominati dal Presidente della Repubblica. I parlamentari italiani sono troppi e troppo pagati questo è un problema percepito da tutti gli italiani e da tempo sedimentato nel dibattito pubblico, è necessario ridurre il numero dei parlamentari per ricondurlo finalmente ai livelli degli altri grandi paesi europei.

Inoltre la legge riduce la indennità dei consiglieri regionali, i quali non potranno più percepire un’indennità più alta del sindaco del capoluogo di regione, i gruppi regionali non saranno più finanziati pubblicamente e le province saranno abolite definitivamente.Sarà poi abolito il Consiglio Nazionale dell’economia e del lavoro e con esso i suoi 65 membri. E’ una riforma che si attendeva da 60 anni non possiamo perdere questa occasione di cambiamento che ci garantisce oltre ad una sensibile riduzione dei costi della politica anche una maggiore stabilità di governo. Non è perfetta? Si poteva fare meglio? Forse si….ma cominciamo a dare un segnale nulla ci vieta di migliorarla nel tempo. Proprio perchè credo in questa legge farò campagna di sensibilizzazione e informazione, anche attraverso la costituzione di un comitato, su un tema che ci interessa come cittadini, e che potrebbe cambiare radicalmente il futuro del nostro Paese. A due mesi dal referendum non è possibile che non vi sia chiarezza sui contenuti della riforma e sulle conseguenze che dal voto potrebbero scaturire. Ad oggi purtroppo il dibattito si è concentrato soprattutto sul Presidente del Consiglio e sulla sorte del Governo; così facendo si corre però il rischio che tanti decidano di votare contro qualcuno e non per qualcosa che potrebbe portare ad un rinnovamento del Paese”.

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