Piano di Sorrento

Piano di Sorrento: rinviata l’approvazione del regolamento sui chioschi. Replica ad Elefante…

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PIANO DI SORRENTO – E’ durato solo pochi minuti il Consiglio comunale che avrebbe dovuto approvare il regolamento-sanatoria dei chioschi per il quale la consigliera di minoranza Anna Iaccarino aveva coniato la denominazione di regolamento “salva-assessore“. Assenti Vincenzo Iaccarino, Costantino Russo e Pasquale D’Aniello per la maggioranza di Ruggiero non c’è stato il paventato soccorso da parte dei Consiglieri di opposizione tanto da consigliare un aggiornamento dei lavori per l’argomento. Si prospetta una verifica interna, tanto più che qualche ora prima del Consiglio il Sindaco aveva diffuso un comunicato stampa che rispondeva alle critiche mosse gli dall’ing. Antonio Elefante sui Pip, su Villa Fondi e sul regolamento dei chioschi.

Scrive Ruggiero: Ho letto con un po’ di perplessità le dichiarazioni dell’Ing. Elefante. Lapidarie sentenze buttate lì senza approfondimento, soprattutto da lui che si ritiene su certi argomenti esperto in materia. In particolare il suo giudizio sul “piano chioschi” mi lascia amareggiato perché è un regolamento che serve a normare ciò che invece oggi, e ancor di più in passato, era legato alla sensibilità di turno.Fermo restando che stasera in Consiglio comunale darò tutte le risposte in merito, sulle questioni Villa Fondi e P.I.P., che l’Ing. Elefante liquida con due battute, c’è bisogno fin da subito di qualche precisazione.

VILLA FONDI

Sulla questione è iniziata già da tempo una polemica mediatica che non è aderente alla realtà dei fatti. La storiella dei «mille euro» è chiaramente una provocazione, strumentale e decontestualizzata, sia perché la proposta presentata è un progetto che prevede un investimento di centinaia di migliaia di euro, sia perché la proposta economica prevede una percentuale da dare al Comune sugli eventi previsti a pagamento. Inoltre sia la proposta progettuale che quella economica passeranno alla verifica del Consiglio comunale chiamato ad esprimersi nel PUBBLICO INTERESSE. Senza dimenticare che Villa Fondi non potrà perdere la sua caratteristica di parco pubblico e di centro di attività e iniziative comunali. Inoltre tutto questo verrà messo a bando, a garanzia della partecipazione e della trasparenza. Ma, come già annunciato, su questo argomento faremo un intervento pubblico nel mese di settembre.

P.I.P. DI VIA CAVONE

Sull’argomento che, già da qualche settimana, “incendia” le pagine dei blog avremo modo di approfondire e confrontarci con tutti. Consegno solo tre brevi pensieri che mi vengono spontanei dopo le dichiarazioni dell’Ing. Elefante. Il primo pensiero – i P.I.P. sono previsti nel piano regolatore generale del nostro Comune che è stato adottato nel 1998 dal Consiglio comunale e approvato definitivamente (da Regione e Provincia) nell’anno 2007. È bene ricordare che uno dei principali protagonisti di quel piano – oltre agli amministratori – è stato proprio l’Ing. Elefante che a quei tempi difendeva la necessità di delocalizzare le attività produttive e il mercato ortofrutticolo.

Dopo pochi anni trascorsi, si parla di scelta «scellerata contro la storia e i commercianti»… Se così fosse, a dare un contributo e non da poco a questa storia è stato proprio l’Ing. Elefante. Secondo pensiero – Ma cosa significa P.I.P.? Piano di insediamento produttivo. Non posso pensare che l’Ing. Elefante pensi a negozi al dettaglio oppure che anche lui sia ossessionato dal centro commerciale (questi, infatti, fanno parte del cosiddetto TERZIARIO). Io credo che da tempo per svariati motivi, dal punto di vista legislativo, logistico e di destinazione d’uso, è diventato necessario dare SPAZI ADEGUATI ad attività soprattutto ARTIGIANALI E PRODUTTIVE, se non vogliamo che siamo destinate a chiudere.

Ma è impensabile creare un consorzio di artigiani che sostengano questo progetto? Terzo pensiero – Si afferma che il P.I.P. sembra «fatto apposta per un privato». È bene ricordare a tutti – ma non all’Ing. Elefante che lo sa bene – che il Project Financing è uno strumento che può partire sia dalla parte pubblica sia da un promotore privato che presenta una proposta la quale, se ritenuta di INTERESSE PUBBLICO, viene messa a bando pubblico. È uno strumento normato dal Dlg 163 del 2006 all’art. 153 (meglio conosciuto come codice dei contratti e degli appalti).

Brevi risposte di mezza estate che mi rendono ancora più consapevole di un necessario confronto con la città, i suoi rappresentanti e suoi protagonisti e che rendono più forte la volontà di dichiarare la mia disponibilità a un dialogo per capire ciò che è bene per il futuro di Piano di Sorrento. Con tutti. Anche con l’Ing. Elefante.

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