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Meta, Tito affida a Trapani la soluzione della crisi e la formazione della nuova Giunta

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Giuseppe Tito
Giuseppe Tito

Paolo Trapani
Paolo Trapani

L’incontro-confronto tra Giuseppe Tito, sindaco di Meta e consigliere metropolitano, e Paolo Trapani segretario cittadino del PD ed ex sindaco di Meta ha un pregio: quello di aver proposto un momento di discussione secondo i canoni tradizionali della politica e di come se ne vedono e se ne manifestano pochi in una stagione dove tutto ha un’impronta esageratamente personalistica e il consenso e la sua gestione non sembrano più rispondere a un sistema di regole utile a dare la misura del senso di un impegno civico, politico, amministrativo. Partiamo da questa considerazione per cercare di spiegare che cosa è avvenuto, perchè e con quali prospettive vista la peculiarità della situazione politico-amministrativa metese.

summit1Lunedì scorso il Sindaco Tito ha aperto una crisi amministrativa firmando i decreti di revoca motivata di tre assessori (Aiello, Balzano, Starita) su quattro della sua Giunta e lasciando in carica il solo vice sindaco Pasquale Cacace per garantire l’assolvimento dei compiti istituzionali nel caso il primo cittadino dovesse assentarsi da Meta per cui subentra automaticamente il suo vice nell’esercizio dei relativi poteri. Nella stessa giornata il Direttivo del Partito Democratico diretto dal segretario Paolo Trapani era stato convocato per discutere del nuovo tesseramento e, ovviamente, si è interessato della novità amministrativa dell’ultim’ora partorendo, alla fine dell’incontro, una lettera da inviare al Sindaco con la quale il PD chiedeva un incontro ufficiale per valutare la situazione politica alla luce della crisi proclamata dal Sindaco e ridiscutere del ruolo del partito in amministrazione visto che due esponenti della stessa – Angela Aiello e Giuseppe Russo – sono iscritti al PD.

Giuseppe Tito
Giuseppe Tito

Tito è uno storico esponente del PD con oltre vent’anni di militanza attiva e per il 2017 ha rinunciato a iscriversi al partito, cioè a tesserarsi, “…per la vicenda giudiziaria che mi ha coinvolto e per non creare disagi al partito soprattutto per le facili strumentalizzazioni da parte del Movimento 5 Stelle che punta l’indice ogni qualvolta una vicenda giudiziaria colpisce un esponente del PD. Per questo motivo mi sono autosospeso dal PD, ma ti annuncio che a settembre formalizzerò di nuovo la mia adesione al partito”. Così Tito ha esordito al cospetto di Trapani, summit cui partecipano anche il vice sindaco Cacace e il presidente del consiglio Michele Castellano. Il Sindaco aveva avuto la premura di invitare all’incontro anche la Aiello e Russo in quanto consigilieri iscritti al PD di Meta, i due però hanno disertato l’incontro lasciando che a discutere di presente e futuro fossero i due leader dell’amministrazione e del partito metese.

summit2La decisione, con relativo annuncio, di Tito di reiscriversi al PD senza neanche attendere l’esito dell’udienza giudiziaria prevista per il 14 novembre 2017, è senza dubbio la novità più significativa del summit anche perchè è la risposta alle critiche che Trapani gli ha mosso. Ha evidenziato infatto il Segretario: “…L’hanno scorso, dopo l’accordo che ha portato alla mia elezione a segretario (su questo punto Tito ci ha tenuto a sottolineare che solo grazie alla sua disponibilità si è realizzato questo accordo per affidargli la segreteria cittadina, Nrd) in sede di Direttivo abbiamo approvato il programma amministrativo da te presentato alle elezioni – ha spiegato Trapani – cui avrebbe dovuto seguire, come logica, la costituzione del Gruppo Consiliare del PD che addirittura poteva diventare un monocolore con tutta la maggioranza aderente al PD. Ciò non è mai avvenuto e questa è una delle ragioni dei contrasti che si sono manifestati e continuano a manifestarsi tra di noi perchè con questo atteggiamento tu stai indebolendo il PD nel nostro paese favorendo addirittura l’azione di avversari come i 5 Stelle che si stanno accreditando a Meta e stanno incalzando l’Amministrazione con ben tre interrogazioni parlamentari su argomenti molto delicati dell’amministrazione”.

