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A “Presa Diretta” la vergogna che i soliti noti si ostinano a non voler vedere

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Antonio D'Aniello intervistato a Presa Diretta
Antonio D’Aniello intervistato a Presa Diretta

Domenica sera su RAI 3 è andata in onda la puntata di “Presa Diretta” dedicata a come vengono spesi (o non spesi) i fondi europei nel nostro Paese. Un documento molto interessante che si è soffermato prevalentemente sulla realtà napoletana e provinciale di Napoli con diretti riferimento al Centro Storico di Napoli, agli Scavi di Pompei, a Sorrento e a Piano di Sorrento. Quanto emerso dall’inchiesta giornalistica è semplicemente desolante, tanto più se guardiamo a quanto è stato fatto in Polonia dove con i fondi europei il Paese è rinato acquisendo una nuova dimensione all’insegna della modernità, dell’innovazione e delle nuove tecnologie applicate alla rcierca, all’università, ai trasporti e alla mobilità.

Successi straordinari frutto di una politica che non ha perso tempo e che ha sfruttato ogni euro disponibile, ma soprattutto non ha rubato e non ha sperperato risorse come purtroppo avviene puntualmente in Italia. Il discorso è troppo lungo per cui soffermiamoci ai fatti di casa nostra, alla realtà della Costiera assurta agli onori di questa cronaca per l’utilizzo dei fondi comunitari per finalità di promozione turistica, ma che in effetti soddisfano tutt’altri interessi. I fatti sono ampiamente noti e riguardano eventi come “Una notte per Caruso” a Sorrento e il “Premio Arturo Esposito Penisola Sorrentina” a Piano di Sorrento che insieme spendono circa mezzo milione di euro provenienti dall’UE per tramite la Regione Campania Assessorato al Turismo che, ormai da troppi anni, è diretto da un personale politico completamente a digiuno della romozione turistica e invece privilegia una politica di eventi utile solo ad alimentare un circuito del consenso che prescinde da qualsiasi utilità pubblica, fatta eccezione per gli interessi degli organizzatori e di quelli politico-elettorali dell’Assessorato.

I Comuni, col pretesto di attenersi alle linee guida dei bandi regionali, si accaparrano cospicui fondi europei grazie ai quali riescono a loro volta ad alimentare il proprio sistema di riferimento senza alcuna ricaduta per l’immagine del territorio e per la sua attrattività turistica nazionale ed internazionale. Del resto negli atti ufficiali predisposti dai Comuni si leggono “oscenità assolute” che nessuno discute nè contesta per non compromettere equilibri e interessi che sono politici, ma anche economici. Entrano puntualmente in scena delle vere e proprie organizzazioni di eventi, impresari che, con i soldi dell’U.E., invitano star, attori, cantanti, ballerini, giornalisti e opinionisti per farli esibire su un palcoscenico e per consegnarli un premio che non si sa mai bene in virtù di quale merito hanno ottenuto, dando vita a kermesse dove si spende, si spande e si incassano decine di migliaia di euro senza che i funzionari preposti al controllo esercitino un benchè minimo esercizio critico e di valutazione nel merito.

E’ tutto un “magna magna” spacciato per promozione artistica, culturale etc… Si tratta di gente che è sonoramente infastidita dal giornalismo di inchiesta che entra nel merito delle cose, pone domande, cerca riscontri, interroga, pone dubbi e scruta i conti! La corte degli adulatori e dei conniventi poi cresce di volta in volta e per ragioni che andrebbero anch’esse attentamente valutate. Insomma assistiamo sui social a vere e proprie contese pro e contro tali eventi: mai però che nessuno entri davvero nel merito dei problemi! Si punta sul nome altisonante, che viene in Penisola magari dietro compenso e ospitalità, per legittimare eventi e premi assolutamente privi di significato e non implicano sviluppo e crescita sociale, culturale, economica e turistica. E’ naturale che a Piano di Sorrento i cittadini intervistati dalla giornalista di “Presa Diretta” abbianmo dichiarato candidamente di non sapere nulla del Premio “Penisola Sorrentina”!

Si tratta semplicemente di una kermesse che costa un sacco di soldi e che personalità informate e di buon senso diserterebbero se soltanto immaginassero che uso viene fatto di nomi e partecipazioni al solo scopo di accreditare di successo e di credibilità questi ed altri eventi. All’U.E. però non sono fessi e questi documenti, le segnalazioni e le denunce vengono valutate e approfondite. Anche per questo nascono le inchieste: perchè qualcuno si pone domande che necessitano di risposte. Quanto sarebbe più onesto e risulterebbe meno scandaloso presentare, per esempio, il Premio “Penisola Sorrentina” per quello che effettivamente è piuttosto che un grande evento della Regione Campania! Lo stesso dicasi per la “Notte per Caruso” che, a fronte delle centinaia di migliaia di euro che costa al contribuente europeo, nulla produce in termini di promozione turistica ad eccezione di coloro che partecipano all’organizzazione. Ah…se qualcuno leggesse certe carte e controllasse i conti! Per fortuna  c’è un giudice a Berlino!

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