Diario Politico©Raffaele Lauro,  Italia

WWF e mare inquinato: appelli e soluzioni…una grande baraonda?

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Claudio d'Esposito WWfIl WWF è da sempre “in trincea” per chiedere ed ottenere un mare sano e acque limpide e pulite per tutti. Oggi finalmente si parla liberamente di questo argomento ed è stata superata la censura che fino a qualche tempo fa vietava di dire che il mare della penisola Sorrentina fosse inquinato. Cosa sta accadendo? Lo chiediamo a Claudio d’Esposito che, per anni, ha ricoperto il ruolo di Presidente della locale sezione del WWF Penisola Sorrentina da decenni impegnata nella “battaglia” per la salvaguardia del mare.
“La battaglia per il mare pulito in Penisola Sorrentina è una battaglia solo apparentemente facile ma, a ben vedere, molto difficile… oserei dire è la Madre di tutte le battaglie!!! E’ una battaglia “facile” in quanto a consensi. Infatti quando si parla di fare qualcosa per avere un mare pulito si trova la totalità delle persone (ambientalisti, imprenditori, amministratori, politici e via dicendo) schierati a favore della “causa comune”: tutti sono pronti ad indignarsi, a fare proclami e lanciare soluzioni. Ma c’è una differenza di fondo con le altre battaglie ambientaliste, e non di poco conto, che rende questa battaglia assolutamente difficile”.

Bagnanti a Marina Piccola - Sorrento
Bagnanti a Marina Piccola – Sorrento

In che senso?
“Mi spiego meglio: quando il WWF scende “in campo” per frenare e contrastare qualche scempio o attentato all’ambiente, c’è sempre una “controparte” facilmente individuabile che, per interesse economico, politico o per altre discutibili ragioni, porta avanti i “suoi” progetti. Nella battaglia contro Boxlandia ci sarà sempre un imprenditore che si batterà per distruggere i nostri giardini storici al fine di costruirvi i suoi box, e ci saranno decine di persone convinte e interessate all’acquisto dei famigerati box per le proprie auto o per tutt’altro scopo. Allo stesso modo se parliamo della cementificazione della costa ci troveremo a contrastare audaci imprenditori disposti a tutto pur di costruire opere portuali, forti del business che ruota attorno al diportismo a sua volta foraggiato da una minoranza di cittadini che ritengono un proprio diritto quello di possedere uno yacht, imbarcazione o altro, a discapito della libera fruizione della spiaggia preesistente da parte della gran parte dei cittadini. Ma se invece parliamo della battaglia per il mare pulito, se è vero che abbiamo tutti dalla nostra, è anche vero che non esiste (apparentemente?) il nemico... o meglio questo non ha un volto!!! Tutti vogliono il mare pulito: i cittadini, gli esercenti degli stabilimenti balneari, i diportisti, gli albergatori, gli amministratori, gli imprenditori, i politici, gli operatori turistici, i giornalisti, i blogger… costoro sono tutti pronti ad unirsi.

il WWF al demolition day (1)Ma contro chi o che cosa?
Il rischio, quando non si individua il “nemico” è che non si sa contro chi combattere. E’ chiaro che il nemico sono le sostanze inquinanti che giungono nel nostro mare… ma chi le butta? Se non si comprende che ci sono state per decenni (e ci sono tuttora) precise e gravi responsabilità da parte di taluni, si rischia di trasformare i “colpevoli” in “eroi” e i “responsabili” in “vittime”.
Il risultato? Una grande baraonda!!!”

Cosa ne pensa dell’idea di organizzare un tavolo di “concertazione” tra i vari soggetti coinvolti per individuare le soluzioni?
“Va benissimo individuare le cause e le soluzioni, che a dire il vero sono ormai arcinote, ma il problema poi è di metterle in atto. Il rischio reale, tutto del sud, è che ad ogni problema, allarme o denuncia si risponde sempre con un convegno, dibattito o tavola rotonda organizzata con pubblici finanziamenti che, nella migliore delle ipotesi, coinvolge anche studenti deportati dalle aule scolastiche in mega-hall, terrazze o panoramiche location di alberghi che sponsorizzano l’evento. Spesso dopo i relatori e i convenevoli segue un bel buffet. Ma siamo sicuri che mettendo “attorno ad un tavolo” la Banda Bassotti, Paperon de’ Paperoni e il Commissario Basettoni, troveremo la soluzione giusta?”.

