Piano di Sorrento

Piano di Sorrento, Anna Iaccarino: atti ancora sbagliati pur di “salvare” Gargiulo

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Anna Iaccarino

PIANO DI SORRENTO – 24 ore dopo il consiglio comunale dedicato alla cessione in proprietà delle aree già concesse in diritto di superficie alle cooperative edilizie, la consigliere Anna Iaccarino, sollecitata dalle famiglie e da quanti sono interessati a questa spinosa problematica, chiarisce ulteriormente i termini del problema. “Quello che è accaduto per fortuna lo hanno visto tutti, sia in sala sia da casa – spiega Iaccarinoi tanti cittadini accorsi al Consiglio hanno potuto verificare in prima persona l’arroganza di una maggioranza che, con l’inspiegabile assenso dei funzionari del Comune,

Deborah De Riso

compresa la Segretaria comunale dottoressa Deborah De Riso che ha firmato l’ultima stima, ha avuto il coraggio di adottare un provvedimento in contrasto con la legge e con quanto la Corte dei Conti a sezioni riunite, cioè il massimo organo in materia, ha stabilito poco più di un anno fa: è allucinante!” …. “Cosa vorrebbero interpretare? – insiste la IaccarinoSi applica la riduzione del 40% al solo valore venale dell’area, non anche agli oneri di concessione del diritto di superficie. Più chiaro di così si muore.

Maurizio Gargiulo

Ho personalmente verificato centinaia di delibere in tutta Italia, ebbene nessun Comune ha fatto questa interpretazione, nessuno aveva prima di oggi osato tanto. D’altronde anche il Comune di Piano quando predispose la prima stima, a luglio, eseguì correttamente il calcolo, poi ne sbagliò altri. Evidentemente, quando corressero gli altri errori (a luglio non computava la ulteriore riduzione del 25% nda) si accorsero che, in alcuni casi, si sarebbero trovati addirittura in debito nei confronti di alcune cooperative e quindi pensarono bene di invertire i calcoli ed applicare la riduzione del 40% anche agli oneri”…

E non sarebbe tutto perché la Iaccarino contesta anche le modalità con cui è stato calcolato il valore venale dei beni: “Anche in questo caso abbiamo assistito ad una serie di inesattezze. Tanto per cominciare sostengono di aver applicato il criterio di stima cosiddetto sintetico-comparativo: cioè un criterio con il quale si compara il valore dato a beni analoghi oggetto di atti già stipulati, a condizione, però, che tali beni siano omogenei. Invece loro hanno preso anche due atti in cui da una parte si vendeva un fondo per realizzarne box interrati e dall’altro per costruire villette a schiera.  Non paghi, siccome tutti gli atti di riferimento erano un po’ datati, hanno pensato bene di rivalutarli secondo l’indice di rivalutazione monetaria ISTAT, mentre andava preso come riferimento l’andamento del mercato immobiliare. La differenza è enorme, perché mentre secondo il paniere ISTAT dal 2008 ad oggi si ha una rivalutazione di circa il 5%, secondo la borsa immobiliare si ha una svalutazione di circa il 20%”.

Daniele Acampora

C’è ancora un altro punto su cui la rappresentante del gruppo di minoranza proprio non riesce a farsene una ragione: “Per un atto del 2008 hanno scritto in quel caso era stata permutata un’area fabbricabile dietro un controvalore di 700 mila euro. Io ho letto quell’atto e posso dirvi che non è vero. L’ho portato anche in Consiglio per farlo leggere a loro. Per 700 mila euro i proprietari permutarono, per il controvalore di 700 mila euro, oltre all’area fabbricabile anche due comodi rurali di una superficie complessiva di oltre 120 mq ed cedettero il terreno con il permesso già rilasciato. Ora, a meno che non si voglia dire che i due fabbricati rurali ed il permesso rilasciato valgano 0, era necessario scorporare questi beni e quindi il valore sarebbe stato certamente inferiore ai 700 mila euro dichiarati dal Comune e ci sarebbe ancora tanto altro da dire”.

Costantino Russo

Insomma contestazioni tutt’altro che formali quelle avanzate dalla Iaccarino che lasciano chiaramente intendere che la partita è lungi dall’esser ritenuta chiusa. “Questa poi è l’amara considerazione – conclude la rappresentante dell’opposizione – quando è terminata la seduta tanti cittadini sono venuti da me a chiedere cosa sarebbe accaduto. Una bella e legittima domanda. Certo quando un Sindaco invita candidamente ad approvare perché si deve approvare, riservandosi poi di fare le opportune verifiche e chiaro che gli interessati non ci capiscano più nulla. La delibera è stata approvata perché non si poteva fare diversamente, ritirarla sarebbe stato come sfiduciare in diretta l’assessore Maurizio Gargiulo ed aprire ufficialmente la crisi, una eventualità che evidentemente allo stato Ruggiero non se la sente ancora di prendere in considerazione. Sostanzialmente le legittime aspettative dei cittadini, come ho capito in questo anno e mezzo di mandato consiliare, spesso vengono sacrificate sull’altare delle politica, al di là delle belle parole di circostanze che poi ci si premura a distribuire a destra e a manca”. Intanto i malumori crescono nelle file della maggioranza dove il consigliere Daniele Acampora non ha partecipato al consiglio comunale e il consigliere Costantino Russo si è allontanato prima della votazione della delibera. Assente anche l’assessore Francesco Gargiulo, giustificato perchè impegnato alla convention nazionale sui rifiuti. Qualcuno non ha digerito queste “fughe” e ne chiederà conto al capogruppo Salvatore Cappiello anche perchè alcuni amministratori si assumono responsabilità pesanti rispetto agli assenti.

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