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Astarita (Pd): argini all’illegalità in Penisola Sorrentina

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di Stefania Astarita*

Stefania Astarita

Da tempo si discute in Penisola di legalità e della necessità di alzare forti argini contro il dilagare della criminalità, che sta assumendo forme sempre più violente nel nostro territorio. I due gravissimi episodi di spaccio di droga alla spiaggia di Meta, tra fine luglio e a ridosso di ferragosto, e la notizia  raccapricciante dell’agguato a Marina di Equa, sono solo alcuni significativi esempi che testimoniano  di un fatto allarmante: la penisola sorrentina è ormai interessata dal fenomeno criminale, evidentemente perché, da un lato, non esiste un sufficiente controllo del territorio da parte degli organi preposti, dall‘altro, la tenuta delle istituzioni locali è alquanto debole e non rappresenta un reale baluardo all‘illegalità.

Si registra, infatti, spesso una certa “opacità“ delle amministrazioni locali, disponibili a  pratiche che presentano  zone d’ombra nelle procedure, e  risultano, in alcuni casi, tali da aprire letteralmente le porte, in maniera piu‘ o meno consapevole, a gruppi di interessi estranei al tessuto economico e sociale locale,  talvolta  riconducibili addirittura a pezzi della criminalita’ organizzata, ben felici di fare business in penisola. Lo dimostra la vicenda boxlandia, finita nel mirino della Procura.
Ben venga allora un tavolo dei sindaci per concordare un piano di sicurezza a tutela dei cittadini. Ma intanto interroghiamoci anche seriamente sulle ragioni che possono aver determinato l’attuale degrado. Le responsabilità esistono e sono da ricercare sia nel progressivo cedimento delle istituzioni a logiche non sempre cristalline, né orientate all’interesse collettivo, sia nell‘assenza di una cultura diffusa della legalità . Sarebbe molto importante, allora, che i sindaci  garantissero innanzitutto la correttezza e la trasparenza  all‘interno delle proprie amministrazioni, prima di chiedere l’intervento delle forze dell’ordine, necessario ma certo non sufficiente a combattere un male che, se fa notizia nelle sue forme più clamorose, come quelle citate in apertura, ha, in realtà, radici profonde.
Insomma, l‘illegalita’ si deve combattere quotidianamente, e servono progetti per la legalita’ nelle scuole di ogni ordine e grado, per insegnare le regole del vivere civile alle future generazioni. Non basta una task force. Di questo innanzitutto bisogna prendere atto. Nessun piano sicurezza potrà arginare il problema, senza una necessaria assunzione di responsabilità da parte delle amministrazioni locali e un’azione di sensibilizzazione capillare sui temi della legalita’ nel nostro territorio.
Tutte le forze politiche e sociali devono sentirsi impegnate in questa direzione, perche’ si tratta di una battaglia da vincere insieme, nell‘interesse generale.
Noi del PD stiamo facendo la nostra parte e, alla fine del mese, la sen. Luisa Bossa della Commissione Antimafia riferirà anche in Parlamento dei gravissimi fatti accaduti a Vico Equense. Il circolo vicano del Partito Democratico, intanto, ha chiesto al sindaco una seduta di Consiglio Comunale aperta all‘intera cittadinanza  affinchè emerga forte da parte dell’intera amministrazione comunale di Vico Equense una opposizione inequivocabile verso questa pericolosissima contaminazione criminale del nostro territorio con l’individuazione di chiare iniziative di prevenzione e contrasto verso questi episodi inediti per la nostra città.
* Coordinamento Partito Democratico della Penisola Sorrentina

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