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Movimento 5 Stelle, col limite dei due mandati non ci sono prospettive per il futuro!

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movimento-logo-ufficiale-2018Uno dei temi più scottanti al centro del dibattito politico interno al Movimento 5 Stelle è il limite del “doppio mandato“, regola valida per tutti e quindi inderogabile perchè prevista nella costituente del Movimento che, diversamente, perderebbe la propria identità. L’anima “dura e pura” dei 5Stelle, dove troviamo Alessandro Di Battista, invoca il rispetto di questo limite per scongiurare l’affermarsi di un “ceto politico” che trasformi l’impegno pubblico in un’attività professionale come avviene per tutti gli altri partiti.

L’idea sicuramente poteva funzionare per un Movimento nella fase nascente che intendeva presentarsi al Paese animato da tutte le buone intenzioni di questo mondo per rivendicare un’atipicità rispetto al sistema. Assurti però ai vertici dello Stato i Grillini hanno dovuto presto fare i conti con la responsabilità e la complessità del governare: e qui che casca l’asino perchè quando si tratta di suggestionare l’elettorato per ottenerne il consenso e stare all’opposizione, allora tutti i ragionamenti e le peculiarità ideali conservano un valore. Al contrario la “prova del governo“, a qualunque livello, impone realismo con l’effetto di doversi assumere responsabilità per dare risposte concrete ai problemi e quindi al Paese.

Condizioni per fare al meglio questo lavoro, al di là delle contingenze politiche, sono  competenza ed esperienza che, per il Movimento 5 Stelle, stanno maturando sul campo tra positività e negatività. A questo punto il Movimento dovrebbe interrogarsi su come è possibile privarsi di queste esperienze e riproporsi agli elettori con altra gente completamente a digiuno del mestiere pensando di ottenere la fiducia dei cittadini! Una classe dirigente onesta e qualificata e che abbia maturato esperienza non può essere “mandata in pensione“: senza questa consapevolezza il M5S non ha alcun futuro politico anche perchè non può essere interlocutore di chicchessia a livello nazionale e soprattutto internazionale.

Privarsi delle esperienze che non hanno demeritato solo per il rispetto di un principio statutario significa essere dilettanti allo sbaraglio che non possono pretendere fiducia dagli elettori privi come sono di una visione realistica della complessità della politica e del governo della cosa pubblica! La gente che riflette inevitabilmente è costretta a questo realismo e quindi a indirizzare altrove il proprio voto alla prima occasione utile. Per un Movimento così concepito il destino è quello di tornare ad essere un’opposizione contro tutti senza più alcuna chance di assurgere al rango di forza di governo.

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