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Piano di Sorrento, gli 80 anni di Geppino Russo ©

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Geppino Russo

PIANO DI SORRENTO – Oggi Geppino Russo compie 80 anni. Veneranda età che non sembra appropriata per un uomo vivace e dinamico tanto da apparire piuttosto senz’età. La nostra conoscenza con Geppino Russo risale alla fine degli ’70 inizio ’80 e si rinsaldò all’epoca del terremoto che colpì gravemente anche Piano di Sorrento. Geppino, già sulla breccia amministrativa da oltre un decennio, e l’allora sindaco Antonino Gargiulo (recentemente scomparso), furono i protagonisti di un pronto intervento e di un‘efficienza amministrativa senza precedenti che ne consolidarono l’immagine di una coppia di politici ben assortiti, anche se concorrenti. Nell’emergenza no: le intuizioni e le capacità di ciascuno diventavano un unico ingrediente in grado di dare risposte concrete e autorevoli al Paese, al servizio dei cittadini. Formato alla scuola della Marina Militare, dopo una breve esperienza di navigazione Geppino si è dedicato al turismo, come ristoratore (e anche albergatore per un certo periodo) dando vita a uno dei locali che per anni è stato simbolo della ristorazione e della pizza in Penisola Sorrentina: La Tombola. Come al solito un’intuizione accattivante e di semplice realizzazione che, negli anni, ha sempre attratto il pubblico che apprezzava l’ottima cucina sotto la direzione della Signora Caterina nell’attesa del fatidico momento dell’estrazione: scelto il numero, il cliente girava il canestrino, estraeva il bussolotto e se il numero corrispondeva non pagava il conto.

Geppino Russo e altri ex Sindacio di Piano in occasione del conferimento del titolo di Città a Piano di Sorrento

Un successo straordinario e un’attrazione festeggiata sempre col sorriso quando la dea bendata stava dalla parte dell’ospite che, estratto il numero fortunato, vedeva materializzarsi la promessa: quella di non pagare il conto, a qualunque cifra ammontasse. Eventualità che si verificava con frequenza,  anche più volte in una stessa serata e che Geppino accoglieva da uomo di marketing: “…Questo è il mio moltiplicatore di pubblicità per La Tombola…Chi mangia e ha la fortuna di non pagare il conto mi fa spontanea pubblicità“, rispondeva a chi glielo chiedeva. Per i numeri, del resto, Geppino ha avuto sempre un debole, anche applicato alla politica che l’ha visto initerrottoamente sulla scena dalla fine degli anni ’60 alla prima amministrazione di Giovanni Ruggiero, praticamente fino all’anno scorso. Ancora c’è chi ricorda il 18 del suo numero di candidato alle comunali promosso con lo spot dell‘amaro 18 isolabella, un’intuizione che si impresse nella fantasia e nella memoria degli elettori che infatti lo premiarono nelle urne. E in effetti i consensi, in tutta la lunga carriera di amministratore a Piano di Sorrento, gli sono giunti sempre abbondanti. E poi i numeri, quelli dei bilanci comunali di Piano di Sorrento, sono stati sempre materia sua avendo ricoperto in quasi tutte le amministrazioni la carica di assessore al bilancio e alle finanze in modo assolutamente eccellente e ancora oggi imparegiabile. Sicuramente frutto di un’esperienza sulla gestione dell’Ente che si coniugava perfettamente con l’innovazione legislativa in itinere applicata alla finanza locale che lui ha sempre maneggiato con disinvoltura e professionalità, pur non essendo un tecnico addetto ai lavori. Basterebbe chiedere ai vari ragionieri-capo, da Salvatore Aiello a Vincenzo Limauro, per trovarne conferma. Lo stesso sindaco Ruggiero, anche recentemente, ha espresso “nostalgia” per il periodo in cui Geppino è stato il suo assessore al bilancio “…mi toglieva un sacco di castagne dal fuoco…“. C’è un segreto nella longevità politico-amministrativa di Geppino e nelle sue performance che l’hanno visto occupare tutti i ruoli e sempre con autorevolezza e fantasia. Anche se la sua esperienza da sindaco, dal ‘97 al 2002, non gli ha dato le soddisfazioni che forse avrebbe meritato a conferma che il successo, anche in politica e in amministrazione, lo si misura sul gioco di squadra. Grazie a lui però è stato sindaco Luigi Iaccarino e lo è diventato lo stesso Giovanni Ruggiero, una sua invenzione politica nel ’97 quando decise di “prelevarlo dal centro parrocchiale” per proiettarlo sugli scenari amministrativi.

