Napoli

PD, all’assemblea metropolitana è rottura tra ex-DS ed ex-Margherita

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Massimo Costa
Massimo Costa

Nicola Oddati
Nicola Oddati

Comincia da Napoli l’implosione del PD, all’assemblea metropolitana post-elettorale, dove le aree ex-DS ed ex-Margherita sono giunte quasi alle mani tanto da richiedersi l’intervento della Polizia per scongiurare il peggio. Nicola Oddati, con un passato di segretario provinciale dei DS di Napoli nell’era-bassoliniana, ha chiesto la testa del segretario Massimo Costa in una resa dei conti che non prevede prigionieri visto che gli ex-DS sono fuori dagli organi del partito per il boicottaggio congressuale e l’affermazione di Costa e dell’area  ex-margherita di Casillo&Topo.

Se ti dimetti ritiro il ricorso contro la tua elezione…ha gridato Oddati all’indirizzo di Costa…Ed è scoppiato il putiferio con il Presidente Eteroclite accusato di non essere super partes e definito pubblicamente da Oddati un “imbecille” come ampiamente riportato sulla stampa oggi. In questo modo si consacra una frattura probabilmente insanabile in seno al PD partenopeo giunto com’è alla resa dei conti e con probabili ripercussioni sul piano regionale visto che ben 5 consiglieri chiedono le dimissioni di Costa, un commissariamento e nuovi assetti. Insomma un lotta senza esclusione di colpi e che ha diviso in due anche i territori che sostengono le due fazioni antagoniste! Sul piano della Regione Campania la storia rischia seriamente di destabilizzare la maggioranza del Presidente Enzo De Luca che da oggi non può dormire sonni tranquilli visto come si è comportato in questa tornata elettorale, le vicende che l’hanno ancora coinvolto con l’esasperazione delle tensioni interne dovute alla “salernizzazione” dell’istituzione delle politiche regionali.

Il malcontento covava sotto la cenere, forse sopra e le due componenti sono cascate nel gioco del dividit et impera di De Luca che, alternativamente, si è avvalso dell’una o dell’altra. Al congresso ha tentato la spallata all’area casilliana prima candidando Oddati e poi ufficialmente disconoscendolo per non incassare una prevedibile sconfitta politica. Alle politiche si è premurato di garantire il suo entourage e in particolare con la candidatura del figlio e del suo uomo di fiducia (Alfieri, Ndr) per cui l’esito infausto delle elezioni è stato il detonatore che ha fatto esplodere il conflitto! Ricostruire non è difficile…piuttosto impossibile visto che in ballo ci sono spazi ridottissimi di poltrone per un sistema che è incapace di restare fuori dalle istituzioni essendosi praticamente fuso con esso e di esso stesso alimentandosi per sopravvivere!

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