Sorrento

Cisternoni Romani e risarcimenti: l’avv. Antonetti (IdV) chiede spiegazioni al Comune di Sorrento

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Avv. Giovanni Antonetti (IdV)

Sul caso “Cisternoni Romani” e sulla revoca del mandato all’avvocato Alberto Scarpati, interviene Giovanni Antonetti, responsabile dell’IdV di Sorrento, con la seguente nota inviata al Sindaco di Sorrento, ai funzionari e alla Commissione Trasparenza. Il caso è senza dubbio destinato a sollevare polemiche perchè, come evidenziato da Antonetti, vede coinvolti anche esponenti politici di primo piano della città.

Con Delibera della Giunta Municipale di Sorrento, n. 172 in data 5 novembre 2010, titolata “Cisternoni Romani – Revoca mandato – Atto di indirizzo” nonché con Determina Dirigenziale del I° Dipartimento n. 1.517 del 16 novembre 2010, avente ad oggetto “Revoca incarichi legali avv. Alberto Scarpati”, entrambe affisse all’Albo Pretorio Comunale e pubblicate sul sito web ufficiale, il Comune di Sorrento ha proceduto a revocare l’incarico professionale all’avvocato Alberto Scarpati, al quale era stato attribuito, nell’anno 2009, mandato per compiere tutti gli accertamenti al fine di esperire le conseguenti azioni giudiziarie per la tutela di detto complesso archeologico. Nel corso dell’espletamento dell’incarico, l’avv. Scarpati ha svolto un lavoro che, secondo quanto riportato da notizie di stampa nonché dagli addetti ai lavori, era parso del tutto soddisfacente ed aveva portato all’accertamento dell’edificazione, da parte di molti privati confinanti, su area demaniale archeologica e sottoposta a vincolo storico artistico, talvolta anche in totale assenza di titoli edilizi. L’ultimo aggiornamento di detta vicenda, secondo       quanto si apprende dalla stampa locale e dall’articolo pubblicato in data 16 novembre 2010 sul portale informativo web “Positano news”, è la richiesta da parte del Comune di Sorrento, in persona appunto del legale Scarpati, di risarcimento danni per a circa 10 milioni di euro ad un privato titolare di fabbricati indebitamente edificati, abusivamente, su suolo pubblico demaniale. Appare quantomeno inusuale la velocità e tempestività con la quale l’Ente Comunale ha proceduto alla revoca dell’incarico, proprio nel momento in cui lo stesso legale iniziava a trarre le conclusioni dell’intera vicenda e tradurre in atti giudiziari tutta l’ingente attività preliminare di accertamento. Tanto premesso, esposto ed enunciato, vista l’importanza della scelta politica da parte del Comune di Sorrento in merito alla tutela di detto prezioso patrimonio archeologico per preservarlo e porre fine ad attività edilizie di tipo speculativo, tali da renderlo irrimediabilmente inutilizzabile per i nostri concittadini, chiedo allo spettabile Comune di Sorrento, agli Uffici ed Assessorati competenti, per quanto di rispettiva spettanza e competenza di:

a) conoscere le motivazioni tecniche a supporto delle quali è stata assunta la decisione di revocare l’incarico all’Avv. Scarpati;

b) specificare, rendendo pubblica tale informazione, se è stato conferito incarico ad un altro legale, ed, in caso affermativo, indicarne le generalità, auspicando che lo stesso abbia ufficio in penisola sorrentina e conoscenza dei luoghi e dell’intera vicenda;

c) rendere pubbliche e note alla cittadinanza le informazioni relative alla politica che il Comune di Sorrento intende adottare in merito alla valorizzazione di detta aera archeologica ed alla volontà di tutelare un bene pubblico da qualsiasi intento edilizio speculativo, evitando che l’intera vicenda giudiziaria resti bloccata per anni rendendolo irrimediabilmente inutilizzabile per i nostri concittadini”.

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