Sorrento

Boxlandia: dichiarazione di Rosario Fiorentino capogruppo Insieme per Sorrento

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Rosario Fiorentino "Insieme per Sorrento"

SORRENTO  – Il capogruppo consiliare di Insieme per Sorrento, nonchè presidente della commissione comunale per la tarsparenza, Rosario Fiorentino, ha rilsciato la seguente dichiarazione sul caso denominato “boxlandia”. “Il Consiglio Comunale di Sorrento ha approvato il Piano Urbanistico Comunale nella seduta del 06.12.2010, in uno con l’apertura di cantieri per affari di decine e decine di milioni di euro mettendo in seria discussione il futuro della nostra città  e delle  generazioni future. La logica è che il cemento porta denaro. Poi si tace che ne mangia anche tanto. Consuma la bellezza che è la fonte della principale ricchezza di Sorrento, cancella la nostra identità, la storia di questa comunità laboriosa. Non solo: corrode la vita agricola, che è un elemento essenziale del passaggio, della cultura, della nostra storia. Di più toglie spazio alla coltivazione di quei prodotti tipici che hanno fatto la fortuna di Sorrento e della Penisola. Si costruisce ovunque. Le “zone” servono solo per colorare le cartografie ma il cemento è incolore. Un danno per l’ambiente, ma anche per l’economia. Immaginate che all’ingresso di Sorrento venga posta la scritta : “ benvenuti nel paese dei parcheggi e dei box privati “ . Boxlandia è pericolosa anche per il giro di affari. Già, qui non è questione soltanto di panorama e di paesaggio. Le colate di cemento, le lobbies del mattone speculativo impoveriscono la qualità dell’offerta turistica creano seri problemi ai livelli di ospitalità e alle presenze turistiche e peggiorano le condizioni della qualità della vita dei sorrentini  aggrediscono coste e colline creano guasti idrogeologici irreversibili. Leggere la firma di un buon architetto o professionista per un grande business, ti fa pensare. E’ possibile che la professione di un architetto possa essere simile a quella di un avvocato? Il cliente ti paga e tu devi fare il suo interesse. Non può essere così. L’architetto, il dirigente di un Comune deve tener conto dell’interesse pubblico, della città. Così come per noi politici, amministratori. Invece costruiscono un box per ogni auto ma non costruiscono le case per chi ha diritto. Nel campo dell’arte, la musica, la pittura, la letteratura puoi ignorarle, l’architettura NO! È la sola arte imposta. Perché cambia la tua esistenza anche se non vuoi. Di fronte a tecnici che dicono troppi si, con estrema disinvoltura, come è possibile non immaginare e non sospettare che dietro a mega presentazioni  e alla realizzazione di progetti che ti disegnano una Sorrento tipo autogrill o stazione non si celano sodalizi affaristici. Progetti invasivi, che sfigurano il viso della nostra città fino al punto di cancellare in modo definitivo i caratteri  ed i tratti fondamentali che l’hanno resa unica nel mondo, che violano ripetutamente e  apertamente le leggi e le norme urbanistiche , calpestano regolamenti e se ne fregano dei pareri contrari di organi ed istituzioni , dove il conflitto di interesse e le stranezze sono comportamenti assunti platealmente e dove le illegittimità degli atti e delle procedure sono consuetudini  ciò con vantaggi patrimoniali consistenti  a favore di privati e collusi. Ecco l’importanza degli studi scientifici tesi ad acquisire conoscenze per  adeguare le scelte amministrative ai risultati sovvertendo l’attuale andazzo secondo il quale si individua l’affare e poi si forzano le conoscenze che ne devono confermare la fattibilità. Di fronte a questi scenari rivolgo un accorato appello a quanti non condividono tale andazzo per arginare e  contrastare efficacemente questa nuova gigantesca colata di cemento.  In questa situazione la proposta di costruire una Commissione d’inchiesta bipartisan va nella direzione giusta, purché non faccia la fine della Commissione trasparenza dove manca tutto anche il semplice dipendente che deve verbalizzare le riunioni. Nella commissione auspico la  nomina di  esperti esterni come l’avvocato Giovanni Antonetti , il dott. Riccardo Caniparoli geologo e il Rappresentante del WWF Claudio d’Esposito. Insomma una pluralità di opinioni e di diversità per consentire un lavoro quanto più possibile , equilibrato e trasparente“.

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