Sorrento

Sorrento, restaurati due lotti della Basilica patronale

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SORRENTO – Venerdì 28 gennaio,  alle ore 11 nella Basilica Pontificia di S.Antonino Abate in Sorrento,verranno presentate i primi due lotti dei lavori di restauro in corso nel tempio del Santo Patrono. I lavori, iniziati circa un anno fa, hanno interessato prima la Cripta dove riposano le Spoglie del Santo e successivamente sono stati rivolti all’Abside dell’altare maggiore. Nella Cripta sono stati riportati al loro splendore due grandi affreschi che illustrano due importanti miracoli, oltre ad una Madonna più volte restaurata, ma che aveva perso ogni connotazione della Scuola giottesca cui va attribuita e che le conferisce anche il primato di essere la più antica immagine della Vergine in Penisola. Stesso accurato intervento ha subito l’imponente Crocifisso nella sua guaina di argento che esce in processione solo in occasione di straordinari eventi calamitosi cittadini.I ritratti dei Vescovi compatroni di Sorrento -oli su tela di C. Amalfi – che ornano le pareti, hanno ritrovato una luce ed uno splendore drammatico che negli anni era stato smorzato sia da interventi poco appropriati da parte di qualche pittore improvvisato restauratore, sia soprattutto dalle ingiurie del tempo! Ora nella Cripta tutto splende di pulito e fresco: l’ambiente ha ritrovato la sua luminosità mediterranea che la distingue completamente dallo stereotipo della cripta buia e tetra cui il nome stesso riporta. Non a caso i due finestroni in piena luce si affacciano direttamente verso il..mare di Sorrento. Molta attenzione ha richiesto anche il restauro dell’abside e del suo corredo pittorico. Riportato l’altare nella sua originaria essenzialità, ossia senza la trabeazione che sorreggeva la statua del Santo, ivi posta in epoca recente, l’intera superficie ha acquistato una profondità ed uno spessore di cui si era perso la memoria. La calotta poi, con l’affresco dei compatroni di Sorrento che coronano un S.Antonino seduto e benedicente ai cui piedi giace schiacciato il Maligno assume una valenza suggestiva di grande forza.Più in basso poi due grandi oli su tela di Giacomo del Po del 1685 hanno ripreso la loro vivida presenza,con colori straordinari. Altra grande riscoperta poi i due Angeli posti in alto uno a destra ed uno a sinistra che sventolano un cartigio. Di chiaro richiamo michelangiolesco epperciò anche di fattura precedente alla restante parte del decoro pittorico e di fregi in oro. Anche questi ultimi, quasi severi, composti, appropriati non abbagliano di riverberi sfavillanti, ma sottolineano la importanza del luogo senza snaturarla: svetta così nella sua solennità una Croce dorata con un Cristo,alto sull’Altare, così come la Chiesa post tridentina ha imposto in tutto il mondo cattolico. Un restauro perciò, rigoroso nella lettura dei testi, non impositivo, rispettoso senza negare tratti di attualità come si conviene non ad un oggetto o prodotto musealizzato, ma ad una Chiesa che vive tutti i giorni la sua fede in tanti piccoli e grandi gesti, anonimi per lo più, come sempre si dovrebbe essere quando si affrontano temi tanto importanti. I lavori sono stati seguiti passo dopo passo dalla Sopraintendenza ed in particolare dalla dott.sa Schiattarella, funzionaria di zona, ma anche dallo stesso Sopraintendente l’arch. Gizzi venuto di persona a constatare lo stato dell’arte in corso d’opera. Nè è mancata la sensibilità della Curia che ha aderito subito all’istanza del Comitato Restauri immediatamente costituitosi per i lavori a farsi.E d è proprio il Comitato che si è fatto carico della provvista finanziaria ponendo in essere iniziative, quali il conio in argento della storica Medaglia del Santo, i Calendari che hanno raggiunto i sorrentini d’Argentina, il progetto “Adotta un monumento” veicolato tra le scuole e le Aziende, perché il restauro non diventasse appartenenza solo di esperti d’arte e cultori di storia patria,ma diventasse anche un momento topico per ritrovarsi come comunità cittadina intorno ad una radice fondante da trasmettere ai giovani. Momento di gioia, di orgoglio, di partecipazione nel quale, oltre alle Autorità religiose e civili, l’Arcivescovo, il Sopraintendente, i responsabili di Curia e di Sopraintendenza, sono presenti l’Architetto Coluccio, direttore dei lavori, Andrea Porzio titolare della ditta di restauri, i Presidi delle Scuole coinvolte nel progetto e soprattutto i fedeli che con la loro devozione, i piccoli grandi risparmi devoluti hanno consentito di effettuare questi due primi lotti e che troveranno realizzato il voto al Santo Protettore S. Antonino cui dimostrano oggi come ieri di essere tanto legati.

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