Sant'Agnello

Sant’Agnello, l’accoppiata Sagristani-Castellano all’attaco di Orlando

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SANT’AGNELLO – Polemiche sempre più incandescenti, provocazioni, botta e risposta sulla stampa e sui blog, giornalisti sotto stress per le continue pressioni che ricevono da entrambi i fronti. Sono questi gli ingredienti di quella che si preannuncia come la sfida elettorale più lunga e più avvincente da qui al 2013 tra i due protagonisti della politica santanellese: il sindaco Gian Michele Orlando (ingegnere) e l’ex sindaco e assessore provinciale al turismo Pietro Sagristani (pediatra).

Pietro Sagristani

Il primo ha ereditato dal secondo l’investitura a sindaco nel 2008, ma

Antonino Castellano

soltanto perché la legge elettorale impediva al secondo di ricandidarsi per un terzo mandato. Per Orlando l’elezione a sindaco è stata una passeggiata nelle urne, superando per consensi – oltre l’85% – anche il suo predecessore. L’amministrazione si è invece rivelata un calvario perchè gran parte degli uomini in campo, in maggioranza e all’opposizione, non hanno mai rotto il proprio legame con l’ex sindaco che in questi anni ha vestito i panni del direttore d’orchestra esterno. Prima però con un passaggio in giunta nei panni di assessore del sindaco Orlando, ma allontanandosene dopo neanche tre mesi per dichiarare a destra e manca il fallimento di Orlando e prendendone chilometriche distanze in chiave di un proprio legittimo ritorno alla guida dell’amministrazione annunciato addirittura nel corso di una conferenza stampa l’anno scorso, insieme al suo nuovo braccio destro, sfilato alla corte di Orlando grazie a una “cena riappacificatrice” che deve aver evidentemente lasciato un segno profondo nel rinnovato rapporto di amicizia politica tra i due e nello stesso tempo innalzato un muro insormontabile con OrlandoLui è Antonino Castellano, ex assessore ed ex presidente del Sorrento Calcio, ma anche ex avversario politico di Sagristani il quale ha vissuto una movimentata stagione politica passando da Forza Italia alla Margherita, quindi al PD e infine all’UDC di cui è oggi leader indiscusso in penisola sorrentina. Castellano invece no: da sempre uomo di centro-destra è stato fondatore di Forza Italia ed oggi rappresenta coerentemente il PDL vantando una personale amicizia con il Presidente della Provincia di Napoli On. Luigi Cesaro.

Rocco D'Esposito

A livello comunale però l’intesa tra l’UDC di Sagristani e il PDL di Castellano è totale e il ruolo d’ariete nei riguardi di Orlando gli consente di guardare alle prossime elezioni nei panni acclarati dell’aspirante numero due della futura amministrazione, in caso di vittoria di Sagristani. Un ruolo conquistato sul campo, lottando per sbarrare la strada ad Orlando sul piano amministrativo e per sottrargli uomini, sostenuto in ciò da un altro uomo dell’ex maggioranza, Rocco D’Esposito, col quale ha costituito il gruppo consiliare del PDL. A seguire, nella speciale classifica dei più strenui oppositori di Orlando e perciò meritevoli di un trattamento e di un posto di riguardo nella squadra di Sagristani troviamo senza alcun dubbio Giovanni Salvati.

Gianni Salvati

Quasi quattro legislature sulle spalle, una consolidata collaborazione con l’ex sindaco di cui è stato anche presidente del consiglio comunale, esperienza invece abortita con Orlando che dopo un anno l’ha sfiduciato in consiglio dando vita a un contenzioso legale tutt’ora in corso e dagli esiti incerti. Dopo Castellano è infatti proprio Salvati l’uomo che più ha dato e che più sta dando alla demonizzazione e demolizione del Sindaco, opera che lo colloca in pole position a fianco di Castellano quali uomini-chiave di una futura amministrazione-Sagristani. E come potrebbe fare a meno di loro, si chiedono i più attenti osservatori delle vicende politiche santanellesi e peninsulari? Senza Castellano e Salvati, per Sagristani non ci sarebbero reali chance di successo. Anche gli altri consiglieri che compongono la speciale truppa d’assalto si stanno però adoperando per conquistarsi i favori dell’ex sindaco e per aggiudicarsi la candidatura. In questa classifica il terzo posto va sicuramente assegnato ad