Il primo numero de Il Carottese

Un giovane di buone promesse, diceva, ma che sicuramente gli ha dato più di una gatta da pelare giungendo anche a scontri e a qualche rottura…Ma lui, sempre aperto verso i giovani, l’ha accompagnato nella prima esperienza da sindaco nelle vesti di assessore al bilancio, senza farsi remore di essere stato sindaco e di dover giocare un ruolo di secondo piano, rivelatosi però strategico per la gestione amministrativa e per il conseguente successo elettorale di Ruggiero alle elezioni del 2011. Facciamo un passo in dietro: ritorniamo agli anni 80, al post-terremoto, quando si consumò una frattura lacerante nell’allora Democrazia Cristiana diretta dal trio Raffaele Russo, Antonino Gargiulo e Franco Casa tutti di stretta osservanza dorotea, cioè fedelissimi di Antonio Gava. Lui, Geppino, non volle allinearsi e si inventò “andreottiano“, dando vita alla corrente interna alla DC che si contrapponeva ai dorotei e spaccando in due tronconi la maggioranza amministrativa guidata dall’arch. Antonino Gargiulo. Si schierarono con Geppino gli uomini che con lui hanno poi scritto memorabili pagine di lotte politiche locali: Vittorio d’Esposito, Gioacchino Maresca, Angelo Di Stefano per ricordare i tre assessori-moschettieri che misero spalle al muro la componente dorotea pianese ottenendo un’equa condivisione di ruoli e incarichi. Una lotta giocata, però, senza mai compromettere gli interessi del Paese…Ma questi però erano altri tempi e altri uomini! La vittoria ottenuta nella DC si risolse poi nell’uscita dal partito di questa componente dc che, alla vigilia delle elezioni dell’83, aderì al Partito Repubblicano Italiano, fino a quel momento rappresentato in consiglio comunale dal solo ortopedico Antonio Esposito. La lista guidata dal dottore candidato sindaco in una sfida elettorale al cardiopalmo (si parlò anche di brogli per scongiurare la sconfitta della lista Dc) perse di misura portando però in consiglio un’agguerrita pattuglia di 6 consiglieri Pri al Comune di Piano di Sorrento (primato nazionale di presenze repubblicane in un civico consesso) dove per dieci anni Geppino guidò l’assalto al sistema democristiano. Ciò fino alla capitolazione elettorale del ’93 quando con un’altra abile intuizione impose la candidatura a sindaco di un outsider della politica, Vincenzo Nastro, professore universitario di area socialista, che riuscì a riunire una compagine eterogenea, da destra a sinistra passando per il centro. Complice anche gli sviluppi della tangentopoli nazionale, che decapitò anche i vertici politico-amministrativi pianesi e peninsulari, si registrò il successo elettorale degli “Insieme per Piano“, vittoria benedetta addirittura dall’allora Presidente del Senato Giovanni Spadolini in un memorabile tour a Piano di Sorrento con accoglienza in Municipio da parte del Sindaco Gaetano Botta e comizio in Piazza Cota. Quella stagione è stata riconosciuta da tutti, e ancora oggi ricordata, come la “primavera di Piano“, un’esperienza che ebbe la stretta durata di un mandato quadriennale (1993-97) e che non ebbe un seguito per la decisione assunta propria da Geppino di realizzare il sogno di una vita: quella di diventare sindaco di Piano, impresa che sicuramente non gli sarebbe riuscita se avesse sostenuto la ricandidatura a sindaco del prof. Nastro. Anche qui la sua esperienza e l’abilità nel fare squadra gli consentirono di spezzare il fronte degli “Insieme per Piano” e di recuperare, con un’abile stratagemma e un’accurata regia politica, i rappresentanti della vecchia dc messi all’angolo da quattro anni dell’Amministrazione-Nastro e che non avrebbero avuto chance di riscossa senza l’iniziativa di Geppino. Così nacque la corazzata ex-democristiana guidata da Geppino e che riportava sulla scena quelli che poi sono diventati i protagonisti attuali della politica e dell’amministrazione di Piano. Con quella squadra Geppino sconfisse di larga misura Nastro e la sua lista di oppositori a quella che fu considerata alla stregua di una “restaurazione democristiana in salsa civica”, aprendo di fatto le porte alle successive elezioni a