Claudio d'Esposito
Claudio d’Esposito

Ma i cittadini cosa possono fare?
“I cittadini fanno bene ad indignarsi e protestare con veemenza. Essi costituiscono “massa critica” e contribuiscono ad accendere i riflettori dei mass-media sul problema. E’ grazie anche a loro che si è superato il muro del negazionismo, ma non facciamoci troppe illusioni. Il primo comandamento della penisola sorrentina è stato per anni, in estate, vietato dire che il mare è inquinato”.

Com’è che ora le cose sono cambiate?
“Di certo è diventato difficile convincere bagnanti e turisti che quel mare, talvolta schiumoso di colore verde/ocra, spesso in alcuni punti e sempre gli stessi, nei pressi di condotte fognarie e troppo-pieni, ha superato le analisi dell’ARPAC e tutti i parametri di balneabilità (previsti dal D.l.vo 116/08) e, quindi, non deve destare preoccupazioni. E anche l’attribuire la pessima situazione del mare a fenomeni naturali quali mucillaggine, polisaccaridi e roba simile spesso è apparso poco credibile.
Si è parlato di mucillagine a maggio quando la temperatura delle acque marine era bassa e poi, stranamente abbiamo avuto un fine giugno inizio luglio con temperature da record e con l’acqua senza schiuma? Ma c’è un altro motivo per il quale oggi si può parlare di mare inquinato ed intrinsecamente legato alla soluzione che viene prospettata al problema”.

punta gradelleCi spieghi meglio?
“Basta leggere la sfilza di dichiarazioni dei politici per comprendere come oggi parlare del malessere del nostro mare fa bene a “spingere” l’ennesimo foraggiamento di denaro pubblico per la soluzione individuata a valle, ovvero la costruzione del Megadepuratore di Punta Gradelle. Ma siamo certi che tale “cilindro magico” risolverà il problema del mare inquinato? O forse come ci ha spiegato il dott. Alessandro Bifulfo in un suo prezioso intervento, in uno dei tanti convegni sul mare (periodici e puntuali in estate come Santa Claus la notte di natale), il depuratore non è la soluzione del problema ma è “il problema”!!! D’altronde basta farsi un giro nei pressi dei depuratori di Marina Grande o di Massa Centro, nei pressi del Miglio Blu, per toccare con mano (e sniffare con naso) la situazione. Inoltre, di fronte all’evidenza dei recenti avvenimenti di questa estate, si comincia a parlare, per la prima volta dopo 20 anni, anche del problema della divisione delle acque bianche da quelle nere. Da qui la richiesta di ennesimi finanziamenti. Ma chi li gestirà? Gli stessi “protagonisti” del disastro?

Come lavora il WWF?
La parola “lavora” è quanto mai appropriata perché l’impegno è davvero tanto e si basa, oltre che sulla disponibilità di una rete di diversi attivisti e centinaia di volontari, anche su una serie di professionisti (biologi, ingegneri, avvocati, geologi, esperti) che mettono a disposizione gratuitamente le proprie competenze scientifiche ed operative.

E’ vero che siete andati a caccia di fogne per un anno intero?
Per oltre un anno i volontari del WWF hanno documentato la situazione del mare in penisola sorrentina, spesso analizzandone in laboratorio la qualità delle acque. I nostri dati sono però stati, spesso, sbugiardati dalle analisi ufficiali dell’ARPAC che, delegata per legge alla materia, accertava il più delle volte la balneabilità e l’assenza di inquinanti a norma di legge. C’è stato anche un periodo in cui la Procura della Repubblica, insospettita da macroscopiche incongruenze, decise di indagare sulle modalità di analisi messe in essere da tale Agenzia e da 14 dei suoi dipendenti e funzionari. Ma questa è storia già archiviata!”

Meta 18082015 foto di ViCCome a vostro avviso la salute del mare?
“Anche quest’anno siamo stati testimoni in diverse occasioni di un mare di colore verde e di vaste chiazze bianche-giallognole, schiumose e maleodoranti, con scaglie di sostanze marroni in sospensione e numerosi pannolini galleggianti. La visibilità sott’acqua in alcuni punti è molto scarsa e le alghe verdi sono apparse cresciute a ritmo esponenziale a testimonianza dell’eutrofizzazione provocata dall’eccesso di nutritivi, nitrati e fosfati, contenuti nei detergenti e scarichi fognari. Cresciute anche le cozze, organismi che la Natura ha deputato al filtraggio del nostro mare. Evidenti scompensi sono stati osservati a riguardo delle specie ittiche con l’aumento numerico di alcune di esse (che dall’inquinamento trovano fattori positivi di crescita) a discapito di altre”.

