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Provincia di Napoli…tutti a casa: sciolto il Consiglio

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NAPOLI – E’ stato pubblicato oggi sulla Gazzetta Ufficiale il decreto del Presidente della Repubblica di scioglimento del Consiglio Provinciale di Napoli a seguito della richiesta del Ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, per la decisione dell’On. Luigi Cesaro di candidarsi alla camera dei Deputati dove, poi, è stato eletto nel febbraio scorso. La reggenza della Provincia passò nelle mani di Antonio Pentangelo, vice presidente e assessore ai trasporti, con un escamotage utile a non far sciogliere l’Ente e a conservare le poltrone di consiglieri e assessori alcuni dei quali hanno colto al balzo l’opportunità delle elezioni politiche per tentare il grande salto prima dello scioglimento di oggi.

Si preparano quindi le elezioni anche alla Provincia di Napoli mentre uno dei temi caldi del dibattito politico nazionale è proprio quello di sciogliere le Province, iniziativa già tentata dal Governo-Monti, ma abortita per la mancata conversione in legge del decreto.

In Sicilia, regione autonoma, le province sono state abolite e sembra difficile che non si segua analoga strada nel resto del Paese. Al loro posto nasceranno le città metropolitane, con i consigli metropolitani nominati dalle municipalità che ricadono nel territorio metropolitano, senza ulteriore oneri a carico delle casse pubbliche e con competenze rivisitate.

Insomma una mini rivoluzione in grado di eliminera uno dei più grossi e grassi carrozzoni della politica nazionale dove sono stati sperperati miliardi di euro lasciando praticamente irrisolti gran parte dei problemi legati alla gestione del territorio e delle strutture scolastiche. Il presidente facente funzioni Pentangelo, quando ha appreso la notizia, ha così commentato: «È un atto dovuto, ma formale.

Nella realtà ciò di cui oggi abbiamo tremendamente bisogno, è la chiarezza. Anche queste procedure, assolutamente legittime, rischiano solo di complicare il nostro percorso e di penalizzarci nella nostra credibilità istituzionale. I problemi reali sono altri, come la quantizzazione dei tagli e l’incertezza che gravita sul futuro delle Province e delle Città Metropolitane. Per esempio, il Consiglio di Stato si è pronunciato in maniera sibillina e un po’ pilatesca sul nostro ricorso che aveva procurato la sospensiva del Tar sulla ripartizione dei tagli tra le amministrazioni provinciali italiane.

Si dice, in pratica, che una revisione dei tagli, sulla cui legittimità si esprimerà nel merito a maggio il Tar, produrrebbe ricadute sui bilanci degli altri enti coinvolti. Questo mi preoccupa». Come si riciclerà questo ceto politico privo delle poltrone provinciali? Sicuramente chi potrà candidarsi alla prossima tornata elettorale amministrativa, quella di maggio, non perderà l’occasione per riconquistare una poltrona e per restare così in ballo anche sulle altre partite legate alla futura città metropolitana di Napoli.

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