Massalubrense

Massa Lubrense, anche Antonio Mosca replica a Lello Staiano

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Ass. Antonio Mosca
Ass. Antonio Mosca

MASSA LUBRENSE – Anche l’Assessore Antonio Mosca replica alle accuse del capogruppo di minoranza Lello Staiano con un’articolata riflessione che di seguito pubblichiamo.

CONDONO EDILIZIO: BASTA CON LE MENZOGNE!!!

Sarà forse l’effetto di una stagione estiva caldissima o il bruciore per una cocente sconfitta elettorale non ancora smaltita, fatto è che l’ex assessore al bilancio ed attuale capogruppo di minoranza ha iniziato a dare i numeri!

“Veniamo ai fatti. Con un recente post inviato a tutti i siti web locali, per il sacro dovere d’informazione, ha comunicato al mondo intero, con notevole enfasi, che l’amministrazione in carica ha deciso di svuotare le casse del Comune per l’importo di un milione di euro per evadere circa 2000 pratiche di condono edilizio. E’ incredibile come chi sia stato per tanti anni l’assessore delegato alla tenuta in ordine dei conti dell’Ente, possa all’improvviso dimenticare l’aritmetica (non dico la matematica che è scienza già più complessa). Infatti, se solo rileggesse con maggiore obiettività le delibere approvate, si renderebbe conto che la spesa massima prevista per i tecnici esterni potrebbe in linea molto teorica raggiungere la cifra di 400.000 euro e non 500.000 come da lui dichiarato, ma solo nel caso in cui questi riuscissero ad evadere tutte le 2000 pratiche. Ovviamente non sto parlando di “bruscolini” ma di una differenza di ben 100.000 euro. Ma non finisce qui! Sempre nelle delibere approvate, atti pubblici che non si possono occultare e quindi far passare sotto silenzio, come da lui sostenuto, si evince che tale cifra si abbatte notevolmente, arrivando a 300.000 euro se solo, anziché arrivare al traguardo di 2.000, si fermassero a 1995 (cosa quasi certa).

Non più la sua mistificazione, quindi, di 500.000 euro ma una spesa reale di 300.000 euro, con 200.000 euro in meno. Continuando, ma solo per non distrarre i cittadini che evidentemente non sono sprovveduti, come gli hanno impietosamente dimostrato in occasione delle recenti elezioni, l’aritmetica dimostra che se l’obiettivo raggiunto fosse di 1750 pratiche la spesa sarebbe di 262.000 euro, per 1500 di 225.000 euro, per 1250 di 125.000 euro, per 1000 di 100.000 euro, per 750 di 75.000 euro, per 600 di 60.000 euro ed infine, attenzione, per 300 pratiche evase il corrispettivo sarebbe di 30.000 euro. L’attenzione richiesta è motivata dal fatto che 300 corrisponde allo stesso numero di pratiche che furono evase in ben 5 anni (dal 2009 al 2014) dalle amministrazioni che lo videro sedere nei banchi della maggioranza, con una spesa a carico del comune di circa 60.000 euro. Oggi, chi intende accusare con arroganza l’attuale maggioranza di sprecare il denaro pubblico, forse farebbe bene a chiedere scusa ai cittadini per aver occultato, finora, questi dati che dimostrano, in modo inequivocabile, l’incapacità dei precedenti amministratori.

Ma per tranquillizzare i cittadini, così tanto sconvolti dalle demagogiche affermazioni del capogruppo di minoranza, posso assicurare che nemmeno un euro uscirà dalle casse comunali, perché la copertura è garantita dai proventi previsti per le spese istruttorie, che ammontano, in forza di una delibera approvata dalla precedente amministrazione che pone tale onere in capo agli istanti , ad una cifra variabile dai 300 ai 500 euro a pratica. Si potrebbe obiettare che comunque sono soldi del Comune, ma basta considerare che non entrerebbero nelle sue casse se non si istruissero le pratiche, configurandosi nella fattispecie una sorta di partita di giro.

Questi i dati reali in merito alla componente di competenza urbanistica nella procedura del rilascio delle concessioni in sanatoria. Per l’aspetto ambientale mi riservo di illustrare, nei prossimi giorni, e sempre fornendo i dati ufficiali, l’attività che l’amministrazione ha avviato, soprattutto per dare risposte concrete a chi fa uso strumentale della menzogna in cattiva fede, ma anche per fornire ulteriori elementi di valutazione a coloro i quali, pur nella loro onestà intellettuale, hanno mosso critiche con spirito costruttivo, però non suffragate da elementi di cui non disponevano”.

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