Fino a quando il nostro mare riuscirà ad autodepurarsi? Cosa bisogna fare?
“E’ necessario con urgenza adoprarsi per valutare la reale entità dei Danni Ambientali causati dall’immissione di sostanze inquinanti alla Flora e alla Fauna, individuare la provenienza di tali sostanze presenti nelle acque marine, attuare tutte le procedure di Bonifica dei Siti e di messa in sicurezza delle aree marine previste dalla legge considerata anche la presenza di attività di pesca nelle zone interessate, individuare tutte le responsabilità civili e/o penali anche di carattere omissivo da parte di pubbliche amministrazioni ed enti gestori. Per questi gravi motivi ci siamo rivolti alla Magistratura e alle Forze dell’Ordine con l’accorato appello di continuare ad indagare sugli impianti e scarichi presenti nella Terra delle Sirene, per scoprire tutti i colpevoli di un disastro ambientale di una portata non più tollerabile”.

Nel frattempo il mare è balneabile?
“Sembrerebbe che dopo la consegna alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata di un corposo e documentato dossier/denuncia prodotto dal WWF, l’Arpac abbia accertato la presenza di sostanze inquinanti (oltre 10 volte i parametri previsti per la balneazione) in vari punti, al Golfo del Pecoriello a S.Agnello, poi a Marina Grande a Sorrento, infine a Meta facendo scattare i divieti di balneazione come la legge impone, anche se il Comune di Sorrento si è contraddistinto per l’ennesima volta (Marco Fiorentino docet) per l’inadempienza di tale obbligo!!! E badate bene che la legge di riferimento in attuazione alla direttiva 2006/7/CE si limita a misurare enterococchi intestinali ed escherichia coli, ma non cerca tensioattivi, olii o metalli pesanti, quali il piombo, il mercurio, lo zinco o l’arsenico, che in percentuali elevate sono assolutamente pericolosi per la salute umana e dell’ecosistema per il grave rischio di bio-accumulo nella catena alimentare: i predatori all’apice della catena quali tonno, pescespada, ecc. accumulano nella loro carne i metalli pesanti presenti in minori quantità in pesci più piccoli, nati e cresciuti anche in luoghi distanti da quelli della predazione”.

Ritenete che ci sia la presenza di tali sostanze nel nostro mare?
“Il WWF Penisola Sorrentina ha commissionato analisi di laboratorio in riferimento alle concentrazioni tossiche di campioni di acque marine prelevati sotto costa nel Golfo di Napoli, oltre che provenienti dalla foce del Sarno e nel mare prospiciente la costa di Torre Annunziata e Castellammare di Stabia. I risultati delle analisi ci danno un quadro indiziario e forniscono importanti elementi, evidenziando, in taluni punti, presenze di metalli pesanti in quantità eccessive tali da danneggiare la fauna ittica e la catena alimentare ad essa connessa.
In un articolo apparso sul Corriere del Mezzogiorno del luglio 2013, a firma Luca Marconi, si fa riferimento al rapporto ISPRA che evidenzia la pericolosa presenza di veleni industriali nei mari della Campania citando anche la problematica relativa ai depuratori della penisola sorrentina.
L’Ispra nel rapporto evidenzia come le acque pullulino di metalli pesanti come cadmio, cromo, mercurio e piombo, inquinando in particolare anguille e cozze. L’indagine dell’Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale “Diossine, furani e policlorobifenili in Campania”, patrocinata dal Ministero all’Ambiente, contiene analisi accurate su residui tossici in zone industriali e non, con una particolare attenzione per “Ittiofauna” e vegetali”.

La politica è coinvolta???
“Beh… la domanda è assolutamente retorica… e nel rispondere affermativamente si rischia di fare dietrologia spicciola e di apparire i soliti qualunquisti o polemici, come qualche associazione locale che si vuole caratterizzare per il suo spirito “del fare e collaborare” ci definisce da troppo tempo!!! Ma se proviamo a rispolverare i titoli dei giornali locali, di appena qualche anno fa, magari ci torna in mente un’inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza che fece tremare i vertici della politica, legata alle assunzioni clientelari alla Gori. Si parlò allora di intercettazioni e perquisizioni… poi il silenzio”.

