Piano di Sorrento

Piano di Sorrento, la famiglia Acanfora e il Comune sullo sfratto dei Carabinieri

Stampa
Mar. De Marini
Mar. De Marini

PIANO DI SORRENTO – La famiglia Acanfora e il Comune di Piano di Sorrento hanno diffuso un comunicato congiunto sulla vicenda dello sfratto della Caserma dei Carabinieri di cui abbiamo riferito qualche giorno fa a seguito dell’incontro ufficiale che i vertici dell’Arma di Piano di Sorrento e Sorrento hanno avuto col Sindaco Giovanni Ruggiero per rappresentare la situazione venutasi a creare con la proprietà cui avrebbe fatto seguito lo sfratto dall’immobile ubicato su Corso Italia. Riscontrati i fatti con i diretti interessati, il Comandante del Carabinieri di Piano Daniele De Marini, li abbiamo riportati evidenziando la gravità, per la comunuità locale, dell’eventuale perdita di questo storico presidio di pubblica sicurezza.

Giovanni Ruggiero
Giovanni Ruggiero

Oggi l’Ufficio Stampa del Comune ha diramato il comunicato che pubblichiamo: “Facendo seguito alle vicende mediatiche che hanno visto protagonista la Caserma dell’Arma dei Carabinieri di Piano di Sorrento, l’Amministrazione comunale e i proprietari dell’immobile di Corso Italia intendono fare chiarezza. «Non c’è alcuno sfratto esecutivo in atto – sottolinea la famiglia Acanfora – e siamo amareggiati per quello che è stato scritto e detto in questi giorni, perché non rientra minimamente nel modo di agire della nostra famiglia. Abbiamo sempre operato scelte che permettessero alle Forze dell’Ordine di rimanere sul territorio, anche e soprattutto a discapito di qualsiasi convenienza o tornaconto economico».

L’Amministrazione comunale, nella persona del Sindaco Giovanni Ruggiero, inoltre, aggiunge: «È sicuramente nostro interesse mantenere viva la presenza dell’Arma dei Carabinieri in città garantendone, così, la sicurezza e il prestigio. Ringraziamo i proprietari dell’immobile per la collaborazione, e ribadiamo il nostro impegno, come manifestato negli ultimi anni anche con la preparazione di progetti specifici, e la nostra disponibilità nel valutare in tempi brevi tutte le soluzioni alternative possibili».
La vicenda che vede coinvolti l’Arma dei Carabinieri e gli eredi di Ermanno Acanfora ha origine nel 2001 quando i proprietari dell’immobile firmarono un nuovo contratto di locazione direttamente con il Ministero dell’Interno, ad un prezzo simbolico da corrispondere con rate semestrali. Nel 2004, con successivo Atto aggiuntivo al contratto di locazione, i proprietari acconsentirono ad una riduzione del 10% del canone di locazione annuale. Con una nota del 27 settembre 2005 veniva emesso quindi il ruolo di spesa fissa ad opera del Ministero del Tesoro per sei anni fino al 31 maggio del 2011.

«Nel maggio 2011 – spiegano i proprietari – la Prefettura ci ha sottoposto un’ulteriore riduzione del 10% a cui non abbiamo dato consenso favorevole. Il contratto è stato quindi prorogato alle stesse condizioni contrattuali stabilite nell’accordo del 2004». Il contenzioso legale ad oggi in atto deriva da ciò che avvenne nel 2012: «Dal mese di dicembre 2012 – continua la famiglia Acanforail Ministero dell’Interno ha omesso di effettuare il pagamento del canone e nemmeno la Prefettura, ente preposto al pagamento dal 2012, provvede in tal senso. Ogni sei mesi, quindi, si agisce legalmente nei confronti del Ministero per il recupero dei canoni semestrali e lo sblocco dei fondi. Nulla di diverso da ciò che succede ogni sei mesi dal 2012 – concludono i proprietari – sta accadendo oggi. Siamo favorevoli e aperti ad ogni soluzione alternativa, nella speranza che si possa trovare il giusto equilibrio per permettere la permanenza dell’Arma dei Carabinieri a Piano di Sorrento».

PPlogoA seguito di tale precisazione e ricostruzione della vicenda è legittimo interrogarsi per quale motivo avremmo dovuto pubblicare una notizia se la stessa fosse stata destituita di fondamento, ancorchè riscontrata e pubblicata per dovere di cronaca senza alcun pregiudizio nei confronti della proprietà dell’immobile nè dell’Amministrazione comunale che, da almeno vent’anni a questa parte, si dichiara disponibile a individuare una nuova struttura per ospitare la Caserma dei CC fatto salvo che, fino a oggi, non è stata trovata  una soluzione in grado di contemperare le diverse e legittime esigenze di tutte le parti in causa. Nel comunicato congiunto è stato omesso di specificare che successivamente alla pubblicazione della notizia e al clamore che la stessa ha suscitato, gli Acanfora si sono incontrati con il Sindaco di Piano Ruggiero per valutare la sinergia da attivare per soddisfare le esigenze dei proprietari di vedersi riconosciuto il congruo corrispettivo della locazione anche con l’eventuale concorso da parte del Comune; quella dei Carabinieri di non perdere la caserma che, altrimenti, scomparirebbe definitivamente; quella infine del Comune di conservare questo presidio di pubblica sicurezza e legalità nonostante le difficoltà gestionali ed economiche a livello centrale e locale. Del resto la stessa Amministrazione comunale di Piano di Sorrento da anni si fa carico degli oneri di locazione degli uffici della locale Guardia Costiera evidentemente avendo interesse a conservare la disponibilità di tale ufficio e servizio nel Comune di Piano di Sorrento. Sic stantibus rebus abbiamo svolto una funzione che va ben oltre l’aspetto mediatico (sic…) se, a conti fatti, l’ averne parlato è servito a favorire un incontro e un positivo risultato fra tutte le parti in causa. (PinP)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


*