V. De Luca e Giuseppe Tito
V. De Luca e Giuseppe Tito

Tito dal canto suo ha ribadito a Trapani che la sua decisione di non tesserarsi era stata una scelta a salvaguardia proprio del PD, ma che ora insieme ad altri c0lleghi è pronto a tornare nel Partito e ad avvalersi della sua collaborazione politica: questo è il senso del sollecito riscontro alla richiesta del PD chiamato oggi a prendere atto di questa novità e soprattutto a formulare una proposta per la soluzione della crisi e per la formazione del nuovo esecutivo cittadino. In questo senso Tito ha dato mani libere al Segretario Trapani indicandogli anche i tempi: entro fine agosto inizi di settembre occorre chiudere la crisi nominando la nuova giunta per la quale il PD è libero di presentare le proprie proposte. Qualora per esigenze amministrative dovesse verificarsi la necessità di riunire la giunta – ha sottolineato Tito – nominerò un assessore ad hoc per l’espletamento dei relativi atti: resta confermato che tutta la Giunta che sarà rinominata scaturirà dalle proposte che il PD formulerà e da altri sondaggi che il Sindaco si è riservato di svolgere per avere un quadro completo della situazione.

Ci sono stati momenti di tensione fra Tito e Trapani, ma alla fine quello che conta sono i risultati di questo vertice che propone un Tito che rilancia alla grande il suo protagonismo politico-amministrativo, ma sotto l’egida del suo partito, il PD, al quale riconosce, e di conseguenza al Segretario, il diritto di concorrere a ridisegnare la fisionomia amministrativa per centrare gli obiettivi di mandato su cui già esiste una comunità di intenti col PD. Trapani ha evidentemente apprezzato la nuova disponibilità del Sindaco al quale ha comunque riconosciuto l’autonomia che gli deriva dalla carica pubblica, confermando che il PD nei prossimi giorni si riunirà per formulare una proposta che sarà successivamente partecipata a Tito al fine di ricomporre il quadro politico-amministrativo.

tito2Si parte da qui per risolvere i problemi di un’amministrazione che, per ammissione dello stesso Sindaco e come ha sottolineato Trapani, è in affanno e alla ricerca di una nuova identità e di nuovi impulsi per il restante biennio di mandato. Ma va sottolineato che Tito ha calato sul piatto della bilancia anche i risultati conseguiti a livello di Consiglio Metropolitano essendo riuscito a dirottare sui Comuni peninsulari la bellezza di circa 5 mln di euro per il risanamento delle coste e dei lidi peninsulari. Insomma un Tito che rivendica a pieno titolo il suo essere un amministratore Pd docg che ritorna in pista con le idee chiare e con l’autorevolezza che gli deriva dalla sua storia politica per giocare una partita a 360 gradi visto che nel 2018 si andrà alle urne per le politiche, appuntamento di cui, è evidente, non vuole restare semplice spettatore.

Ora la palla sta nelle mani di Trapani: dalle scelte che farà il PD metese dipenderanno molto probabilmente le sorti della consiliatura e anche il rilancio del PD locale e peninsulare alle prese con i congressi provinciale e regionale che riscriveranno alleanze e ruoli sulla base dei rapporti di forza interni. Probabilmente, sarà stata la valutazione del partito napoletano, solo Tito in Penisola Sorrentina è ancora in grado di arginare le sempre più frequenti incursioni del consigliere Alfonso Longobardi impegnato a costruirsi una squadra che può ritornargli utile al congresso provinciale. Da questo punto di vista è naturale che un personaggio come Tito è in grado di elaborare e di mettere in campo una strategia di contenimento se non addirittura di contrasto e alternativa a questa azione. E’ prevedibile che la verifica interna al PD prenderà il via subito dopo ferragosto, ma è chiaro che a questo punto la politica metese rinasce attorno a queste due figure chiave, Tito e Trapani, essendosi perse per la strada tutte le altre realtà politiche.

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