Piano di Sorrento

Case Popolari a Piano, il Sindaco Ruggiero replica alle accuse della Signora Castellano

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di Giovanni Ruggiero*

E’ frustrante per me Sindaco rispondere a questa provocazione che viene dalla sig.ra Castellano. È frustrante per la “guerra dei poveri” in atto: mentre la sig.ra Castellano difende la cugina, a noi tocca farci carico di una serie di situazioni dove ognuno a colpi di “lacrime” e ricorsi tenta di dimostrare che la sua situazione è più grave e quindi meritevole di attenzione; il problema “casa” è un problema reale e complesso, aggravato sempre più anche dal difficile momento economico generale.

È frustrante perché abbiamo dedicato a questo caso particolare attenzione e un impegno massimo.
Nell’articolo si lascia intendere che abbiamo “promesso la casa”: è un’insinuazione grave…noi ci impegniamo ad accogliere, sostenere e indirizzare. Non possiamo promettere niente, dobbiamo procedere con i crismi della legittimità, rispettare le graduatorie, rispettare le sanatorie, gli aventi diritto e le eventuali sentenze in merito…

È frustrante perché, oltre alla serietà e alla fatica già messa in atto, la signora Castellano è già stata informata di tutto (anche con un colloquio personale con il responsabile dell’ufficio patrimonio): o si è ritenuta insoddisfatta e quindi può percorrere altre strade, o invece come ha riferito a me: “è solo un modo per fare un can-can mediatico”.

È veramente triste fare demagogia e qualunquismo sulla sofferenza delle persone. Comunque sia, siamo a disposizione per eventuali nuovi e approfonditi chiarimenti sulla questione generale e su quella specifica, coinvolgendo ancora di più anche l’ufficio tecnico e il comando di polizia municipale su questo tema delicato e complicato”.

Il patrimonio immobiliare del Comune di Piano di Sorrento ha una consistenza di quasi 190 immobili, tra edilizia residenziale pubblica (Via G. Maresca-ex terremotati e via Bagnulo) e appartamenti dell’Istituto autonomo case popolari (Via Mortora s. Liborio, Via Legittimo, trav. Petrulo, via G.Maresca).

Un patrimonio “indisponibile”, che esiste per rispondere all’esigenza sociale di quella fetta di popolazione che, per reddito o per circostanze particolarissime, ha bisogno di un alloggio ma non può accedere al mercato immobiliare.

La legge regionale n. 18/87 detta le regole per la gestione di tale patrimonio, imponendo limiti al reddito familiare e fissando come requisito fondamentale la non possidenza di alcun altro immobile.
L’assegnazione delle case popolari avviene sulla base di una graduatoria formata in esito ad un bando pubblico del 2004, aggiornato nel 2007. Le domande vengono prima passate al vaglio degli uffici comunali, che hanno il compito di verificare la correttezza e la veridicità di quanto dichiarato, e poi vengono trasmesse alla II Commissione alloggi, cui compete la formazione della graduatoria finale degli aventi diritto.

Ma purtroppo esiste il fenomeno dell’occupazione illegittima, a volta anche perpetrata prendendo fisicamente possesso di immobili lasciati vuoti, così come esiste il fenomeno, forse più frequente, dell’occupazione “sine titulo” di chi, pur non possedendo più i necessari requisiti e pertanto non avendo più diritto ad occupare l’immobile assegnatogli, continua pur tuttavia a detenerlo.

Ben tre leggi regionali, la L.R. 13/00, la L.R. 1/12 e la L.R. 5/13, consentono anche a chi si trova in talune situazioni “anomale” di regolarizzare la propria posizione, sempre e comunque però comprovando il possesso dei requisiti della L.R. 18/87: a due di queste disposizioni il Comune ha già dato seguito acquisendo le istanze di regolarizzazione, e sta procedendo all’istruttoria delle domande su cui, in ogni caso, sarà la II Commissione alloggi a decidere.

Ma è proprio a seguito di una serie di controlli della Polizia Municipale di Piano, compulsata dall’ufficio preposto alla gestione del patrimonio, che alcune situazioni di illegittimità stanno venendo a galla: occupazioni irregolari, non sanabili con un’istanza di regolarizzazione, cui il Comune sta cercando di por fine anche ricorrendo alle procedure di sgombero coatto, sulle quali ad oggi la Magistratura è chiamata a decidere: già quattro i ricorsi pendenti, che presumibilmente aumenteranno con il procedere dei controlli.

Un dovere di vigilanza quello assegnato dalla legge al comune, che con i controlli in corso cerca di dare concretamente e con tutti gli strumenti possibili il giusto riscontro alle esigenze di chi, utilmente e legittimamente collocato in graduatoria, attende pazientemente di vedere riconosciuto il proprio diritto alla casa.

Resta da definire il destino della graduatoria attuale, che l’Amministrazione comunale potrà scegliere di aggiornare o potrà addirittura “azzerare” pubblicando un nuovo bando.
La L.R. 5/13 consente inoltre la possibilità della regolarizzazione anche delle occupazioni “sine titulo” esistenti al 31/12/10.

*Sindaco Piano di Sorrento

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