Piano di Sorrento

Piano di Sorrento, 190mila euro per il “Premio Arturo Esposito 2013?…Beffa all’Europa!

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PIANO DI SORRENTO – Se è vero che la pubblica amministrazione “parla” attraverso gli atti che produce, allora non si può non prendere in attenta considerazione una deliberazione adottata dalla Giunta Comunale presieduta da Giovanni Ruggiero col voto favorevole degli Assessori: Salvatore Cappiello, Vincenzo Iaccarino e Rosa Russo. Agli assenti, Francesco Gargiulo e Daniele Acampora, va almeno riconosciuto il merito di non aver sottoscritto un atto che, per gli oneri finanziari ricadenti sulle casse pubbliche in tempi di vacche molto, ma molto magre, può essere ascritto a esempio sublime di irresponsabilità politica ampiamente condita di asserzioni e ipotesi false, fantasiose e strumentali con l’evidente intento di indurre in “errore di valutazione” la Regione Campania che dovrebbe impegnare una cospicua fetta di finanziamenti a valere sui fondi europei (POR) per la promozione turistico-culturale.

La delibera in questione è la N°183 dell’11 luglio scorso che formalizza la richiesta di finanziamento alla Regione, Assessorato al Turismo, per la realizzazione della della 18° edizione del “Premio Arturo Esposito e la scoperta della Campania“.

La deliberazione di Giunta è stata istruita dal dott. Carlo Pepe, funzionario del settore cultura e turismo, che evidentemente ha supportato i proponenti dell’iniziativa nella redazione del formulario tecnico del programma condividendone quindi tutte le componenti su cui è stata costruita un’operazione che, in soldoni, peserà circa 200mila euro sulle casse pubbliche e che dovrà gestire come responsabile del procedimento.

Sulla base di questa istruttoria, dei contenuti del formulario e della relativa deliberazione, i funzionari dell’Assessorato regionale al turismo e lo stesso Assessore Pasquale Sommese dovranno decidere se impegnare questa consistente mole di risorse pubbliche per finanziarie un Premio che, indubbiamente, “gode” di forti e autorevoli patrocini.

E’ bene, e nell’interesse generale, che tutti i soggetti coinvolti abbiano coscienza e consapevolezza di partecipare a un programma che, fuor di dubbio, è un vero e proprio sperpero di risorse sia europee (160mila euro) sia comunali (30mila euro) e senza che da questa spesa ne scaturisca un ritorno in termini di immagine e di promozione turistico-culturale per la Città di Piano di Sorrento e per la stessa Regione.

Chi ha la pazienza di leggere la scheda progettuale redatta dal Comune (dove ci sono anche i dettagli della spesa) può, semplicemente da questo atto, convenire con tutte le valutazioni che abbiamo sin qui espresse e che ci riserviamo di ulteriormente approfondire con l’auspicio che svegli anche l’Opposizione.

Dal formulario estrapoliamo la ciliegina sulla torta per fornire un esempio (come se ce ne fosse ancora bisogno!) di come manchi finanche il pudore a questo concentrato di personalità politiche e tecniche se osano affermare la più grande di tutte le sciocchezze che abbiamo letto e che testualmente trascriviamo: “…Dall’evento proposto si attendono flussi turistici nell’intera Penisola Sorrentina stimabili in maggiori arrivi e maggiori presenze complessive (che includano anche quelle provenienti dalle aree interne e/o dirette verso esse) pari a 100.000 unità….Si stima che i flussi previsti concorreranno ad aumentare le presenze medie in Penisola Sorrentina nel mese di ottobre dello 0.20%- 0,25%”.

Se Sorrento investe 350mila euro col solo Premio Caruso per promuvoere la Città nel mondo senza che neanche un turista venga in Costiera appositamente per l’evento e non si rende conto che con la metà dei soldi la vicina Piano di Sorrento è in grado di portare in penisola la bellezza di 100mila turisti, vuol dire perlomeno che qualcuno ha sbagliato mestiere…

E’ sufficiente infatti quest’ultimo dato per far suonare un campanello d’allarme e per indurre un Assessore di esperienza qual è Pasquale Sommese a non scivolare sulla classica buccia di banana. Sempre e solo se lui e il suo staff faranno con scienza e coscienza il proprio dovere bocciando senza appello la proposta di finanziamento per questo programma.

Si eviterà così di perpetrare quella che suona come una vera e propria presa in giro dell’Europa (oltre che di un Paese come l’Italia che sta vivendo la più lunga e più dura crisi economica dal dopoguerra ad oggi) cui qualcuno si deve pur far carico di segnalare il caso inducendo le istituzioni comunitarie di vigilanza a entrare nel merito della spesa con la quale i Paesi membri sperperano i fondi comuni per sostenere progetti che nulla hanno a che vedere con le iniziative di vera promozione turistica e di valorizzazione culturale dei territori.

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