Sorrento

La riflessione sul “futuro che ci attende” di Gaetano Mastellone

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gaetano-mastelloneIl commendator Gaetano Mastellone ha pubblicato sul suo profilo facebook un bel commento sulla politica con riferimento anche ai fatti sorrentini. Val la pena segnalarlo ai nostri lettori e archiviarlo.

“Oggi 1° maggio è giornata di festa! Si festeggia il lavoro … il lavoro che non c’è! Ho passato la mia giornata a casa terminando la lettura del mio ultimo libro (Dacci il nostro debito quotidiano di Marco Bersani), leggendo i quotidiani, sbirciando ogni tanto sui social e rilassandomi in giardino. Non mi son voluto immergere nella struscio sorrentino diventato caos e d’aria irrespirabile per il gran caos derivante dall’impazzito, e senza controlli, traffico. Rilassato a casa ho avuto anche modo di pensare e scrivere questa modesta e frettolosa, di getto, nota.

A Sorrento abbiamo davanti a noi una grande sfida ed avere paura di assumere decisioni, anche impopolari, fa del male alla nostra Città, ai Cittadini e agli Imprenditori. La visione del futuro, la visione del cambiamento strutturale dovrebbe essere argomento principale di una discussione seria e concreta. Il Futuro deve unirci, non deve far paura, non deve creare divisioni e bisogna smussare gli angoli! Ho letto ieri una piccata risposta dell’amico ex Sindaco Marco Fiorentino sugli “struzzi”. Mi ci sono ritrovato anche perchè anche io spesso scrivo un appello del tipo … Cittadini reagite non fate come gli struzzi! La dialettica politica essa fa parte del “gioco” e può essere da stimolo a muoversi! Marco Fiorentino stuzzicato ha risposto! Comunque sia gli unici personaggi politici che sulla stampa (carta canta, come si suol dire) si sono dichiarati favorevoli alla prossima “grande opera” del collegamento parcheggio/porto fatta al 100% Pubblica sono lui e Mariano Pontecorvo. Oramai in Città ci sono due “fazioni” quelli del pubblico e quelli del privato che sono in netta minoranza. Io, mi ripeto, sono per il Pubblico perché le casse sorrentine sono floride e non immagino come si possa dimostrare il contrario!

Cosa occorre fare per avere un futuro migliore?

Politica, Cittadini, Associazioni, Imprenditori, Commercianti, Artigiani Professionisti, Consulenti, cioè tutta la Comunità, devono iniziare a lavorare, discutere insieme come se creassero una pseudo “società mista”. Occorre ragionare con questo tipo d’approccio e d’obiettivo: abbandonare il “io vinco e tu perdi” ed imboccare la strada del “io vinco se tu vinci”. Lavorare insieme, solo così si riuscirà a pianificare e costruire il Futuro che serve a Tutti i Cittadini e non solo ai “pochi”! Occorre anche una Politica d’ascolto, non serve più la Politica di poltrona, la Politica dal petto in fuori, la Politica della minutaglia, la Politica delle solite stanze chiuse; bisogna aprirsi, discutere, confrontarsi.

Mi rendo ben conto che non è facile superare i vari personalismi, ma gli anni passano e le problematiche restano anzi si incancreniscono. Ci stiamo rendendo conto che chi dovrebbe far da traino, cioè la classe Politica, evidenzia nei Cittadini tante perplessità e non può più essere l’anello debole? La Politica deve tornare a fare politica d’ascolto e di fatti e deve essere l’anello di traino.

ll mio suggerimento, anzi il mio auspicio, è questo.

E’ inutile nascondersi, è inutile tenere “ovattata” la situazione o i vari programmi. Oggi è necessario ed importante per il futuro unirsi, reagire e predisporre un articolato programma di sviluppo che coinvolge tutta la città. Le grandi opere vanno fatte, però prima bisogna pensare al “contorno”; cioè a ciò che potrebbe accadere incanalando traffico e flussi turistici enormi in una determinato punto della Città! Ecco perché asserisco che non vi vuole solo il rendering dell’opera … ci vuole il contorno! Non mi dilungo ma spero di essere stato chiaro. Il pericolo maggiore, in situazioni del genere, è che la classe imprenditoriale “tira i remi in barca”, pensa solo al proprio orticello o resta in attesa. Errato! Costruire, dopo averlo disegnato, il Futuro serve a far crescere e sviluppare il territorio. A mio parere quest’atteggiamento conflittuale sulla costruzione del nuovo è profondamente errato. Questi sono proprio di momenti di “riflessione” e di “cambiamento” delle strategie e dei programmi. Il Futuro non ci aspetta, dobbiamo essere noi a costruirlo saggiamente anche perché “gli altri” (i competitors turistici) non stanno mica a guardare!

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