Sant'Agnello

Sant’Agnello: Orlando&Co denunciano al Prefetto il Presidente, i Consiglieri e il Segretario comunale

Stampa

SANT’AGNELLO – Oggi si scoprono le ragioni del dietrofront operato ieri in Consiglio comunale dalla maggioranza di Pietro Sagristani col ritiro della contro-mozione presentata con l’intento di bloccare le iniziative della minoranza sul tema dei compensi spettanti agli Amministratori. Assessori e Consiglieri hanno infatti messo nero su bianco, forti dei numeri di cui dispongono, la richiesta di restituzione da parte dell’ex sindaco Gianmichele Orlando e di due suoi ex assessori Pietro Gnarra e Antonino Coppola delle indennità percepite nel corso del mandato precedente al Commissariamente prefettizio. Iniziativa inusuale e sicuramente illegittima, usata con un evidente intento intimidatorio secondo l’opposizione per frenarne la campagna diretta a ridurre del 50% i compensi spettanti agli amministratori sulla scia di una proposta che campeggiava nel programma elettorale dei “Liberi e Uguali” come elemento distintivo anche per l’intento di destinare a iniziative sociali la corrispondente somam di circa 300mila euro spalmati sull’arco dei cinque anni.

Sul tema si sono confrontati i due schieramenti durante la campagna elettorale con un vero e proprio braccio di ferro che ha visto generalmente indisponibili i “Sant’Agnello prima di tutto” a condividere la proposta.
Ciò nonostante il Sindaco ha ripetutamente dichiarato che ciascun Amministratore deve sentirsi libero di rinunciare o meno ai compensi i quali, secondo legge, sono stati deliberati ad inizio di mandato fatta eccezione proprio per il Sindaco il quale, ricoprendo contestualmente la carica di assessore provinciale, non può cumulare i due compensi.

Da qui la scelta operata dal primo cittadino di percepire il compenso provinciale almeno fino a quando resterà in carica (il sindaco ha anche dichiarato che i suoi compensi ogni mese sarebbero da lui stati devoluti in beneficenza e che la prima mensilità sarebbe stata assegnata alla Comunità parrocchiale di San Giuseppe, ndr). Sembrava che la partita in Consiglio si fosse conclusa per il sopravvenire nella maggioranza della consapevolezza della gravità dell’iniziativa assunta e invece si scopre che il dietrofront scaturisce dalla circostanziata denuncia che l’Opposizione ha inoltrato al Prefetto di Napoli Antonio Musolino stigmatizzando a norma di legge e di sentenze l’iniziativa dei proponenti la mozione, del Presidente del Consiglio Comunale e del Segretario Comunale che l’hanno ammessa all’ordine del giorno legittimandone la natura lesiva delle prerogative politiche della minoranza come evidenziano i tre esponenti firmatari dell’esposto che di seguito si riporta.

A   S. E. il Prefetto
della Provincia di Napoli
dott. Antonio Musolino
e p.c.
al Presidente del Consiglio Comunale Sant’Agnello
Dott.ssa Maria De Martino
al Sindaco Dott. Pietro Sagristani
al Segretario Comunale
Dott. ssa Loredana Lattene

OGGETTO: Esposto-denuncia contro la mozione prot. N. 13335 del 23/7/2013 a firma  dei consiglieri comunali Accardi Clara, Castellano Antonino, Esposito Pasquale, Gargiulo Giuseppe, Massa Attilio, De Angelis Francesco appartenenti al gruppo di maggioranza “Sant’Agnello Prima di Tutto” ad oggetto: ” restituzione dell’indennità di funzione compresa l’indennità di fine mandato dell’ex sindaco Gian Michele Orlando,  degli ex Assessori Coppola Antonino e Pietro Gnarra firmatari della mozione presentata dal gruppo Liberi ed Uguali per Sant’Agnello prot. n. 12961 del 17 luglio 2013”

Con la presente i sottoscritti consiglieri comunali Antonino Coppola, Pietro Gnarra, Gian Michele Orlando appartenenti al gruppo di minoranza “Liberi e Uguali per Sant’Agnello”
ESPONGONO E DENUNCIANO
alle SS.LL. in indirizzo, ciascuna per le proprie competenze, quanto segue.

In data 17 luglio c.a. i sottoscritti consiglieri comunali hanno protocollato una mozione ai sensi del  regolamento per il funzionamento del consiglio comunale avente come oggetto la riduzione per i mesi a venire dell’indennità di funzione del Sindaco e degli Assessori, del taglio di gettone di presenza dei Consiglieri Comunali e del gettone di presenza per le commissioni permanenti, chiedendone l’inserimento all’ordine del giorno del Consiglio comunale.

Nella fattispecie, non è superfluo ricordare che il tema della riduzione dei costi della politica è oramai divenuto problema indifferibile ed inevitabile da affrontare. In tale ottica si iscrivono i  vari interventi normativi che hanno previsto la riduzione della rappresentanza politica nei Comuni con il taglio del numero degli assessori e consiglieri comunali, la riduzione delle indennità parlamentari, la razionalizzazione dell’esercizio delle funzioni comunali.

