Sorrento

A Sorrento il Sindaco Giuseppe Cuomo “spieghi” meglio il senso di alcune sue dichiarazioni!

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Giuseppe Cuomo Obi
Giuseppe Cuomo

Marco Fiorentino
Marco Fiorentino

La mia amministrazione vanta una trasparenza mai esistita prima. Non temo niente e nessuno…” e ancora: “…Qualora dovessi essere personalmente indagato andrò a giustificare il mio operato…“. Ipse dixit Giuseppe Cuomo, sindaco di Sorrento, nel Consiglio comunale sul bilancio 2017 dell’altro ieri al termine di una più che vivace polemica con Marco Fiorentino, capogruppo di opposizione, che senza troppi giri di parole ha rinfacciato a Cuomo di aver vinto le elezioni grazie al sistema delle Coop cui il Comune affida gli incarichi e alle troppe trattative private che hanno scandito il primo mandato e che continuano nel secondo. Se le critiche di Fiorentino non sono una novità visto che l’ex sindaco rivolge come un mantra queste accuse al primo cittadino e alla sua maggioranza, queste frasi di Cuomo meritano invece una breve analisi.

Per due ragioni: perchè la trasparenza gestionale cui fa riferimento Cuomo, almeno stando a quanto sinora accaduto e contestato alla politica e soprattutto ai funzionari e dirigenti da parte di molteplici Autorità, è quanto meno opinabile; in secondo luogo il riferimento a un suo possibile coinvolgimento in vicende giudiziarie potrebbe essere interpretato come la spontanea dichiarazione di un qualcosa che in realtà è già avvenuto, ma di cui non c’è conoscenza pubblica. A questo punto bene farebbe Cuomo a chiarire: è o non è indagato dalla Procura di Torre Annunziata in considerazione del fatto che troppe vicende giudiziarie si sono susseguite a cavallo tra la fine del primo mandato e l’avvio del secondo? Il riferimento, in particolare, è alla storia del rinvenimento di cimici in Municipio per il quale il Sindaco (ma anche il comandante dei VV.UU. Antonio Marcia) sarebbe stato ascoltato dal Magistrato addidittura due volte.

Raffaele Apreda
Raffaele Apreda
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Antonino Pane foto©ViC

Chiunque venga coinvolto in un’inchiesta giudiziaria non può fare altro che “…andare a giustificare il proprio operato“, cioè a rendere conto di ciò che si è fatto o non si è fatto nell’ambito delle proprie competenze. Anche l’ex assessore Raffaele Apreda, coinvolto in un’inchiesta su presunte tangenti, ha dovuto giustificarsi rispetto alle contestazioni mossegli scegliendo addirittura di dimettersi dall’incarico assessoriale: non è chiaro se per propria “sensibilità istituzionale” o per soddisfare una “richiesta del Sindaco“. Per questo è importante che Cuomo chiarisca subito la propria posizione rispetto a eventuali indagini in corso, sgomberando così il campo da equivoci e da possibili, quanto inevitabili strumentalizzazioni dovute proprio alle sue parole. Ancor di più se poi si dovesse scoprire che realmente è indagato (o sta per esserlo e quindi lo sa) per qualcuna delle inchieste in corso.

C’è anche chi, attento e profondo conoscitore di certe dinamiche sorrentine, ha colto un “cambio di vento” in senso sfavorevole all’Amministrazione per un articolo molto critico sullo stato di degrado in cui versa la Città e quindi nei confronti dell’operato dell’Amministrazione pubblicato, qualche giorno fa, su “Il Mattino” a firma di Antonino Pane che, sicuramente, non può essere considerato alla stregua di un falco anti-Cuomo! Non è costume del giornale e del giornalista proporre questo tipo di cronache: se ciò è avvenuto, forse allora non è casuale. Il Sindaco spieghi!

IL MATTINO/Sorrento città abbandonata al degrado, la denuncia

di Antonino Pane

“Una sorpresa dopo l’altra, tutte negative. Chi gira per le strade di Sorrento a piedi, non può che chiedersi che fine ha fatto quella città-bomboniera apprezzata e invidiata in tutto il mondo. Angoli di degrado spaventoso fanno da cornice a una invasione di turisti, vacanzieri e, soprattutto gitanti, che non ha precedenti nella storia recente della città.

Eppure questa gente viene accolta nel peggiore dei modi, mostrando un’immagine sgualcita dove si fa fatica a riconoscere luoghi della città di Torquato Tasso. L’alibi, abusato fin troppo, riporta tutto ai cantieri, alla necessità di finire l’impianto di metanizzazione o di arrivare, finalmente, al rifacimento di corso Italia. Un alibi, appunto, che da troppo tempo serve a coprire l’abbandono in cui versa Sorrento.

Un abbandono che, è bene dirlo subito, non riguarda solo il Palazzo municipale. Lo scollamento è complessivo e si materializza nelle vicende quotidiane della vita cittadina sempre più attraversate da un unico e solo obiettivo, come fare soldi, come mungere al meglio questa Vacca che continua a produrre latte, per tanti, senza foraggio.

È una vacca grassa e, si sa, il grasso fa perdere di vista tutto, tranne il conto in banca. Amministratori, aziende di servizio, albergatori, ristoratori, commercianti, artigiani semplici cittadini spesso, sempre più frequentemente, si girano dall’altra parte, non vogliono vedere o, peggio, fanno finta di non vedere. Eppure questa è la città dove la storia racconta di assessori che giravano per le strade prima dei netturbini, o che seguivano gli operai della manutenzione per verificare che ogni buca fosse coperta a regola d’arte.

Oggi gli assessori per la città non si incontrano quasi mai e, se si incontrano, evidentemente, guardano in alto. Alla finestra della stanza del sindaco Giuseppe Cuomo, tutti già protesi a preparare la successione. Ma dimenticano un piccolo particolare, che la gente comune guarda a terra e vede ogni giorno in che stato è lasciata la città. E che dire poi dei servizi. Penisolaverde, l’azienda che si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti, per anni è stata il fiore all’occhiello non solo di Sorrento ma anche di altri Comuni della penisola sorrentina. Ebbene tutto lascia pensare che siamo di fronte ad un vistoso avvitamento che non promette nulla di buono.

La città è sporca, troppo sporca e Penisolaverde, che nessuno ha mai saputo non essere in salute economica, che fa? Riduce la raccolta in periferia partendo con una campagna di informazione sbagliata a ridosso della Pasqua. Non vorremmo che la Vacca fosse costretta a pascolare tra i rifiuti lasciati sulle strade a Priora, a Casarlano o al Capo con scelte che ai più appaiono assolutamente cervellotiche, almeno per come sono state attuate”.

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