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Meta, demolire la fontana di Piazza Casale per la sosta degli autocarri

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Piazza Casale Meta
Piazza Casale com’era prima della realizzazione della fontana

A Meta si è aperta la discussione, non solo sui social, sull’ultima iniziativa dell’Amministrazione diretta da Giuseppe Tito di demolire la fontana a Piazza Casale per restituirla, udite utdite, alla sosta di auto e autocarri (si legge testualmente negli atti del Comune) cancellando di fatto uno spazio di vivibilità progettato per assicurare una migliore fruibilità civica della piazza rispetto a quanto avveniva prima e che questa fotografia immortala senza ombra di equivoci. Un’operazione, quella della demolizione e del ripristino degli stalli di sosta, che altro non risponde se non alla logica di assecondare i pur legittimi interessi di qualche esercizio commerciale cui abbisogna di qualche comodo spazio per carico-scarico merci e per i clienti.

Fontana Piazza CasaleUn intervento che non è supportato da un progetto specifico necessario in considerazione del fatto che la fontana è stata realizzata nell’ambito di un progetto con tanto di autorizzazione ambientale che ha ridisegnato la fisionomia dei luoghi. E’ evidente che il ripristino della situazione quo-ante non può essere fatta in mancanza di analoga autorizzazione perchè si va a modificare il contesto urbano e, sicuramente, non a vantaggio della comunità e del vivibilità in un’area che sarebbe piuttosto da pedonalizzare secondo gli intenti originari. Il progetto fu ideato dall’Amministrazione del Dr. Bruno Antonelli, di cui, ricordiamolo, faceva parte anche Antonella Viggiano oggi all’opposizione.

Nella foto della piazza com’era prima della fontana si vedono, sul lato sinistra, anche due panchine che furono volute dalla Viggiano proprio con l’intento di armonizzare i luoghi alla nuova prospettiva.Nella successiva Amministrazione di Paolo Trapani è stata realizzata l’opera che, al di là delle critiche che qualunque intervento si porta dietro, ha rappresentato il tentativo di sottrarre spazi alle auto e allo smog in favore della comunità. Ora la decisione di Tito e compagnia, proprio perchè finalizzata solo a recuperare qualche spazio di sosta, appare in netta contraddizione con una filosofia urbana di cui un partito come il PD si è sempre fatto interprete.

Giuseppe Tito
Giuseppe Tito

Oggi il partito è nelle mani di un commissario, Gianfranco Wurzuberger, che sicuramente potrebbe farsi carico di approfondire la questione in nome di una cultura e di una visione del territorio che nelle mani degli Amministratori finisce di essere schiacciato a interessi contingenti piuttosto che a una visione più ampia e generale.

Gianfranco Wurzburger
Gianfranco Wurzburger

Su FB si sta sviluppando un dibattito e a riguardo abbiamo colto l’intervento di Domenico Di Prisco: “Nessun intervento parla della vivibilità della cd “piazza casale”. Ad oggi è bellissimo vedere bambini, anziani e cittadini che ne usufruiscono per passare un pó di tempo insieme svagandosi, rafforzando e intrecciando rapporti interpersonali. Al contrario, sento parlare di posti auto, manovre dei camion, i commercianti, ecc. Quindi capisco che molti metesi vorrebbero tornare indietro nel tempo cioè: ridimensionando l’area vivibile per ristabilire il caos, per fare riascoltare i clacson delle auto che devono ripartire ma non possono farlo perchè bloccate da altre auto parcheggiate in seconda fila con le portiere chiuse, ecc. E ai cittadini che fino ad ora hanno utilizzato la piazza per svago e per rilassarsi che diremo? E che diremo ai bambini che vi giocano senza il pericolo di essere investiti? Io spero che qualsiasi decisione venga presa non sia basata su un mero calcolo di futuri consensi elettorali ma al contrario esalti la fruibilità del Casale come luogo di incontro, relazione, giochi, manifestazioni e quant’altro. Mi voglio fidare del nostro Sindaco e spero che prenda la migliore decisione possibile senza prestarsi nè a calcoli elettorali nè a forzature lobbistiche. Credo e spero di essere un metese che ama il suo paese. Un saluto a tutti i miei concittadini“.

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