Campania,  Italia

L’On. Antonio Palagiano (IdV) su scuola e salute

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On. Antonio Palagiano (IdV)

ROMA – L’Italia è in fermento su tutti i fronti, gente in piazza, scandali che si susseguono di ora in ora…C’è una comunità disorientata che assiste a uno scontro politico che rischia di far passare in secondo piano i temi di vero interesse per il Paese. In queste ora stiamo osservando più da vicino i Parlamentari di riferimento dell’area costiera per monitorarne le attività e registriamo in merito due interventi dell’On. Antonio Palagiano dell’Italia dei Valori sull’università e sulla ricerca in materia di embrioni.

Università: Senato accademico: avete dimenticato i ricercatori

“Un ennesimo schiaffo inutile ai nostri ambasciatori della cultura all’estero, al fiore all’occhiello delle nostre università, i ricercatori. Nella composizione dei senati accademici viene lasciata la facoltà ai singoli atenei di inserire i ricercatori nell’importante organismo che coordina la didattica e la ricerca. Il testo in esame questa sera in Aula non prevede alcun riconoscimento di ruolo per i ricercatori con contratto a tempo indeterminato, né prevede concorsi certi per le progressioni di carriera. Negare ai ricercatori la partecipazione dei loro rappresentanti nel Senato accademico vuol dire disconoscere il ruolo che essi hanno nei nostri atenei: il volano che crea e trasmette conoscenza ai nostri studenti”. Questa la dichiarazione di Palagiano durante la discussione in Aula sul ddl Gelmini.

Fecondazione: “Nessun alibi, la legge è da riscrivere”

“La legge 40 va riscritta di sana pianta. Il testo attuale, stravolto il 1 maggio del 2009 dalla sentenza della Corte Costituzionale, non contempla, tra l’altro, la crioconservazione e l’Italia si appresta a diventare il più grande contenitore di embrioni congelati del continente europeo”. Lo dichiara Antonio Palagiano, capogruppo dell’Italia dei Valori in Commissione Affari Sociali e responsabile nazionale sanità del partito. “Nel consenso informato, infatti – prosegue Palagiano – non è possibile esprimere alcun parere sul destino degli embrioni soprannumerari e cioè se donarli o destinarli alla ricerca, come avviene in altri Paesi.

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