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Onorificenza ad Alfonso Iaccarino, domenica la consegna dal Sen. Raffaele Lauro

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Alfonso Iaccarino, chef internazionale

L’alta onorificenza concessa al Maestro Alfonso Iaccarino, chef sorrentino di fama mondiale, esalta l’immagine dell’Italia nel mondo.” Una folla di personalità del mondo della politica, della cultura e dell’arte (parlamentari, giornalisti, artisti, albergatori, sindaci della Penisola Sorrentina e familiari), domenica 26 settembre, al ristorante “Don Alfonso 1890” di Sant’Agata sui due Golfi, parteciperà alla cena d’onore per festeggiare il Maestro della cucina internazionale, Alfonso Iaccarino, neo-Commendatore della Repubblica. Sarà il senatore Raffaele Lauro, amico di don Alfonso e della moglie Livia, in rappresentanza del Ministro dello Sviluppo Economico, proponente la nomina, a consegnare allo chef di fama mondiale, il diploma e le insegne dell’alta onorificenza, concessa dal Presidente della Repubblica Napolitano, preludio a più alti riconoscimenti pubblici, in corso di conferimento. Rigorosamente mediterraneo il menù della festa conviviale: peperone con baccalà mantecato, zeppola di astice in agrodolce, cappelli di pasta farciti di pollo biologico alla genovese, paccheri di Gragnano allo scorfano, faraona di campo ripiena di fegato d’oca al curry, pesca glassata e zabaione al caffè. Sono i classici della cucina di don Alfonso con qualche esaltante novità. La serata sarà allietata da una “musical performance” dell’attore Marco Palmieri.

PER CONOSCERE MEGLIO ALFONSO IACCARINO – Alfonso Iaccarino nasce, a Sant’Agata sui due Golfi,  da una famiglia di albergatori che svolge questa attività da quattro generazioni; l’attuale ristorante, da lui condotto, con l’insegna “Don Alfonso 1890”, sorge nella dipendenza del complesso alberghiero paterno. Dopo aver conseguito la licenza ginnasiale, è per tre anni allievo della scuola alberghiera di Stresa. Tornato a casa sposa Livia, con la quale già condivideva, fin da ragazzo,  grande passione enogastronomica; infatti, nell’albergo di famiglia, quando i cuochi lasciavano la cucina, si preparavano da soli le cene e si divertivano ad inventare nuovi piatti: era un gioco che pian piano è divenuto realtà. Giovanissimi, hanno due figli: Ernesto e Mario, che attualmente si occupano dell’azienda. Nel 1973, realizza il sogno di aprire un ristorante tutto suo, ma questa scelta viene molto contestata sia dalla propria famiglia che da quella della moglie, che commentano: “Sono pazzi”. Per dieci anni porta avanti, con l’aiuto della moglie, contestualmente, sia la conduzione dell’albergo, sia quella del ristorante. Nel 1983, rinunzia alla conduzione dell’albergo per potersi dedicare esclusivamente al “ Don Alfonso 1890”. Viaggia moltissimo, oltre che per cultura, anche per i piaceri della gola; ha imparato a non accettare per scontato tutto ciò che gli era stato tramandato e, nel suo girare il mondo, ha sempre cercato di approfondire e conoscere le radici, i costumi e l’attività economica dei popoli e dei territori dove essi vivono, anche attraverso l’alimentazione, andando nei vigneti, nei mercati di frutta, di carne, di pesce, dove pulsa la vita della gente. Amare queste cose, non gli bastava più, per cui ha cominciato a studiare le materie prime che manipolava in cucina, inoltre, la grande curiosità, lo ha spinto a studiare i tremila anni di storia del vino e del cibo del Sud, attraverso i testi dell’antica Università di Portici. Intanto, frequenta i tre corsi di sommelier, sostenendo l’esame di Stato e ottenendo la qualifica di professionista già nei primi anni ’80. Al contempo, recupera una cantina storica che era stata totalmente eliminata, qui, in un habitat di tufo e pietra vesuviana, custodisce le etichette più prestigiose del mondo. La Campania è una terra molto fertile e ricca di minerali per la coltre piroclastica creata dalle eruzioni del Vesuvio; la cucina del “Don Alfonso 1890” nasce per l’amore e la difesa di queste cose, di questo patrimonio ed ogni sforzo, è teso alla diffusione di questi sentimenti , anche nella presentazione di un piatto o di un vino. Alfonso ama i suoi piatti perché sono frutto di ricerca e amore. Per questo motivo ha sentito la necessità di creare l’azienda agricola “Le Peracciole”, che è parte integrante del ristorante. Da essa, con orgoglio, provengono l’olio extravergine d’oliva, le erbe officinali, gli ortaggi e la frutta dai colori e profumi difficili da dimenticare. Nel 1992, al fine di dare ai propri ospiti la libertà della casa di campagna con i servizi dell’albergo, decide di ristrutturare le camere preesistenti, ricavandone tre appartamenti. Nel 2005, comincia un successivo riammodernamento dell’intera struttura, con l’obiettivo di dare sempre maggiore comfort ai suoi ospiti ed anche di mettere a punto, un autentico laboratorio di ricerca della gastronomia, dando voce così alla sua vocazione di partecipare allo studio della scienza dell’alimentazione.

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