Diario Politico©Raffaele Lauro,  Piano di Sorrento

WWF, due ucraini nel vallone di Lavinola alla ricerca di rifiuti

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Il Vallone Lavinola  segna il confine tra i comuni di Piano e Meta. Lo straordinario sito è divenuto a partire dagli anni ‘60, e specie dopo il sisma dell’ottanta, una vera e propria discarica dove sversare un’enorme quantità di materiali di risulta.  Così negli anni Settanta già si denunciava la devastazione dei Valloni della Penisola Sorrentina:

rifiuti nell'alveo di Lavinola (WWF)

“Molti dei valloni a pareti verticali incisi nel piano di Sorrento sono diventati un comodo luogo di scarico per rifiuti di ogni genere. Impressionante il caso del burrone di Meta, stupendo intaglio a pareti verticali, largo solo pochi metri, d’un orrido quasi insuperabile: scoli e scarichi luridi, cumuli d’immondizia di ogni genere l’hanno reso oscenamente impraticabile.
Basterebbero queste poche parole per pubblicizzare allo stesso tempo le bellezze naturali e le brutture, opera dell’uomo, dei valloni della Penisola Sorrentina.…Speculatori pubblici e privati hanno, per decenni, con una rozzezza culturale credibile perché assurda, considerato queste opere della natura null’altro che inutili “baratri” da colmare di immondizie e da coprire, quindi, con lingue d’asfalto o cubi di cemento.

tentativo di dissuazione (WWF)

E’ un comportamento barbarico che va immediatamente interrotto mentre si impone un’accurata opera di risanamento di ogni vallone sorrentino. E ciò soprattutto perché il patrimonio naturale, realizzato attraverso millenni, appartiene ad ogni Cittadino del Mondo, al di là degli ormai abusati tentativi di rapina di braccianti d’affari o sciacalli di mestiere!” A fronte di questa acquisita consapevolezza risulta, ad oggi, completamente assente qualsiasi forma di tutela attiva e di controllo da parte degli organi preposti, in primis da parte delle amministrazioni comunali coinvolte. La dimostrazione è l’ultimo episodio denunciato dai  volontari del WWF a Piano di Sorrento. “Siamo rimasti circa 3 ore ad osservare due persone – raccontano i volontari del WWF – intente a calarsi senza alcuna precauzione nella sponda dell’alveo del Vallone Lavinola, tra rifiuti, amianto e resti di animali macellati, per recuperare materiali vari e trasportarli su di un camion in sosta sulla via Casanocillo. Abbiamo telefonato più volte ai vigili per segnalare le operazioni in diretta, sapendo che la legge disciplina e sanziona il trasporto e recupero di materiali ferrosi e rifiuti speciali e/o pericolosi, ma non è venuto nessuno…infine il camion è ripartito…i vigili ci hanno spiegato telefonicamente che si trattava di due ucraini già identificati nella mattinata…abbiamo chiesto se fosse lecito e se non fosse pericoloso quello che facevano…ci hanno risposto che in fondo facevano una cosa buona nel recuperare i materiali…calandosi nel dirupo…”

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