Sorrento

“Pax mafiosa o guerra?” Al Correale la presentazione del libro di Scotti

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Libro di E. Scotti

SORRENTO – Non si tratta della semplice presentazione di un libro, per quanto di estrema attualità, ma di una grande occasione, nel ventennale delle stragi di Capaci e di Via D’Amelio per parlare di lotta alle mafie d’Italia. Un appuntamento atteso e fortemente voluto dal Sen. Raffaele Lauro che farà gli onori di casa, insieme all’organizzatrice dell’evento, Anna Pane presidente del sodalizio “Amiche del Museo Correale”  ai tanti, illustri ospiti di quello che si preannuncia come una riflessione fortemente allargata sui temi più attuali e scottanti della politica italiana. Alle ore 16.30, nella Sala degli Specchi al Museo Correale, è di scena l’ex ministro dell’interno Vincenzo Scotti (1990-92) per la presentazione del libro “Pax mafiosa o guerra?“, edito da Eurilink.  Presenzierà il Prefetto di Napoli, Andrea De Martino. Il saluto di benvenuto sarà portato dal Sindaco di Sorrento, Giuseppe Cuomo, in rappresentanza dei Sindaci della Penisola Sorrentina, oltre che dalla Presidente dell’Associazione “Amiche del Museo Correale“, Anna Pane. Moderatore Massimo Milone direttore del Tg3 Campania…

Chi è Vincenzo Scotti? Nato a Napoli il 16 settembre 1933, è stato un esponente di primo piano della Democrazia Cristiana e ministro in molti governi, fino al 1992. Poi, nel Berlusconi IV, è stato Sottosegretario agli Esteri. Si è laureato, cum laude, nel 1955, presso l’Università di Roma “La Sapienza” con una tesi su “Economia dello Sviluppo e Regioni Arretrate”. Dal 1954 al 1958, è stato responsabile del “Centro di Ricerca” della CISL, occupandosi delle politiche di sviluppo in Italia e, in particolare, nel Mezzogiorno. Nel 1968, viene eletto deputato per la DC, entrando a far parte della Commissione Finanze. Ripetutamente rieletto nel Collegio di Napoli-Caserta, nel 1979 raggiunge il massimo delle preferenze, con 219.000 voti. Nel 1976, è Sottosegretario al Bilancio. Dal 1978 al 1992 ricopre la carica di ministro in diversi dicasteri, varcando anche le soglie del Viminale e della Farnesina. Nel 1983, concluse il primo accordo fra Sindacati, Governo e Confindustria, che divenne noto come “Accordo Scotti”. Nel 1984, è stato eletto Sindaco di Napoli. Nel 1989, è Capogruppo DC alla Camera. Nel 1991, da ministro degli Interni, con il decreto-legge 345/91, istituisce la Direzione Investigativa Antimafia. Nel periodo del suo Dicastero (1990-1992) sono state promulgate le leggi più importanti che hanno permesso alle forze dell’ordine ed ai magistrati di agire contro l’organizzazione mafiosa. Attualmente è Presidente della “Link Campus University”.

CONTENUTO DELL’OPERA

Fin dall’Unificazione, le strategie dello Stato Italiano per combattere la mafia hanno oscillato tra il “convivere” e la messa in campo di “azioni di guerra”, mirate a combattere Cosa Nostra e ad estirpare la cultura mafiosa, diffusa in vaste aree del Mezzogiorno d’Italia. Al di là delle due condizioni estreme, si è determinata, spesso, una “zona grigia”, nella quale si esprimeva l’intensità dello “scambio” tra mafia, società e politica. Oggi si parla sempre più insistentemente della possibilità che, agli inizi degli anni novanta e nel pieno di una “guerra” contro la mafia, vi sarebbero stati tentativi di una vera e propria “trattativa” tra rappresentanti dello Stato e la mafia. E il tema dei rapporti tra Stato e mafia è diventato, alla luce delle inchieste della Magistratura, di nuova stringente attualità. Con il suo nuovo libro, Vincenzo Scotti, che è stato uno dei protagonisti della politica italiana nella stagione segnata dalle stragi di mafia, cerca di far comprendere quello che ha conosciuto e ha fatto nell’esercizio delle proprie responsabilità, interpretando, in modo rigoroso, i fatti accaduti attraverso documenti, analisi e valutazioni riferite a quel preciso periodo storico. Si confrontano, oggi, due possibili letture: quella giudiziaria e quella storico-politica. Il libro di Vincenzo Scotti, lasciando alla indagine dei giudici la responsabilità della prima, affronta la lettura storico-politica e il conseguente giudizio sul comportamento delle Istituzioni e della politica.

