Diario Politico©Raffaele Lauro

Le tante facce delle mafie che ci tolgono la libertà!

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“Ricevere intimidazioni per una propria scelta politica è grave. Assai. Quindi, siccome non ho intenzione di cedere, ribadisco che porterò avanti le mie idee e scelte. Quindi, caro politico di turno, le tue minacce non servono a nulla, se non a schifarti ancor di più“. Questo post è apparso qualche ora fa sulla bacheca facebook di Carlo Pane, un giovane sorrentino impegnato nel M5 Stelle e da tempo “sott’osservazione” per le sue dichiarazioni politico-elettorali in riferimento alle elezioni amministrative a Sant’Agnello. La coraggiosa denuncia di Pane è la prova, per chi ancora ne avesse bisogno, di una realtà che è molto più grave di quella che appare e che non è assolutamente un caso isolato.

C’è infatti chi ricorre a qualsiasi mezzo per condizionare il libero esercizio del voto dei cittadini che, per la prima volta da una quindicina di anni a questa parte, sono sottoposti a uno stress senza precedenti visto che tutte le passate elezioni sono state una semplice formalità come lo dimostrano i risultati del 2008, del 2003, del 1998.
Quando si appresta a scoccare il gong che dà il via al rush finale di questa tornata elettorale, urge che le Autorità alzino il livello di guardia per garantire la regolarità del voto, anche verificando queste e altre denunce che, a quanto è dato sapere, sono soltanto la punta di un iceberg.

Questo stesso blog e chi lo dirige vengono costantemente presi di mira con accuse, illazioni e minacce sparse sulla rete e passate di bocca in bocca per delegittimare e isolare: sono la prova di un certo modo di far politica di chi non sa confrontarsi sulle idee e con valide argomentazioni, ma che intende soffocare chi non si uniforma al pensiero unico e istituire così un clima pesante nel Paese al solo scopo di acquisirne il totale controllo.

In un summit dell’associazionismo antimafia svoltosi proprio oggi a Sorrento per onorare la memoria di Giovanni Antonetti e per analizzare alcune ipotesi relative a circostanze inquietanti che potrebbero aver avuto una qualche influenza sulla sua tragica decisione, sono apparse evidenti situazioni e persone che nella Penisola Sorrentina rappresentano l’altra faccia delle mafie, quelle che usano le istituzioni sviluppando rapporti d’affari che si generano e si alimentano proprio attraverso il controllo della cosa pubblica e l’instaurarsi di connivenze trasversali che coinvolgono, in qualche caso, anche gli stessi tutori della legalità.

Non suoni perciò strano, ma il rischio di veder ulteriormente consolidato un sistema di interessi trasversali all’intera realtà peninsulare è incombente! Le forze sane, ancorchè intimidite e/o minacciate, devono alzare un argine per difendersi dal dilagante malcostume che si legge nei volti e nelle smorfie di gente che tutto ha a cuore fuorchè gli interessi delle comunità locali, gente che anzi si sta attrezzando per dettare legge, per punire gli avversari e per premiare sè stessi e gli amici degli amici. Basta guardarsi intorno e riconoscerle queste facce per capire di che cosa e di chi si tratta!

Questo sogno animava e agitava Giò Giò…Forse però si è reso conto di vivere una solitudine speciale, quella dell’essere scomodo non solo per i nemici, ma anche per gli amici che non ne potevano (o non volevano) condividere fino in fondo quella smania ingestibile di voler affermare, con i mezzi di cui disponeva, la cultura del diritto e della legalità nella sua Sorrento.

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