Tale tema è parte integrante del Patto con i Cittadini del gruppo “Liberi e Uguali per Sant’Agnello”, presentato in occasione della elezioni comunali tenutesi in 26/27 maggio u.s : “Azzeramento delle indennità di Sindaco, Assessore, Presidente del Consiglio Comunale, Consiglieri Comunali, componenti Commissioni Comunali“.
In data 23 luglio c.a. viene protocollata dai consiglieri comunali Accardi Clara, Castellano Antonino, Esposito Pasquale, Gargiulo Giuseppe, Massa Attilio, De Angelis Francesco appartenenti al gruppo di maggioranza “Sant’Agnello Prima di Tutto” una mozione avente come oggetto: ” la restituzione dell’indennità di funzione compresa l’indennità di fine mandato dell’ex sindaco Gian Michele Orlando,  degli ex Assessori Coppola Antonino e Pietro Gnarra firmatari della mozione presentata dal gruppo Liberi ed Uguali per Sant’Agnello prot. n. 12961 del 17 luglio 2013?

Con cui propongono di approvare una mozione che impegni l’ex  Sindaco Gian Michele Orlando e gli ex Assessori Antonino Coppola e Pietro Gnarra alla restituzione delle indennità di carica percepite nonchè per il Sindaco Orlando alla restituzione dell’indennità di fine mandato.
Le suddetti mozioni, rispettivamente prot. n 12961 del 17/07/2013 e prot. n. 13335 del 23/07/2013 sono state inserite da parte del Presidente del Consiglio Comunale dott.ssa De Martino all’ordine del giorno della seduta di Consiglio Comunale convocato in data odierna.

I sottoscritti consiglieri evidenziano e denunciano che la mozione presentata dal gruppo di maggioranza si configura, visto l’argomento e i soggetti su cui il Consiglio Comunale viene chiamato ad esprimere un voto, come un atto totalmente illegittimo, prevaricatorio, intimidatorio nei confronti della minoranza consiliare. Infatti siamo di fronte ad una mozione dai caratteri sorprendentemente irrituali che non impegna il Sindaco, il Consiglio Comunale, la Giunta ma impone la restituzione delle indennità soltanto ad una parte della precedente giunta comunale e significatamente a coloro che oggi siedono nei banchi dell’opposizione.

La presentazione di tale mozione, fatta peraltro da un numero tale di consiglieri sufficienti a farla approvare automaticamente, configura di fatto un “abuso di ufficio” contemplato dall’art. 323 del codice penale essendovi l’intenzione di arrecare ad altri un danno ingiusto e causando tale danno con la violazione di precise norme di legge e di regolamento che portano ad un’effettiva restrizione delle prerogative della minoranza consiliare.

L’inserimento all’o.d.g. del consiglio comunale costituisce inoltre violazione, da parte del Presidente del Consiglio Comunale, del proprio primario compito di tutelare i diritti e le prerogative dei Consiglieri, garantendo l’esercizio effettivo delle loro funzioni e curando l’osservanza e la corretta interpretazione del Regolamento così come costituisce violazione dei propri obblighi il fatto che il Segretario Comunale non si sia espresso sulla illegittimità della mozione all’atto del suo inserimento all’O.D.G. del Consiglio Comunale avendo il “preciso obbligo giuridico di segnalare agli amministratori le illegittimità contenute negli emanandi provvedimenti”, al fine di impedire atti e comportamenti illegittimi” (cfr. Sez. Giur. Lombardia, Corte dei Conti sent. n. 473 del 09/07/2009)

E l’illegittimità dell’emanando provvedimento è palesemente evidente anche sotto il profilo amministrativo, oltre che penale: la dottrina infatti definisce la mozione una proposta scritta di risoluzione,  sottoposta alla decisione del Consiglio Comunale, nell’ambito delle competenze per lo stesso stabilite dalla legge e dallo Statuto, riferita all’esercizio delle funzioni di indirizzo e controllo politico-amministrativo, alla promozione di iniziative e di interventi da parte del Consiglio o del Sindaco nell’ambito dell’attività del Comune e degli Enti ed Organismi allo stesso appartenenti od ai quali esso partecipa.

A tal proposito, utile per andare oltre il quadro normativo ci appaiono le conclusioni della sentenza del  Tar Puglia – sezione di Lecce – I sez.,sentenza n. 1022/2004, che individua la mozione quale “istituto a contenuto non specificato trattandosi di un potere a tutela della minoranza per situazioni non predefinibili, a differenza di altri strumenti più a valenza di mera conoscenza (quali l’interrogazione o la interpellanza), essendo strumento di introduzione a un dibattito che si conclude con un voto che è ragione ed effetto proprio della mozione“.

Per tutto ciò premesso e considerato, i sottoscritti consiglieri comunali ritengono censurabile in primis il comportamento del Presidente del Consiglio comunale che, rendendo ammissibile la suddetta mozione, è venuta meno al ruolo di “primus inter pares“, cui spetta il compito di garantire l’effettività dei diritti e delle prerogative dei  consiglieri tutti ed inoltre quello, per i motivi sopra esposti, del Segretario Comunale e di tutti i consiglieri comunali firmatari della mozione.

Nella certezza di un Suo risolutivo intervento, Le porgiamo deferenti saluti.

Antonino Coppola, Pietro Gnarra, Gianmichele Orlando

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


*