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Misteri Metesi/1: il presidente c’è o non c’è in consiglio!

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Michele Castellano
Michele Castellano

META – Dopo quello delle luminarie senza padre e della trasferta-lampo Istanbul-Bruxelles-Istanbul del Sindaco di un mese fa, scopriamo un altro caso amministrativo meritevole di essere attenzionato, non fosse altro perchè inerisce un argomento di generale interesse discusso in Consiglio comunale nella seduta del 27 ottobre scorso. Si tratta della variazione 02 al piano delle alienazioni e valorizzazioni del patrimonio immobiliare 2014-2016. Si tratta di una delibera talmente lunga e complessa da scoraggiare anche il più volenteroso da qualsiasi tentativo di approfondimento, ma a scorrerla si rileva subito un’amolia, quella che ci ha colpito e che ha messo in moto una piccola verifica.

Quale? La seduta, recita l’atto, è presieduta da Michele Castellano nella qualità di presidente del Consiglio Comunale e fin qui tutto è regolare. Subito dopo, nel riquadro riepilogativo di presenti e assenti alla seduta e si presume all’approvazione della delibera, risulta assente proprio il presidente del Consiglio Castellano. Dal verbale non si riesce a comprendere chi lo abbia sostituito nell’esercizio della funzione: evidentemente il Sindaco (anche se non se ne fa menzione esplicita) visto che alla fine della discussione è il primo cittadino a porre in votazione la delibera. L’esito della votazione è stato il seguente: 7 voti favorevoli e 3 contrari sui 14 componenti dell’assemblea civica. Quindi se ne deduce che gli assenti al voto finale sono stati 4 e non più 3! Chi sono? E’ probabile che Castellano sia stato assente, cioè non abbia presieduto il Consiglio almeno per quanto concerne questa delibera, ma alla fine dell’atto pubblicato ed a sua convalida compare, accanto a quella del segretario generale Luigi Salvato, anche la firma del presidente Castellano. Il quale si sarebbe assentato dalla votazione per non ingenerare un conflitto essendo l’argomento in questione d’interesse di un proprio familiare. Sarebbe perciò il caso, ai fini della legittimità dell’atto e quindi della sua efficacia, di derimere il mistero e di correggere la delibera!

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