Piano di Sorrento

Piano di Sorrento, i “traffici” di Cappiello per azzoppare Vincenzo Iaccarino

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I protagonisti della prossima campagna elettorale
I protagonisti della prossima campagna elettorale

Non si è mai vista a Piano di Sorrento una vigilia elettorale amministrativa tanto ambigua da allungare un’ombra di discredito non solo sulla politica, ma anche sulla cosiddetta società civile incapace di manifestarsi e di assumere una fisionomia per chiedere conto a un ceto dirigente tutto preso dalla contesa per il potere fine a sè stesso che cosa ha fatto e che cosa propone per il futuro. Giovanni Ruggiero, da questo punto di vista, lascia un’eredità pesantissima: l’aborto della dialettica politico-culturale che rischia di far crollare ancora più in basso il livello del confronto e del personale politico che dovrà amministrare la città dopo i suoi dieci anni.

E’ come se tutto il Paese fosse stato cloroformizzato lasciando campo libero a pochi manovratori per fare i propri giochi coltivando gli interessi e le ambizioni individuali di alcuni amministratori uscenti al solo scopo di immobilizzarli per garantirsi le loro rendite elettorali. Ovviamente si tratta del gioco imposto da Salvatore Cappiello, vice sindaco per 8 anni sui dieci dell’amministrazione-Ruggiero, eppure furbescamente rimasto nelle quinte che non ha remore nel continuare a dichiarare esattamente il contrario di quello che pensa e di quello che farà. Tanto la memoria della gente è corta e presentarsi nelle vesti del salvatore della patria in nome di una “continuità discontinua” ha per lui il sapore di un vero e proprio orgasmo.

A guastargli la festa non è stato Gianni Iaccarino che si presta al gioco della “lepre” tanto per portarla per le lunghe (almeno fino a dopo Pasqua) per giungere a siglare il grande accordo e garantirsi così una poltrona da vice sindaco; piuttosto Vincenzo Iaccarino che ha avuto il pregio, oggettivamente, di tirarsi fuori anzitempo da questa orgia politica perversa e di intraprendere un discorso alternativo con persone che, conoscendo i disastri di questi dieci anni e valutando i gravi rischi che incombono per il futuro se le cose dovessero rimanere tali e quali ad oggi, stanno lavorando per offrire agli elettori un’opportunità alternativa seria in una competizione elettorale vera.

Cappiello pensa di scaricare quelli che considera “zavorra” e da prima di Natale è impegnato nell’esercizio più difficile: riuscire a sottrarre a Vincenzo Iaccarino i due pilastri della sua formazione: Anna Iaccarino e Pasquale D’Aniello. Impresa giudicata impossibile o, meglio, ardua ma che per Cappiello rappresenta la condizione per candidarsi senza rischi. L’uomo, infatti, vuole andare sul sicuro e soprattutto non vuole avere problemi se dovesse vincere le elezioni. Per questo non si esce dalle sabbie mobili e nell’ambito della maggioranza tutti i ragionamenti non vanno oltre tale prospettiva. Se non fosse stato per Vincenzo Iaccarino che, col suo Movimento, affronta anche alcune questioni di governo cittadino, problematiche per il futuro, il dibattito sarebbe soltanto uno scontro sui nomi dei candidati. Mai la politica a Piano di Sarrento ha toccato un livello tanto basso e mortificante per una Città che per decenni ha svolto un ruolo di guida politica nell’intera Penisola Sorrentina! Ora si potrà vedere se di questo primato resta ancora qualche radice in grado di produrre germogli, oppure tutto resta rinchiuso nelle sagrestie municipali e conventicole varie dove si decidono e si giocano i destini di Piano e di questa specialissima Casta!

Un commento

  • Un Elettore PD

    Egregio Direttore la seguo azzoppato ma la seguo e la leggo sempre con grande piacere da quando la mia nipotina mi ha regalato uno di quei piccoli computer portatili con i tasti grandi in ben evidenza che mi permettono di leggere tutto quello che accade in questa martoriata mia seconda patria.Dalle pendici del Vesuvio alla ridente costiera sorrentina è stato un lungo viaggio che mi ha portato a conoscere persone e personaggi con i loro mille difetti e le loro mille virtù. Dai tempi del sottosegretario avvocato Raffaele Russo ho sempre frequentato le edicole per informarmi e seguire le vicende politico amministrative. Il mio sogno è vedere Piano di Sorrento ritornare a quei tempi d’oro quando era il motore pulsante dell’economia e della politica sorrentina, tutte le altre cittadine vivevano all’ombra di questa cittadina fatta di solerti commercianti, bravi imprenditori, seri professionisti e persone anche di cultura. Ricordo alcuni insegnanti di mia figlia che con tanto amore trasmettevano l’interesse per la storia cittadina. ora vedo la mortificazione di tante speranze. Eppure ho sostenuto e continuerò a sostenere uomini che hanno radici nella democrazia cristiana l’unico vero grande partito che a Piano e in penisola sorrentina se risorgesse prenderebbe il 70% dei voti. Non me ne vogliano gli altri esponenti di altre ideologie ma è la verità.Dove trovare sante ragioni per impegnarsi in politica? Democrazia e cristianesimo i due fiumi di valori che confluiscono in un solo oceano di speranza per un presente a misura di cittadino e di cristiano e per un futuro degno di ogni benevola aspettativa soprattutto per le giovani generazioni. Ed invece che vedo? Zizzania a non finire, comportamenti incoerenti in persone che pure ammiravo e che ho sostenuto ed incoraggiato. Non mi riconosco per davvero in questa triste viglia elettorale. Dal 1956 ad oggi ho partecipato ad innumerevoli elezioni ma questa non la capisco. Un popolo cattolico spaccato eppure avevamo un Sindaco che proveniva dalle file del centro parrocchiale. Ora
    vorrei dirla con franchezza questa esperienza di questi ultimi due anni mi ha amareggiato e deluso, guardo con fiducia al dr Vincenzo Iaccarino e alla signora avvocatessa Anna Iaccarino che non ho mai avuto l’opportunità di incontrare ma che cominciano a diventarmi sempre più familiari ascoltando i cittadini di Piano stufi di tanto disinteresse da parte dei pubblici amministratori per le sorti cittadine. Mi sembrano gli unici che abbiano fatto delle proposte, gli altri non li vedo e non li sento. Assenti, immobili, incapaci di prendere una decisione eppure ci avevo sperato . Ora mi dicono che il figlio di don Antonino ha deciso di scendere in campo. Ma quello che vedo e ascolto non mi piace ed allora dico che qualcosa non va. Auguro che ci sia un ripensamento generale. Ma per il momento e lo ha detto chiaramente anche la signora Rosellina Russo quello che sta venendo fuori dagli eredi della democrazia cristiana è uno spettacolo vergognoso ed indecoroso. E dunque ?

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