Diario Politico©Raffaele Lauro,  Napoli,  Sant'Agnello,  Sorrento

Aggrappati a tutte le poltrone disponibili…

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SORRENTO – Il Consigliere Rosario Fiorentino è sempre molto bene informato sui retroscena della politica sorrentina e spesso anche peninsulare, frutto di una pluridecennale esperienza e di svariate relazioni, non solo locali, che lo rendono una figura imprescindibile del dibattito politico e amministrativo. Lo sanno bene i Sorrentini e altrettanto gli addetti ai lavori per cui merita attenzione per quello che fa e che dice, così come per gli spunti di riflessione che propone, attraverso le proprie inziative e anche con le abili insinuazioni che alimentano il cosiddetto “gioco della politica“. Come volevasi dimostrare la soluzione del rimpasto politico-amministrativo del sindaco Giuseppe Cuomo è parziale e rinvia al dopo elezioni politiche del 2013 la “resa dei conti” nella maggioranza e tra chi ne tira le fila.

Per il momento il PdL la spunta, facendo quadrato attorno al vice sindaco Giuseppe Stinga che conserva poltrona e carica di numero due. Su questo fronte resta a bocca asciutta l‘UdC che paga un prezzo di arroganza: quello di aver aperto due o più fronti politici delicati contemporaneamente per cui non può incassare l’en-plein: soprattutto a Sorrento dove la Città non riconosce a Pietro Sagristani il potere di condizionamento sulla politica e sugli interessi sorrentini. Se a Sant’Agnello, per ora, l’esponente dell’UdC è riuscito a fare “bottino pieno“, così non è stato, e per le ragioni evidenziate non poteva essere a Sorrento. L’operazione resa dei conti tra l’UdC di Sagristani&Apreda e il PdL di Stinga&Co è rinviata di sei mesi quando Giuseppe Cuomo dovrà scegliere se e come portare avanti la legislatura una volta eletto il nuovo Parlamento. Il trio Cuomo-Pontecorvo-Sagristani congela perciò le ambizioni sin qui nutrite per prepararsi a fare i conti con la delicata stagione elettorale (e non solo quella), per riscrivere il quadro delle alleanze a livello locale e nazionale. Bene farebbe il primo cittadino di Sorrento a dedicare, in questa fase, maggiore attenzione all’istruttoria della “Città Metropolitana di Napoli” con il summit convocato con tutti i Comuni dal Presidente della Provincia di Napoli Luigi Cesaro e dal Sindaco di Napoli Luigi De Magistris in programma per la prossima settimana. Farsi interprete di un “interesse condiviso” degli Enti Locali Peninsulari in quest’assise rappresenta un obiettivo per ritagliarsi uno spazio di agibilità sovraccomunale scongiurando, altrimenti, l’inevitabile esclusione dalla cabina di regia dell’istituenda Città Metropolitana che avrà pesanti ripercussioni sul piano istituzionale e su quello della rappresentanza degli interessi dei territori nel nuovo assetto di governo delle municipalità che si andrà a creare con il ridimensionamento e la riscrittura del ruolo delle Province. L’handicap di rappresentanza politica della Penisola e quello ancora più significativo costituito dall’oggettiva inconsistenza dell’area peninsulare sul piano dei numeri (cioè degli abitanti) rischiano di estrometterla dai giochi e per il Sindaco della città simbolicamente capoluogo della Penisola questo dev’essere un interesse prioritario da salvaguardare attraverso un corretto e qualificato esercizio di rappresentanza politica cui hanno evidentemente abdicato, non da oggi, i rappresentanti del territorio eletti in consiglio provinciale in tutt’altre faccende affaccendati! In questi sei mesi si riscrivono le regole e le alleanze e per il PdL sorrentino l’esito delle Politiche sarà determinante ai fini del rispetto degli impegni pre-elettorali con Stinga&Co da parte di Cuomo e del suo gruppo. Per questo Rosario Fiorentino mette a nudo la situazione, legittimamente richiedendo uno spazio istituzionale alla guida del Consiglio comunale che potrebbe rivelarsi utile per controbilanciare la triade Cuomo-Pontecorvo-Sagristani e permettere un prosieguo della legislatura senza il rischio che una crisi, anche non politica, possa inficiare il percorso di Cuomo. In questa partita lunga sei mesi Stinga e il PdL si giocano il proprio futuro e solo un impegno comune sul medesimo fronte elettorale alle politiche può salvare questo gruppo dalla capitolazione. Su questa consapevolezza e sull’impegno che sapranno profondere per conservare margini di negoziazione si gioca il futuro politico-amministrativo del PdL e di Stinga. Intanto non avranno tregua perchè dovranno fronteggiare la crisi nazionale del partito, le candidature alle politiche, i risultati delle urne. Un’impresa sicuramente ardua anche per le “incursioni barbariche” di cui saranno fatti oggetto da parte di alleati o pseudo-tali. L’accelerazione impressa dall’UdC nei Comuni della Penisola tiene presente questa situazione, la fine della legislatura provinciale con possibile scioglimento anticipato della stessa Provincia se il Presidente Cesaro decidesse (come appare probabile) di ricandidarsi al Parlamento. Circostanza che lo costringerebbe alle preventive dimissioni e quindi allo scioglimento del Consiglio provinciale. Eventualità che Sagristani&Apreda hanno messo in conto, per la verità non da oggi! Da qui è scaturita l’accelerazione sulla fine anticipata dell’Amministrazione a Sant’Agnello onde scongiurare che Orlando restasse in sella al comando del Municipio pregiudicando il ritorno del suo predecessore al Comune, ultima spiaggia di una carriera politica trasformata in vitalizio. Per Apreda l’occasione di tornare in Comune a giocare la partita in chiave post-Cuomo senza perdere il contatto politico-elettorale con la comunità! La partita in atto è quindi molto più complessa di quanto le crisi e gli aggiustamenti assessoriali sparsi vorrebbero far credere: nel tramonto della seconda repubblica, quella vecchia cerca a tutti i costi di rimanere a galla aggrappandosi…a tutte le poltrone disponibili!

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