Che fine ha fatto quell’inchiesta?” Dove ci consiglia di andare al mare?
“Ho sempre ironicamente detto a chi mi fa questa domanda che, negli ultimi anni, per farsi un buon bagno in penisola sorrentina conviene apprendere i rudimenti della meteorologia. E’ necessario infatti quanto meno conoscere i venti e le correnti, e non per sapere se pioverà ma per capire “la munnezza e la schiuma”, che galleggia ormai a fasi alterne sul mare della Terra delle Sirene, se e dove verrà spinta. Se il sito MeteoSorrento.it porta vento di Grecale, conviene andare a nuotare, in quei giorni, nelle spiagge del versante “sorrentino”, tra Seiano, Meta Alimuri, la Regina Giovanna, Puolo, la costa di Massa Lubrense e fino a Punta della Campanella. Il Grecale soffia da nord-est, è un vento benefico per la calda stagione estiva che “spinge” schiuma, liquami e quant’altro fuori dal golfo di Napoli e l’acqua appare più pulita. Anche lo Scirocco aiuta le spiagge sorrentine. Ma se arriva il Maestrale, che soffia da nord/ovest, bisogna andare a tuffarsi nell’altro golfo, quello di Salerno, dove di solito l’acqua è più pulita, perché l’impatto antropico è minore, i fondali più profondi e le correnti diverse”.

Ma c’è qualcosa di positivo che lasci ben sperare nel mare magnum di interrogativi e problemi?
“Grazie alle tante denunce fatte dal WWF negli anni trascorsi qualcosa è accaduto: una lavanderia, alcuni caseifici e oleifici sono stati “pizzicati” per scarichi non autorizzati, qualche allevamento fuori norma è stato multato, i responsabili di una ditta che ributtavano i fanghi nella fognatura e a mare “scoperti” e sottoposti a procedimento penale, la “gang” del percolato finì sotto inchiesta, alcuni depuratori furono chiusi e poi riaperti… e poi richiusi ed ancora riaperti… i responsabili della “putrida cascata” di Torca (alla fine chiusa) condannati in un processo in cui il WWF (n.d.r. i soli a costituirsi in giudizio) ha avuto ragione come parte civile, salvo poi vedersi prescrivere tutti i reati per decorrenza dei termini, come già accadde per le indagini sul non funzionamento del Depuratore di Marina Grande a Sorrento!
Un altro passo avanti è il fatto che alcune verità, fino a ieri tabù, oggi sono oggi di pubblico dominio: ovvero che a Meta, a 20 metri da Giosuè a Mare, arriva la fogna e anche nei pressi del Golden Beach e alla spiaggia Alimuri, come pure fuori la spiaggia di Caterina, al Golfo del Pecoriello, sotto il Pontile degli Aliscafi a Sorrento, ecc; che i depuratori puzzano e la gente che abita nei pressi non vive più; che gli scarichi abusivi spesso hanno nome e cognome ma continuano a sversare impuniti; che le condotte sono dei colabrodi e la loro manutenzione è pessima; che dai troppo pieni può uscire la fogna in mare anche quando non piove. Riconoscere l’esistenza di un problema è il primo passo per la sua risoluzione!!!

Secondo Lei ci sono ancora interrogativi a cui nessuno può dare una risposta?
Sarebbe da capire se nessuno “può” o forse “vuole” dare una risposta? Come mai il Megadepuratore in costruzione a Punta Gradelle non ha rispettato il crono-programma e nonostante i tanti finanziamenti ricevuti è ancora in alto mare? Siamo certi che tale Megadepuratore potrà funzionare al meglio? o non ci sarà forse la possibilità che collassi, vista la mancata capillare divisione della rete di acque bianche e nere sull’intero territorio peninsulare (come richiesto dalla legge da ormai 20 anni) che garantisca l’immissione nell’impianto di liquami urbani senza impreviste e improvvise “alterazioni” per quantità e qualità di sostanze? Potrebbe bastare l’immissione “fraudolenta” di minime percentuali di metalli pesanti a “danneggiare” la flora batterica dell’impianto a fanghi attivi e a fare andare in tilt l’intero processo di depurazione? Infine corrisponde al vero l’inquietante notizia che nel nostro mare attraverso i depuratori possano arrivare sostanze che sembrerebbero non appartenerci? Insomma dopo la Terra dei Fuochi è plausibile parlare del Mare dei Veleni?”

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