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Promozione Turistica, l’Assessore Pasquale Sommese finanzia Sorrento e Piano di Sorrento

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Premio "Penisola Sorrentina"
Premio “Penisola Sorrentina”

NAPOLI – L’Assessorato al Turismo della Regione Campania retto da Pasquale Sommese ha approvato i finanziamenti per la promozione turistica nel periodo giugno 2014/gennaio 2015. A far la parte del leone ancora una volta si confermano Sorrento (al primo posto) con la “Notte per Caruso” che ottiene 240mila euro e Piano di Sorrento col Premio “Arturo Esposito Penisola Sorrentina” (al 20° posto) cui vanno 170mila euro. Infine 195mila euro vanno a Positano per la sua Rassegna di danza.

Un commento

  • Gennaro Cesaro

    “La storia del premio letterario “penisola sorrentina”, pur con le sue grottesche acrobazie strategiche, appare sempre più come un tortuoso cammino lastricato di cadaveri più o meno eccellenti, come dire decisamente iellato e portasfiga : il che porta alla sconsolata conclusione che tale premio somiglia un tantino all’alta tensione, i cui fili – come avvertono gli appositi cartelli – uccidono chi li tocca.
    Nella conta dei morti – affermati cantanti, poeti e scrittori – spiccano i nomi di Aurelio Fierro, Giovanni Raboni, Bruno Lauzi, Alberto Mario Moriconi, Alberto Bevilacqua, Edoardo Sanguineti e qualche altro(nei panni di Vittorio Sgarbi, prezzolatissimo e contestato ospite dell’ultima edizione, starei particolarmente attento alla salute).
    Sorge il sospetto, a questo punto, che forse le montagne di euro stanziati ogni anno per tenere in vita questa manifestazione pseudo-culturale assai scarsamente sentita e ancor più scarsamente seguita dai sorrentini, abbiano un po’ la funzione di fondi di assistenza…per vedove e orfani.
    Il resto, in tutta franchezza, è soltanto patetico narcisismo, bolle di sapone, blablablà e infinita noia.
    Vien fatto pertanto da domandarsi :Cui prodest ? Ossia a chi può far comodo continuare a tenere in vita questo cimiteriale baraccone foraggiato oltremisura dal denaro dei contribuenti?
    E’ la domanda che da tempo si sta ponendo la pubblica opinione e alla quale gradiremmo ricevere una buona volta un’adeguata risposta da chi di competenza, anche se so per certo che i compagnucci di merenda di questo premio si guarderanno bene dal fornirla, preoccupati come sono di curare e proteggere a oltranza la propria visibilità, non potendosi rassegnare al perentorio anonimato, cui sono condannati senza scampo.
    In conclusione, è sin troppo evidente che, se la grossa farsa di questo premio dovesse durare ancora per ragioni tutt’altro che culturali, ci troveremmo inevitabilmente di fronte a qualcosa di penalmente rilevante.
    Gennaro Cesaro

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