sindaco di Luigi Iaccarino e poi di Giovanni Ruggiero, il giovane espressione del Centro Parrocchiale di Piano col quale ha avuto un rapporto conflittuale, ma sempre leale fino ad accettare anche la proposta di essere candidato nella sua lista per occupare la casella chiave di assessore al bilancio. Operazione riuscita, anche se per il rotto della cuffia in termini di consensi elettorali, e che Geppino ha condotto a termine restando dietro le quinte, rivelandosi una delle pedine chiave della prima amministrazione-Ruggiero. Come accade sempre in politica, un pizzico di delusione ha accompagnato l’ultima tornata elettorale, quando Geppino è stato uno dei sostenitori dichiarati di Salvatore Cappiello, da lui considerato il vero stratega dellae politica pianese e il successore naturale di Ruggiero alla scadenza del secondo mandato. La delusione riguarda una specie di mancata promessa che Ruggiero gli avrebbe fatto alla vigilia delle ultime elezioni…Ma ormai è acqua passata! Ci sarebebro tante storie e tanti aneddoti da raccontare per gli 80 anni di un uomo che ha scritto 50 anni di vita politica amministrativa pianese con riflessi anche in altre realtà peninsulari sulle quali però non ha mai agito nè interferito, rispettoso delle autonomie e delle municipalità legate al territorio e alle sue espressioni umane, professionali e politiche, ma anche perchè ha sempre detto chiaro e forte che i suoi interessi di politico e di amministratoreiniziavano e finivano a Piano di Sorrento“. Così è stato e va detto che, in questa lunga carriera, Geppino può vantare anche il merito di non aver mai avuto problemi con la giustizia, penale e amministrativa: il che sicuramente non è poco…e gliene fa vanto! Come tutti gli uomini e i politici, anche lui ha commesso degli errori, ma ha sempre accettato il confronto e non si è mai tirato in dietro alla resa dei conti. Per raggiungere l’obiettivo di essere sindaco del suo Paese ha messo in campo una certa dose di cinismo, umano e politico, ma si sa…senza un pizzico di cinismo in politica non si va da nessuna parte! Piuttosto gli va riconosciuto un primato e un merito: quello di essere stato in assoluto il primo a comprendere l’importanza strategica dell’informazione applicata alla politica. La sua invenzione del mensile Il Carottese, nato alla fine degli anni ’70 e che ha scandito tutte le sue stagioni politiche ed elettorali più significative, costituisce la prova di un’attenzione e di una sensibilità rivolte agli elettori trasformati in lettori di storie e vicende amministrative somministrate da un uomo del Palazzo animato dall’intento di cambiare, con la forze delle idee e della conoscenza, le regole della politica di sistema in favore di una politica di popolo. Il Carottese ha cambiato il modo di far politica a Piano di Sorrento dimostrando che l‘informazione rappresenta una chiave anche per il cambiamento e per il successo in amministrazione, purchè si sappia gestirla. E anche in questo Geppino, senza esserlo, si è rivelato un buon giornalista nel dare notizie essenziali, chiare, sintetiche, interessanti e accattivanti, diventando familiare per i cittadini di Piano di Sorrento che, grazie al suo giornale, per primi hanno potuto affacciarsi nei meandri del Palazzo! Questa però è ancora un’altra storia, quella legata all’informazione locale e al suo rapporto con la politica, che magari proveremo a scrivere proprio avvalendoci di questa straordinaria testimonianza ed esperienza! Ad majora Geppino!

3 commenti

  • domenico cinque

    tantissi auguri a “Geppino”, grande politico, grandissima persona e per me soprattutto è l’uomo che inventò la pro loco a piano di sorrento e la rese grande come mai più è stata. La pro loco del carnevale dei bambini e degli incontri del folklore, della caccia al tesoro e dei giochi in piazza. E poi l’uomo che senza esitazione apri le porte della tombola a tutti coloro che nelle difficili notti del novembre 1980 preferivano non dormire nelle case lesionate dal terremoto. Auguri e grazie per tutto ciò che hai fatto per la nostra Carotto!

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