Sant'Agnello

Liberation Day…domani il WWF fa volare i rapaci feriti e curati

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Falco Pellegrino
Falco Pellegrino

SANT’AGNELLO – Appuntamento domatti alle 11 ai Colli di Fontanelle, Piazzetta Sagristani, con il WWF della Penisola Sorrentina che, insieme al Corpo Forestale dello Stato di Castellemmare di Stabia, libererà alcuni rapaci recuperati dai volontari dell’associazione, curati e riabilitati al CRAS del Frullone di Napoli. Dalla Piazza si procederà lungo via Nastro Azzurro fino alla curva a gomito dove è visibile l’edicola con la Madonna e una statua del cristo. Dopo un breve percorso nel castagneto, in circa 15 minuti, si giungerà in località “pizzetiello” dove si effettuerà il rilascio. Si tratta di uno splendido esemplare di Poiana (Buteo-buteo) e di un importante esemplare di Falco pellegrino (Falco Peregrinus) specie, quest’ultima, nidificante sulla nostra costa. Entrambi i rapaci rinvenuti feriti da arma da fuoco e recuperati durante la trascorsa stagione di caccia.

dall'esame radiografico si evidenziano i pallini in piombo (1)Trasportati al Centro di Recupero Il Frullone di Napoli gli animali dopo le cure e la lunga riabilitazione in apposite voliere sono finalmente pronti per riacquistare la libertà!!! Alle zampe degli uccelli è stato messo dagli esperti ornitologi un apposito anello di riconoscimento per poterli monitorare in futuro.
C’è un’immediata considerazione da fare – racconta Claudio d’Esposito Presidente del WWF Penisola Sorrentina – è come sia stato semplice e possibile sparare impunemente a tali importanti rapaci, rari e protetti, e come invece sia stato difficile, complesso e laborioso, cercare di salvarliUn solo cacciatore che non rispetta le regole, con una sola cartuccia di polvere da sparo può fare enormi danni… di contro, per cercare di rimediare hanno invece lavorato in tanti: i cittadini che hanno rinvenuto gli animali feriti, gli attivisti del WWF, gli agenti del Corpo Forestale dello Stato, gli esperti del Centro di Recupero Fauna Selvatica, i veterinari dell’ASL, i tecnici radiografi, gli assistenti che hanno accudito l’animale durante la lunga degenza, gli ornitologi che hanno riabilitato il rapace alla predazione e hanno provveduto all’inanellamento dell’uccello…e potremo continuare!!!
E’ assolutamente impossibile confondere un uccello rapace (la poiana ha una apertura alare di quasi un metro e mezzo) con qualsiasi altra specie. Se tali animali vengono abbattuti lo sono deliberatamente, e questo ci dovrebbe far riflettere sulla professionalità e la civiltà inesistente da parte di diverse persone che continuano ad “imbracciare” indebitamente e pericolosamente un arma da fuoco. Ma l’accorato interessamento dei cittadini a tali eventi non può che farci ben sperare. Siamo convinti che il bracconaggio sia una pratica anacronistica e, prima o poi, sparirà assieme alla caccia, anche perché l’ambiente naturale sta lentamente regredendo e con esso l’assurda possibilità di “predare” liberamente”.
Ci auguriamo che quei pochi cacciatori sensibili, che pur ci sono, decidano quanto prima di appendere il fucile al chiodo, e di passare dalla parte di chi, tutti i giorni, combatte per salvare dai continui e devastanti attacchi del cemento e della speculazione il paesaggio, la flora e la preziosa fauna del nostro territorio.

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