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Coppie di fatto, il Sen. Lauro presenta il disegno di legge

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ROMA – Il contratto di mutuo sostegno (CMS) si colloca in uno spazio costituzionale idoneo alla regolamentazione delle unioni di fatto, intese come formazioni sociali, senza ledere o minacciare l’insostituibile istituto della famiglia. Stamani al Senato, il sen. Raffaele Lauro (PdL) ha annunziato di aver presentato un disegno di legge, AS 2425, sottoscritto da senatori della maggioranza e dell’opposizione, che introduce nel nostro ordinamento il contratto di mutuo sostegno (CMS), finalizzato a regolamentare le unioni di fatto, rinviando ad una successiva conferenza stampa l’illustrazione analitica della proposta.
Sen. Raffaele Lauro (PdL)

Il disegno di legge si compone di quattro articoli ed è preceduto da un’ampia ed articolata relazione, ed inquadra la regolamentazione delle unioni di fatto nello spirito delle formazioni sociali, senza ledere o minacciare l’insostituibile istituto della famiglia, provvedendo, nel contempo, a tutelare diritti costituzionalmente garantiti, che riguardano le persone. “Gli ordinamenti giuridici – ha dichiarato il Parlamentare del PdL – non possono essere considerati come un’architettura immobile o cristallizzata nel tempo, rispetto all’evoluzione della società, che spesso si articola in forme nuove e consolidate nel tempo di comunità di persone. Per tale ragione, queste forme consolidate diventano meritevoli di tutela da parte del legislatore. Ciò risulta tanto più evidente in presenza di una legge fondamentale, la nostra Costituzione repubblicana, che, nei suoi principi, promuove il valore relazionale delle persone e la loro capacità di contribuire, attraverso le formazioni sociali, alla vita e alla crescita della comunità nazionale.  Né può valere oltre, lo dico da cattolico praticante, rispettoso della laicità dello Stato, l’obiezione che una tale disciplina, così inquadrata, possa costituire un attentato all’istituto della famiglia, fondamento dell’organizzazione sociale, tutelato dalla Costituzione, all’articolo 29. La nostra Costituzione, infatti, nei principi fondamentali che la ispirano, mostra, a tal riguardo, una modernità veramente stupefacente, ed offre, con l’articolo 2, uno spazio costituzionale idoneo alla regolamentazione delle unioni di fatto”. “Né sono più tollerabili discriminazioni tra cittadini di serie A e cittadini di serie B – ha aggiunto Lauro – in una democrazia, non formale, incentrata sulla dignità della persona e sulla tutela dei suoi diritti fondamentali.” “Nella recentissima sentenza n. 138 del 2010, la Corte costituzionale ha affermato la rilevanza costituzionale delle unioni di fatto, in quanto formazioni sociali, di cui all’articolo 2 della Carta, che riconosce alla persona diritti inviolabili ed impone alla stessa doveri inderogabili, sia come singolo sia nelle formazioni sociali, in cui si svolge la sua personalità.” “Spetta al Parlamento – ha concluso Lauro -, recuperando un ritardo ormai ingiustificato, individuare, nell’ambito applicativo dell’articolo 2 della Costituzione, le forme di garanzia e di riconoscimento per le unioni di fatto, disciplinando una relazione interpersonale già in essere, di cui il diritto prende atto, su esplicita richiesta di coloro che sono interessati. Questa proposta, frutto di una lunga riflessione, è offerta come punto di equilibrio, da approfondire e da ampliare nel dibattito parlamentare.”

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