Antonio Coppola e Agnello Marone

Antonio Coppola, ex sfidante di Orlando nel 2008, ma legato da un patto d’acciaio a Sagristani di cui è un fedele a puntuale esecutore di ordini politici. Per lui lo sforzo però dovrà compierlo proprio Sagristani e trainarlo nel futuro consiglio perché a digiuno di una vera esperienza elettorale sul difficile campo di Sant’Agnello in quanto nel 2008 è stato eletto perché candidato sindaco dell’ex-lista Impegno Nascente e perciò senza doversi granchè preoccupare di racimolare voti di preferenza. La sfida di Sagristani a Orlando non può che partire da qui, non fosse che per il lavoro svolto in questi anni dai suoi uomini, irriducibili avversari del primo cittadino. Scalpita ovviamente Rocco D’Esposito, ragioniere e anch’egli alla prima legislatura: non si tratta di un mastino della politica, è chiaro, ma è altrettanto evidente che a un posto nella futura amministrazione non è disposto a rinunciarci…Perciò si sta attrezzando. L’arrivo dell’ultim’ora nelle file della minoranza del consigliere Attilio Massa ha finito col creare ulteriori problemi alle terze file dell’opposizione.

Mario Coppola

Infatti per Mario Coppola e per Agnello Marone la prospettiva di una ricandidatura e quindi di una rielezione è ridotta davvero al lumicino. Mario Coppola ha sin qui deluso le aspettative di quanti confidavano in un suo più efficace protagonismo, ma alla fine non ha brillato neanche un po’ e la sua fine politica sembra scontata. Per quanto riguarda Agnello Marone si registra un maggior attivismo, ma indubbiamente e inspiegabilmente mortificato col risultato di un indebolimento negoziale per una ricandidatura. Su entrambi questi Consiglieri è stata messo in atto da settimane un vero e proprio pressing affinché rinuncino spontaneamente a ricandidarsi per svolgere invece un ruolo di gregari esterni e sostenere rispettivamente i loro uomini di punta: Gianni Salvati per Mario Coppola e Antonio Coppola per Agnello Marone. La loro, praticamente, è stata un’esperienza che non ha lasciato segno a Sant’Agnello ed è senza prospettive se si considera che la nuova legge elettorale riduce il numero degli eletti, in caso di vittoria della lista, a sei seggi oltre al candidato sindaco (alla minoranza vanno invece due consiglieri oltre il candidato sindaco). Accantonata ogni ipotesi di una lista civetta in cui far candidare questi consiglieri, perché il sistema di voto maggioritario non perdona e per un voto si vince o si perde, la scelta dei papabili deve tener conto anche del fattore quote rosa oltre che di qualche new entry che già sarebbe stata contattata. Ma Sagristani, come pure Orlando, deve fare i conti con questa rivoluzione legislativa che complica la vita a tutti. Inoltre, mentre Sagristani&Co possono dedicarsi alla demolizione politico-amministrativa del sindaco e preparare la lista per la grande sfida, Orlando&Co devono lavorare su un doppio fronte: quello di centrare gli obiettivi più importanti del loro programma e nello stesso tempo prepararsi alla grande sfida. Orlando però ha su Sagristani un altro vantaggio: quello cioè di essere al secondo mandato, dopodiché in caso di rielezione nel 2013 sarà via libera per coloro, e non mancano, che aspirano a diventare sindaco alle amministrative del 2018. Al contrario un’affermazione di Sagristani ipotecherebbe la poltrona di primo cittadino fino al 2023 sbarrando definitivamente la strada agli aspiranti sindaci per i prossimi dieci anni, considerazione che sicuramente è destinata ad influenzare le scelte decisive ai fini dell’esito elettorale. (1 – continua © riproduzione riservata).

Un commento

  • Francesco Gargiulo

    Ottima analisi. Ma questo sig. Castellano dove va? Mi meraviglio molto di Sagristani e del credito che pare dargli, boh!

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