Piano di Sorrento,  Sorrento

Aspettando l’8 Agosto con Raffaele Lauro a Villa Fondi ricordando Lucio Dalla

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L’OMAGGIO DI PIANO DI SORRENTO A LUCIO DALLA. IN ANTEPRIMA ASSOLUTA I COMMENTI DELLO SCRITTORE RAFFAELE LAURO ALLE 12 CANZONI-CAPOLAVORO IN PROGRAMMA GIOVEDI SERA 8 AGOSTO A VILLA FONDI

image1Nel ricco cartellone estivo di manifestazioni culturali, di spettacolo e di intrattenimento, ad ingresso libero, programmato a Villa Fondi dall’Amministrazione Comunale di Piano di Sorrento, con un impegno particolare dell’Assessore alla Cultura Carmela Cilento e del Responsabile Amministrativo del Settore, Giacomo Giuliano, di significativo rilievo risulta l’evento dedicato, giovedì 8 agosto, a Lucio Dalla e al suo rapporto, quasi cinquantennale, con Sorrento e con Piano di Sorrento.

image2Sia per la novità della formula, “tra narrativa e musica”, sia per i protagonisti della serata, entrambi “sorrentini”: lo scrittore Raffaele Lauro e la cantante Francesca Maresca, già interpreti di altri tributi a Dalla, a Sorrento, al Fauno Notte Club, e a Massa Lubrense. L’originalità di questo ennesimo omaggio al grande cantautore bolognese, rispetto al passato, è rappresentata proprio dal nesso tra “Narrativa e Musica”, tra Cultura e Musica, tra i racconti brevi di un biografo di Lucio, come Raffaele Lauro, e le interpretazioni di dodici canzoni-capolavoro di Dalla da parte di Francesca Maresca, accompagnata dalla sua band musicale. Lauro ha dedicato a Dalla ben tre romanzi biografici, un docufilm, un tour in Italia e all’Estero, una canzone: “Uno straccione, un clown”. Sta per consegnare alle stampe un catalogo di commenti su quasi tutte le canzoni di Dalla. Gli abbiamo chiesto di poter pubblicare, in anteprima assoluta, per i nostri lettori della Penisola, tutti legati alla memoria di Lucio, i commenti alle canzoni in programma l’8 agosto, dai quali certamente Lauro prenderà spunto per introdurre le interpretazioni canore della Maresca. Lo ringraziamo per questo. L’evento sarà registrato dal vivo. commenti-lauro-canzoni-dalla

UNO STRACCIONE, UN CLOWN

image3Uno straccione, un clown”, la canzone dedicata da Raffaele Lauro a Lucio Dalla, scritta nel 2016 e musicata nel 2017 dai maestri Giuliano Cardella, Paolo Della Mora e Alberto Lucerna, presenta parecchie novità, a partire dalla voce cantante che, se anche fosse interpretata da una sola persona, esprimerebbe uno struggente sentimento corale, a carattere popolare, accentuato nei refrain, verso l’artista scomparso. Un coralità della gente comune. Dalla non viene mai nominato direttamente, ma si svela, da subito, attraverso il sapiente utilizzo di autodefinizioni e di espressioni, tratte fedelmente dal vocabolario del cantautore: straccione, clown, vita da zingaro, il senso della mia vita, io padrone di niente, io vado verso il niente, la luna ci guarda, le stelle ci parlano e il sole ci scalda.

La composizione si articola in due momenti temporali e si sviluppa su due piani esistenziali:

– il primo è rivolto al passato, dominato dal rimpianto e dalla nostalgia, con riferimenti alla poetica naturalistica e alla centralità dell’uomo nell’universo, intersecati con l’immanenza, cioè la vita terrena dell’artista, che diventa anche “attesa” dell’altro tempo e dove il termine “niente” va riferito al mistero della morte e della vita, oltre la vita;

– il secondo è rivolto al futuro, dominato dalla speranza e dall’immortalità dell’opera creativa di Dalla, intersecato, con poche parole significative, con la trascendenza, in cui è avvenuto l’incontro dell’artista con l’altra vita, con Dio, dove Dalla continua a cantare, angelo tra gli angeli, “sulla piazza più grande”, e continua a donarci, dalla “terrazza del cielo”, senza vento, le sue parole d’amore: l’amore per la bellezza della natura e la centralità dell’uomo, fonte di creatività, di poesia e di musica.

Il sapiente impiego, nei due refrain, dei tempi dell’imperfetto e del presente, un presente, comunque, rivolto al futuro (il patrimonio artistico di Dalla continuerà ad essere amato dalle nuove generazioni) accentua i due momenti esistenziali, portandone a compimento i significati, con specifici rimandi alle canzoni dalliane: il mare profondo, gli angeli biondi, gli uccelli che tornano, le nostre speranze per quello che verrà.

raffaele-lauroAnche questa canzone, come i libri e il docufilm – ha dichiarato Lauromi è stata ispirata da Dalla. Ho scritto il testo, di getto, di notte, in preda ad una grande emozione, dopo aver sognato Lucio, mentre cantava ‘sulla piazza più grande, dove luccica l’eterno e non cala mai l’inverno’. Vi ho inserito dei meravigliosi versi autografi, che donò al suo, ed ora anche mio, grande amico di Barletta, il giornalista Giuseppe Dimiccoli. Ringrazio i maestri Cardella, Della Mora e Lucerna, che l’hanno musicata, con il cuore, e, per l’esecuzione, la band musicale, che mi ha accompagnato, nel 2015, in qualche tappa del ‘Lucio Dalla e Sorrento TOUR’”.

Vincenzo Califano ha scritto (nel marzo 2016) : “Quando Raffaele Lauro ha inviato riservatamente a me, come ad altri suoi amici che lo hanno seguito da vicino in questi due anni dedicati al rapporto di Lucio Dalla con Sorrento e con il Sud, sono stato colto da sorpresa e da stupore. Dopo, riflettendoci a freddo, mi sono convinto che Lauro non poteva concludere questa sua straordinaria avventura culturale e di marketing territoriale in modo diverso, anche se il testo di una canzone su Dalla gli è stato insistentemente richiesto da un musicista. Confesso che, fin dalla prima lettura, ho avvertito un’emozione profonda, ma rileggendo più volte il testo (un’autentica poesia dalliana) vi ho riconosciuto Dalla e ho compreso che, al di là dell’impatto emotivo, dietro i versi si rivela un sistema di valori profondi, filosofici, rappresentativi non solo dell’umanità del grande artista, ma della sua visione dell’uomo, del mondo e della trascendenza. Un testo molto impegnativo, non una canzonetta. Dopo cinque giorni, ho concluso, essendone stato peraltro diretto testimone durante le riprese del docufilm che esiste una stretta continuità, in Lauro, tra la narrativa, la narrazione per immagini e queste parole, destinate alla musica”.

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