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Gianni Raviele sul libro di Lauro: “Non è un semplice romanzo, ma una grande romanza”

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Gianni Raviele
Gianni Raviele

Raffaele Lauro
Raffaele Lauro

SAN MARTINO VALLE CAUDINA – Una prolungata standing ovation del pubblico stipato nella piccola Sala Consiliare della Casa Comunale, è stata tributata alle conclusioni dell’ottantaquattrenne Gianni Raviele, una “lectio magistralis” (che pubblichiamo integralmente in allegato) di profonda cultura, di raffinata critica letteraria e di solida conoscenza della storia della musica italiana, leggera e lirica, alla presentazione del romanzo biografico di Raffaele LauroCaruso The Song – Lucio Dalla e Sorrento”, a San Martino Valle Caudina.

Lo storico responsabile della redazione cultura del TG1 della RAI, ha definito “Caruso” una composizione immortale, una geniale contaminazione di melodia napoletana, di lirica e di pittura impressionista, un quadro di Monet; assolutamente unico e irripetibile il rapporto tra Dalla e il pubblico (“Morandi, Zucchero e Daniele avevano migliaia fans, Lucio aveva migliaia di amici”) e l’opera del prefetto-scrittore sorrentino, come il contributo prezioso allo svelamento del “Mistero Dalla”, un ponte ideale tra due luoghi-simbolo dell’universo dalliano (“la perla del turismo internazionale, Sorrento, e un piccolo comune montano, San Martino Valle Caudina, collegate, tra loro, dal cuore di Lucio”).

Il giudizio-suggello dell’anziano, quanto lucidissimo e vivace giornalista, ha commosso l’Autore: “Questo libro, pur possedendo tutti i crismi del romanzo, non è un semplice romanzo, tra i tanti, ma una grande romanza, compiuta”. Frenetici gli applausi al brillante intervento del vice capo della Polizia di Stato, prefetto Matteo Piantedosi, il quale si è soffermato sul rispetto, nutrito da Lucio Dalla, frequentato a Bologna, negli anni di servizio in prefettura, verso le istituzioni, e sul ruolo strategico rivestito da Raffaele Lauro al vertice del ministero dell’Interno, negli anni drammatici dell’attacco mafioso alla repubblica, definendo Lauro, tra i grandi servitori dello Stato, un autentico “maestro” di rigore e di spirito di servizio alla democrazia. Profonda e acuta l’analisi del direttore de Il Caudino, Alfredo Marro, il quale ha voluto sottolineare, in particolare, come il libro di Lauro abbia il pregio, tra l’altro, di aver documentato approfonditamente l’humanitas di Dalla, conosciuta da tutti i suoi amici della Valle Caudina. Il giovane presidente della Pro Loco di San Martino Valle Caudina, Domenico Pisano, ha ricordato, efficacemente, l’epopea degli eventi musicali, con artisti di livello internazionale, vissuta da San Martino Valle Caudina, con la Rassegna San Martino Arte, guidata da Raviele.

In apertura della manifestazione-evento, gli entusiastici organizzatori, il sindaco, Pasquale Ricci, e il consigliere delegato alla Cultura, Erminio Petecca, hanno ricordato il lungo legame di Lucio Dalla con San Martino Valle Caudina, i quattro affollatissimi concerti, anche il concerto con Zucchero Fornaciari e con Pino Daniele, a partire da quello del 19 agosto 1986, quando Dalla cantò, per il prima volta, il suo capolavoro, di fronte ad un pubblico vastissimo. Una inedita galleria fotografica dell’evento è stata esposta nel palazzo municipale. Prima della proiezione del docufilm di Raffaele Lauro, “Lucio Dalla e Sorrento – I Luoghi dell’Anima”, da parte degli amministratori sono state consegnate targhe commemorative a Raviele, a Lauro e a Piantedosi, e rilanciate due proposte, per il futuro del Comune: la stele-monumento in memoria di Lucio Dalla e la cittadinanza onoraria a Raffaele Lauro. Le prossime manifestazioni-evento si terranno a Locarno, il 13 agosto; a Cingoli, alla vigilia di ferragosto, e a Sant’Agata sui Due Golfi, il 4 settembre: una grande kermesse culturale e musicale, dedicata a Lucio Dalla, organizzata dalla Pro Loco Due Golfi, nell’ambito della XV Edizione del Premio “Salvatore Di Giacomo”.

Lectio di Gianni Raviele

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