RELATORI

Due membri della commissione antimafia e del comitato per il regime degli atti segreti (la Senatrice Teresa Armato ed il Senatore Raffaele Lauro) e due altissimi magistrati (il Procuratore della Repubblica di Salerno, Franco Roberti, e il Procuratore Generale di Napoli, Vittorio Martusciello) relazioneranno sui contenuti del libro e, in particolare, sulle stragi di mafia del 1992-1993.

ARMATO
Teresa Armato è nata a Catania nel 1955. Giornalista, ha lavorato a Il Mattino e ne è stata caporedattrice fino al 1987, quando ha intrapreso la carriera politica. Appartenente dapprima alla Democrazia Cristiana e a La Margherita, dal 2007 è eletta nelle liste del Partito Democratico ed è stata Assessore della Regione Campania, durante la presidenza di Antonio Bassolino. Dal 24 aprile 2008, è senatrice della Repubblica (gruppo PD), eletta nella circoscrizione Campania. È componente della X Commissione (Industria, Commercio, Turismo) e della Commissione antimafia.

LAURO
Raffaele Lauro (Sorrento, 1944) si è laureato con lode, presso l’Università di Napoli, in Scienze Politiche, Giurisprudenza ed Economia. Ordinario di Storia e Filosofia nei Licei, è stato Docente universitario di Diritto delle Comunicazioni di Massa (LUISS). Capo Segreteria del Ministro delle Poste e delle Telecomunicazioni, del Ministro delle Finanze e del Ministro dell’Interno, è stato Consigliere della Corte dei Conti e, poi, Prefetto della Repubblica. Ha ricoperto importanti incarichi presso il Ministero dell’Interno (Capo di Gabinetto, Direttore Generale e Ispettore Generale), presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e presso il Ministero dello Sviluppo Economico (Capo di Gabinetto). Poi Commissario Straordinario del Governo antiracket e antiusura. Senatore dal 2008 (Regione Campania), nel gruppo PdL del Senato, è membro della I Commissione (Affari Costituzionali), fino al 2012, della VI (Finanze e Tesoro), della Commissione antimafia e della Commissione di vigilanza RAI.

ROBERTI
Franco Roberti, napoletano di 61 anni, è in magistratura dal 1975. Ha iniziato la carriera in Toscana, poi è stato trasferito ad Avellino, dove si è occupato dei processi sul terremoto. Per otto anni è stato alla Direzione Nazionale Antimafia. Nel 2001, il ritorno come aggiunto alla Procura di Napoli, dove ha seguito, tra l’altro, le indagini sul terrorismo. Dal 2009, è Procuratore della Repubblica di Salerno.

MARTUSCIELLO
Vittorio Martusciello, napoletano, classe 1941, in carriera dal 1965. Negli anni ottanta coordinava, dall’ufficio denunce, le attività di polizia giudiziaria negli anni della guerra di camorra che vedeva contrapposte le “vecchie famiglie” alla NCO di Raffaele Cutolo. A Napoli si occupò delle indagini del famoso omicidio di Anna Parlato Grimaldi. A Roma, invece, ha proseguito il lavoro di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino, nel ricorso per Cassazione del maxi processo contro la cupola di Cosa Nostra. Dal 2011, è il Procuratore Generale di Napoli.

Il libro è stato finora presentato a Torino (Fiera Internazionale del Libro), a Roma (Camera dei Deputati), a Napoli (Libreria Croce), a Perugia, a Palermo, a Catania, a Caserta, a Pescasseroli e a Pontedera (Fondazione Piaggio).

Un commento

  • Giovanni Antonetti

    Auspico, e ne sono certo, che sarà una seria, reale ed approfondita occasione di riflessione politica e sociale per la nostra penisola, necessaria, ora più che mai. Per questo ho accettato con piacere, unitamente ai parlamenatri di zona dell’Idv, l’invito del senatore Lauro.

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