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Sorrento, il Consiglio Comunale contesta l’incompatibilità a Marco Fiorentino

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Marco Fiorentino
Marco Fiorentino

SORRENTO – Quella del 20 novembre 2018 può diventare una data storica per la politica sorrentina per gli sviluppi che ne possono derivare nel breve e nel medio termine. Il Consiglio Comunale ha formalizzato la contestazione di incompatibilità a carico del consigliere di opposizione ed ex sindaco Marco Fiorentino che, a decorrere da oggi, ha dieci giorni di tempo per scegliere la strada da intraprendere. Può presentare una memoria difensiva con la quale persuadere i Consiglieri sulla bontà della sua tesi e quindi indurli a riconsiderare la contestazione e a respingere la pronuncia di decadenza dalla carica. Oppure liquida la somma di 108mila euro per saldare il debito al Comune di Sorrento che ha anticipato il risarcimento per conto degli interessati nel giudizio per i fatti del 1° maggio 2007, salvo poi a rivalersi sugli stessi come è avvenuto nel caso di Fiorentino.

Stefano Marzuillo (UDC)
Stefano Marzuillo

La vicenda è nota e riguarda la condanna inflitta, tra gli altri, a Fiorentino in qualità di sindaco dopo un lungo iter giudiziario sul piano penale e su quello civile. Quest’ultimo è ancora in corso con un primo grado di giudizio che condanna Fiorentino al risarcimento, ma che è stato impugnato in appello con la prospettiva di una rivalutazione nel merito della vicenda. La contestazione del Consiglio a Fiorentino riguarda infatti quest’ultima sentenza essendo l’aspetto penale già stato valutato all’atto di convalida degli eletti in occasione dell’insediamento del consiglio nel 2015 e non ritenuto in conflitto con lo svolgimento del mandato consiliare. A seguito della notifica al Comune di Sorrento, da parte del Tribunale, della sentenza di condanna civile di 1° grado la Segretaria Comunale, Elena Inserra, trasmetteva l’atto al Presidente del Consiglio Comunale Emiliostefano Marzuillo e si conveniva, al fine di confortare i Consiglieri nella decisione da assumersi, di chiedere un parere al Ministero dell’Interno sulla presunta e sopraggiunta incompatibilità di Fiorentino a continuare a svolgere la funzione di consigliere comunale.

Elena Inserra
Elena Inserra

Su questo punto si gioca la partita sul futuro prossimo, anzi imminente, di Fiorentino il quale ha di nuovo contestato alla Segretaria di aver “prospettato” al Ministero un quesito imperfetto e quindi a risposta praticamente obbligata (di conferma dell’incompatibilità) per quanto concerne le prescrizioni di legge (TUEL) di cui al comma 6 dell’art. 63 che testualmente recita: “(è incompatibilie)…colui che, avendo un debito liquido ed esigibile, rispettivamente, verso il Cmune o la Provincia ovvero verso istituto od azienda da essi dipendenti è stato legalmente messo in mora ovvero, avendo un debito liquido ed esigibile per imposte, tasse e tributi nei riguardi di detti enti, abbia ricevuto invano notificazione dell’avviso di cui all’articolo 46 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 602“.

Ha però spiegato Fiorentino che il suo caso non rietra in quello di cui al comma 6. Piuttosto occorre riferirsi (e quindi prospettare formalmente al Ministero) per la sua situazione non richiamando l’applicabilità del comma 6, quanto quella del comma 5 dello stesso articolo 63 che testualmente recita: “(è incompatibile)…colui che, per fatti compiuti allorché era amministratore o impiegato, rispettivamente, del comune o della provincia ovvero di istituto o azienda da esso dipendente, o vigilato, è stato, con sentenza passata in giudicato, dichiarato responsabile verso l’ente, istituto od azienda e non ha ancora estinto il debito”. Poichè la condanna inflitta a Fiorentino è nell’esercizio della sua funzione di sindaco di Sorrento (nel 2007) e il giudizio civile è al primo grado, quindi non passato in giudicato, non ricorrono gli estremi di legge per pronunciare la sua decadenza dalla funzione consiliare.

giuseppe-cuomo
Giuseppe Cuomo

Sulla distinzione, non di poco conto, si è sviluppata la discussione cui hanno partecipato oltre a Fiorentino e al Sindaco Giuseppe Cuomo anche il presidente del CC Emiliostefano Marzuillo e la consigliera di opposizione Rosa Persico del PD, tutti avvocati, che hanno cercato di interpretare l’articolato di legge a sostegno della corretta impostazione e quindi della decadenza di Fiorentino se altrimenti non rimossa la causa di incompatibilità. Se dalle file della maggioranza non c’era da aspettarsi una diversa posizione, ancorchè è stata espressa soldiarietà a Fiorentino per la delicatezza della vicenda in cui suo malgrado è coinvolto, ha stupito la scelta dell’esponente del PD di votare per la decadenza di Fiorentino a conferma del fatto che tra il PD e l’ex sindaco non c’è mai stato feeling….Anzi un’evidente e pregiudiziale contrapposizione evidenziatasi già in occasione delle amministrative 2015. Fiorentino non si è fermato a questo aggiungendo un altro elemento alla discussione e si tratta di una considerazione politica: la decisione di pronunciare la sua decadenza dal consiglio sarebbe stata dettata anche da scelte di natura politica in risposta a particolari iniziative di natura ispettiva da lui condotte in questi tre anni e che riguardano i piani edilizi (housing sociale e coop) l’affaire Conservatorio S.Maria delle Grazie, il percorso meccanizzato e così via!

Ex Ass. Federico Gargiulo
Ex Ass. Federico Gargiulo

Dal canto suo Cuomo ha invece escluso tale circostanza evidenziando che il CC, proprio in virtù della delicatezza della questione, l’ha trattata senza fretta e premurandosi di acquisire formali pareri in base ai quali si è addivenuti alla decisione di formalizzare la contestazione, così come è stato fatto all’inizio della consiliatura, ricorda il Sindaco, a carico di un esponente della maggioranza, l’ex assessore Federico Gargiulo, la cui situazione di incompatibilità non rimossa ne determinò l’esclusione dal civico consesso (Gargiulo però si dimise prima della pronuncia di decadenza, Ndr).

Rosa Persico
Rosa Persico

Si ricorderà che in quell’occasione fu evidenziato che l’incompatibilità contestata a Gargiulo era passata del tutto insoservata nel corso della prima consiliatura di Cuomo, mentre all’avvio di quella nuova probabilmente l’uscita di scena di Gargiulo era funzionale a diversi assetti dei gruppi di maggioranza. Questa è però acqua passata, ora si tratta di decidere se Fiorentino deve restare in virtù di quanto previsto nel comma 5 dell’art. 63, oppure decadrà come proposto dalla maggioranza! L’auspicio della Persico che questa vicenda posso trovare una composizione definitiva in sede giudiziaria anche in considerazione delle ambizioni politiche future di Fiorentino dà la misura di quanto siano preoccupati certi ambienti della politica sorrentina da un possibile ritorno dell’ex sindaco alla guida della Città che ha evidentemente bisogno di una svolta decisiva per uscire dall’impasse in cui è finita dall’avvento di Cuomo.

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