Sorrento

Boxlandia, la Procura mette i sigilli e pone sotto sequestro l’area

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Claudio D'Esposito (WWF)

SORRENTO – Su ordine della Procura di Torre Annunziata è stato posto sotto sequestro preventivo da parte della Polizia di Stato l’area nella quale sono in corso di realizzazione i 252 box auto ubicata a Vico III Rota. E’ la conseguenza di una serie di esposti e denunce presentate all’autorità giudiziaria da forze ambientaliste, in primis il WWF, dall’Italia dei Valori di Sorrento, dalla civica “Insieme per Sorrento” e da iniziative parlamentari intraprese da vari esponenti politici.

Giovanni Antonetti (IdV)

Sull’argomento abbiamo registrato il parere dell’Avv. Giovanni Antonetti che è stato sicuramente il politico sorrentino più attivo a contrastare questa operazione: “Ho appreso dell’iniziativa della Procura e finalmente si potrà fare ampia luce su questa operazione che, a nostro avviso, presenta molti aspetti da chiarire sul piano amministrativo e giudiziario, ma anche politico visti gli sviluppi che abbiamo appreso”. Soddisfatto Claudio D’Esposito, presidente dell WWF Penisola Sorrentina, che ha rilasciato una lunga dichiarazione.  “Oggi è un bel giorno per l’Ambiente – dichiara Claudio d’Esposito –  in mattinata abbiamo appreso che la Soprintendenza ha negato il taglio del grosso pino secolare di Sorrento e, alle 14.30 di questo pomeriggio, abbiamo saputo che gli agenti della Polizia di Stato di Sorrento, su ordine del GIP della Procura di Torre Annunziata, hanno posto sotto sequestro preventivo il cantiere per la realizzazione dei 252 famigerati box interrati a Vico III Rota a Sorrento. Parrebbe che il sequestro sia stato motivato dalla mancanza del rispetto delle norme per i territori sottoposti a rischio sismico. Ora che il cantiere è fermo aspettiamo, fiduciosi e più tranquilli, la chiusura delle indagini e della perizia commissionata dal P.M. che ha in mano il corposo  fascicolo. Purtroppo i lavori in corso da oltre due mesi hanno già comportato la distruzione dell’intero fondo e di tutti gli alberi presenti: aranci, noci, ciliegi e ulivi anche plurisecolari e di enorme valore botanico, agricolo e paesistico, ma riteniamo che non è mai troppo tardi per ristabilire le regole: bloccare ora definitivamente le opere in corso, chiarendo SOPRATTUTTO la loro illegittimità urbanistica, di sicuro potrà servire ad evitare analoghi e ulteriori scempi futuri. Restiamo del parere che siamo di fronte ad un parcheggio privo di idoneo titolo abilitante, in altre parole siamo di fronte ad un’opera abusiva anche se autorizzata! Il rischio reale è che il territorio della Penisola Sorrentina sia sempre più sfigurato da letture incomplete di una giurisprudenza, invece, a tal punto chiara, da essere compresa oltre che dagli addetti al settore, spesso anche da persone ‘comuni’ e da semplici volontari come gli scriventi. L’autorimessa in questione si sta edificando in zona 6 del PUT per la quale, secondo le norme della Legge Regionale 35/87, e anche alla luce di molteplici decisioni del TAR Campania e del Consiglio di Stato, non sarebbe possibile come tra l’altro CHIARAMENTE espresso dalla stessa Commissione Edilizia Comunale nella seduta del 10.11.09 in cui sottolineava: “l’intervento in esame…risulta in contrasto con il PUT ex lege Reg. 35/87”. Il parcheggio appare in netto contrasto anche con le norme attuative dello stesso PUC (approvato dal Comune e che ora attende l’avvallo della Provincia) che prevede che per tale area “la realizzazione di parcheggi interrati per la fruizione delle aree a giardino a valenza agricola soprastanti è consentita per un solo piano interrato, da realizzarsi a scavo chiuso ed ad una quota interrata che salvaguardi gli impianti radicali delle essenze arboree e agricole soprastanti. Il WWF è stato il primo a denunciare i lavori alla Procura di Torre Annunziata, chiedendo al Comune l’immediata revoca in Autotutela del Permesso di Costruire. A questo punto il Dirigente del IV Dipartimento Arch. Francesco Saverio Cannavale ha commissionato, con determina n.1674 del 20/12/10, un parere pro veritate all’avv. Aldo Starace dello Studio Legale Associato Allodi-Starace, che avrebbe chiarito la legittimità dell’intervento in atto. Ma su tale parere pro veritate il Settore Legale del WWF ha rilevato una serie di incongruenze e incompletezze e prodotto osservazioni inoltrate a chi di competenza. “Dalla visione del parere ”pro veritate” rilasciato dall’avv. Aldo Starace alla Città di Sorrento, non possiamo non osservare tristemente come per l’ennesima volta sia siano inspiegabilmente ignorati, se non accantonati, gli esiti cui ormai da tempo è pervenuta la giurisprudenza di legittimità in tema di realizzazione di parcheggi con vincolo di pertinenzialità. Per vero alcune decisioni richiamate nel parere pro veritate sono antecedenti alla riforma dell’art. 6 della legge 19/01 avvenuta con la legge regionale 16/04 e per altre il parere ne richiama solo alcuni passaggi.  Ne consegue che il parere in oggetto pur citando correttamente la giurisprudenza in materia ne travisa completamente le conclusioni omettendone i passaggi più significativi che invece, se presi in considerazione, come si sarebbe dovuto fare, avrebbero dovuto condurre il parere pro veritate a conclusioni opposte in merito alla tesi della legittimità del permesso a costruire rilasciato alla Edil Green s.r.l.”

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